Impossibile non rimanere affascinati dall’universo d’incanto e meraviglie creato da Hayao Miyazaki, fondatore del rinomato Studio Ghibli. I film del maestro dell’animazione giapponese, infatti, non sono solo una gioia per gli occhi ma anche per lo spirito: portano sullo schermo tematiche capaci di arrivare dritte al cuore dello spettatore come il ruolo delle donne, la salvaguardia dell’ambiente, il pacifismo e la complessità dell’infanzia, coadiuvate da una poetica inconfondibile.
Non esiste un film diretto e sceneggiato da Hayao Miyazaki che possa essere considerato deludente o di scarsa qualità. Per questo, non è facile redigere una classifica dei suoi lungometraggi ed è quasi impossibile stilarne una che possa mettere tutti d’accordo. Noi, però, ci abbiamo provato, seguendo quelli che sono i gusti personali di chi scrive: ecco, allora, tutti i film di Hayao Miyazaki, dal peggiore al migliore, una rassegna per esplorare il meraviglioso mondo creato dal maestro dell’animazione giapponese.
All’ultima posizione di questa nostra personalissima classifica dei film di Hayao Miyazaki troviamo Lupin III – Il castello di Cagliostro, film d’esordio del maestro dell’animazione giapponese nonché uno dei pochi a non essere stato prodotto dallo Studio Ghibli. In questa pellicola datata 1979 e dedicata al personaggio di Arsenio Lupin III disegnato da Monkey Punch, il nostro ladro gentiluomo e i suoi inseparabili compagni di avventure Jigen e Goemon si trovano coinvolti in una cospirazione centennale presso l’Arciducato di Cagliostro. Nonostante sia un lungometraggio molto ben eseguito, caratterizzato da meravigliose ambientazioni europee e mirabolanti sequenze d’azione, Lupin III – Il castello di Cagliostro appare un po’ lontano dalla visionarietà di Miyazaki, probabilmente ancorato al fatto di trovarsi alle prese con un personaggio non di sua creazione.
Non se ne abbia a male la dolce streghetta protagonista di Kiki – Consegne a domicilio per il suo penultimo posto in classifica. Il film, uscito in Giappone nel 1989 ma arrivato in Italia solamente nel 2013, racconta le avventure di Kiki, una giovane strega che, come da tradizione, una volta compiuti i 13 anni deve lasciare la propria casa d’infanzia per iniziare il suo anno di noviziato in un’altra città. Giunta in una caratteristica cittadina sul mare, Kiki inizia a recapitare pacchi a domicilio a cavallo della sua scopa, mentre cerca di farsi accettare dagli abitanti del luogo. Il quinto lungometraggio di Hayao Miyazaki affronta temi come il difficile passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, la conquista dell’indipendenza e la profonda differenza tra il Giappone rurale e quello delle metropoli. Un racconto di formazione sicuramente dolcissimo ma forse dai tratti un po’ infantili, se paragonato ad altre opere del maestro.
La passione per l’aviazione di Miyazaki si rivela con tutta la sua forza in Si alza il vento, lungometraggio del 2013 annunciato come ultimo lavoro del maestro prima della sua smentita ufficiale. Il film racconta, in maniera romanzata, un periodo della vita di Jirō Horikoshi, inventore del Mitsubishi A5M e del successivo Mitsubishi A6M Zero, gli aerei da caccia usati dalla Marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale. La trama relativamente semplice e senza le magiche inclinazioni delle altre opere del regista viene ampiamente compensata dalla toccante storia di un uomo e del suo sogno oltre che dalla maniera minuziosa in cui i diversi modelli di aeroplani vengono trasposti sullo schermo. Ma sarebbe bastata anche solo la devastante sequenza del terremoto di Kanto per garantire a Si alza il vento il suo meritato posto a metà classifica.
Ci avviciniamo al podio con Il mio vicino Totoro, probabilmente l’opera più iconica di tutta la filmografia Miyazaki. Il suo personaggio principale, infatti, un enorme spirito protettore della natura a metà tra un orso e un procione, è diventato il logo dello stesso Studio Ghibli. Ambientato nell’hinterland della Tokyo degli anni Cinquanta, Il mio vicino Totoro segue le avventure di Satsuki e Mei, due sorelline trasferitesi insieme al padre in una nuova casa di campagna per stare vicino all’ospedale dove è ricoverata la madre. Qui inizia, per le bambine, un viaggio alla scoperta di un mondo a loro sconosciuto, a metà tra il reale e il fantastico e abitato da incredibili creature come i simpaticissimi nerini del buio. In questo film, delicato e sbalorditivo allo stesso tempo, il maestro dichiara tutto il suo amore per la natura, natura che le due piccole protagoniste imparano, pian piano, a conoscere e rispettare.
Medaglia di bronzo per Princess Mononoke, sicuramente il film più ambientalista tra tutti i lavori del maestro dell’animazione. Questa favola ecologica e pacifista ha fatto conoscere al mondo occidentale il vero Miyazaki che qui esprime al massimo la sua poetica, portando sullo schermo l’inevitabilità dello scontro tra uomo e natura. La storia, tra le più affascinanti mai prodotte dallo Studio Ghibli, segue le avventure di Ashitaka, un giovane guerriero della dinastia Emishi colpito da una maledizione dopo aver ucciso un enorme cinghiale posseduto da un’entità malvagia. Nel suo viaggio alla ricerca di una possibile cura, il ragazzo incontra San (detta Mononoke), eroina guerriera cresciuta dai lupi e protettrice dei boschi che combatte gli esseri umani per il loro comportamento invasivo nei confronti della natura.
Al secondo posto troviamo Il castello errante di Howl, film del 2004 che vede intrecciarsi le vite di due ragazzi senza niente in comune. Sophie è una ragazza di 18 anni determinata e paziente che gestisce il negozio di cappelli lasciatole in eredità dal padre defunto. Howl è un giovane mago dall’animo gentile che, a causa di un patto con un demone, si trasforma in un mostro alato ricoperto di piume color pece. Una maledizione legherà i destini dei due giovani per sempre. Il castello errante di Howl è una storia d’amore e di crescita personale ma anche una critica alla guerra, elemento che rimane sempre ai confini della narrazione ma di cui ne percepiamo costantemente la presenza (attraverso il passaggio di aerei militari, in pieno stile Miyazaki). Visivamente potente grazie alle sue magnifiche ambientazioni da inizi del Novecento e un castello in perfetto stile steampunk, questo lungometraggio prodotto dallo Studio Ghibli è, di certo, una delle pellicole più amate dell’intera filmografia di Miyazaki.
La presenza de La città incantata in cima a questa nostra classifica come miglior film di Hayao Miyazaki era probabilmente scontata. D’altra parte, si tratta di una delle migliori pellicole d’animazione della storia del cinema nonché dell’unico anime ad aver vinto, nel 2003, il premio Oscar come miglior film nella sua categoria. Questo meraviglioso ed emozionante coming of age racconta la storia di Chihiro, una ragazzina capricciosa in viaggio con i suoi genitori per raggiungere la nuova casa di famiglia. Durante una sosta, però, i tre si avventurano accidentalmente all’interno di una città infestata dove il padre e la madre di Chihiro, sedotti dalle prelibatezze del luogo, vengono trasformati in maiali. Inizia così per la bambina un’esperienza difficile ma estremamente formativa all’interno di un mondo popolato da streghe, draghi volanti e spiriti di ogni tipo.
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