Se dovessimo elencare i cineasti più rappresentativi degli anni Duemila, sicuramente Christopher Nolan occuperebbe una posizione di rilievo. Non si può negare infatti che il regista inglese abbia segnato profondamente il mondo della Settima Arte, firmando pellicole capaci di coniugare in maniera perfetta cinema d’intrattenimento e film d’autore. Spaziando con disinvoltura e abilità tra i generi più disparati (thriller, war movie, cinecomic, fantascienza), Nolan è sempre rimasto fedele alla sua poetica, proponendo discorsi interessanti sul tempo, il doppio e i media, senza rinunciare alla spettacolarità tipica dei blockbuster hollywoodiani.
Mentre giunge notizia del suo possibile prossimo progetto (un biopic su J. Robert Oppenheimer, l’inventore della bomba atomica), ripercorriamo la carriera di un uomo che, in appena vent’anni, è passato dall’essere un semplice (ma geniale) autore indipendente a diventare una delle figure più importanti della Hollywood contemporanea. Ecco pertanto qui tutti i film di Christopher Nolan elencati nella nostra classifica dal peggiore al migliore.
11. Tenet (2021)
Christopher Nolan non ha mai nascosto di essere un grande fan di James Bond. Non essendo riuscito (ancora) a dirigere un capitolo della saga, con Tenet ha di fatto realizzato la propria spy story personale, contaminata per l’occasione con la fantascienza. La storia ruota intorno a un agente segreto conosciuto solo come “il Protagonista” (John David Washington) che viene incaricato di fermare una futura guerra mondiale; durante la missione, la spia entrerà in contatto con una misteriosa tecnologia che permette di invertire l’entropia di cose e persone, facendole muovere indietro nel tempo.
Tenet porta all’estremo l’interesse di Nolan per la dimensione temporale, trasponendo sul piano diegetico la narrazione a ritroso di Memento e mettendo in scena sequenze “palindrome” dal concept impressionante. Purtroppo, per quanto ambiziosa, l’ultima fatica del regista è anche la sua meno riuscita. Colpa di uno script eccessivamente cervellotico e complicato e di personaggi poco approfonditi. Resta comunque un action movie originale e spettacolare, con un cast apprezzabile (Robert Pattinson su tutti) e almeno un paio di momenti da antologia.
10. Insomnia (2002)
Due agenti dell’FBI vengono mandati in Alaska per indagare sull’omicidio di una ragazza. Nel corso di un inseguimento con il sospettato, il più anziano, Will Dormer (Al Pacino), spara accidentalmente al partner e dà la colpa al killer. Quest’ultimo però ha visto tutto e inizia a ricattare il detective. Chiusura ideale di una trilogia noir iniziata con Following e proseguita con Memento, Insomnia è spesso considerato il film peggiore di Nolan. I motivi sono fondamentalmente tre: è un remake, non è scritto dal regista ed ha una trama piuttosto canonica e lineare. In realtà, sotto la patina di giallo su commissione, si nasconde un’opera nolaniana fino al midollo.
Ambientare le vicende nella luce perenne dell’estate artica consente al regista di giocare ancora una volta con il tempo, intrappolando il protagonista in un giorno eterno che, impedendogli di dormire, va a simboleggiare il senso di colpa che lo attanaglia. Personaggio moralmente diviso come tutti gli antieroi di Nolan, Dormer è il perno di un thriller in cui la detection iniziale è solo un pretesto per parlare della facilità con cui il male infetta il bene, fino al punto in cui i due estremi paiono mescolarsi. Perfetto contraltare e figura speculare del detective è il Finch di Robin Williams, il cui ambiguo rapporto con Dormer permette a Nolan di portare avanti la sua poetica del doppio e di porre le basi per Batman e Joker.
9. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
Per quanto tutti i suoi film siano stati dei successi di critica e pubblico, sarebbe ingiusto non riconoscere che è grazie alla trilogia di Batman che Nolan ha raggiunto l’apice della fama. Terzo capitolo della saga dedicata al supereroe DC, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno riprende la storia ad otto anni di distanza dal predecessore e vede protagonista un Bruce Wayne (Christian Bale) più stanco, ferito e disilluso, ormai ritiratosi da tempo dalla lotta al crimine; quando però il possente criminale Bane (Tom Hardy) mette a ferro e fuoco Gotham, il vigilante mascherato è costretto a tornare in azione.
Ispirandosi al celebre The Dark Knight Returns di Frank Miller e alla storyline Knightfall, Nolan realizza la pellicola più epica e spettacolare del trittico. Una sorta di war movie urbano dai forti sottotesti politici, tra omaggi al cinema di Carpenter e citazioni al Racconto di due città di Dickens. Alcuni buchi di trama, dei plot twist tardivi e un finale frettoloso sfortunatamente gli impediscono di raggiungere i livelli dei film precedenti, tuttavia Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno rimane una degna conclusione alle avventure dell’Uomo Pipistrello.
8. Following (1998)
Bill (Jeremy Theobald), giovane disoccupato e aspirante scrittore, passa il tempo pedinando persone a caso per le strade di Londra. Un giorno si imbatte in Cobb (Alex Haw), ladro di appartamenti che lo prende sotto la sua ala protettrice e lo introduce al mestiere. Tutto però si complica quando Bill si innamora di una delle loro “vittime”. Opera d’esordio di Nolan, Following è un noir serrato, sagace e avvincente che, al di là di qualche sbavatura dovuta all’inesperienza del regista, non ha nulla da invidiare ai grandi classici.
Nolan onora e allo stesso tempo scardina le regole del genere, proiettando per 70 minuti lo spettatore in un mondo in cui finzione e ambiguità la fanno da padrone. E per tenere ancor più sulle spine il pubblico, mette in scena gli eventi in maniera non lineare, costruendo un puzzle intricato da risolvere, un labirinto narrativo il cui senso si può cogliere solo alla fine. In tutto ciò, affronta anche il tema del doppio, con i due protagonisti Bill e Cobb a formare la prima di una lunga serie di coppie antagoniste e complementari nella filmografia del regista.
7. Interstellar (2014)
Considerato da molti (forse un po’ a sproposito) l’unico vero erede del 2001: Odissea nello Spazio di Kubrick, Interstellar mette in scena le vicende dell’astronauta Cooper (Matthew McConaughey), in missione in un’altra galassia per cercare un nuovo mondo che possa accogliere ciò che resta dell’umanità, intrappolata su una Terra ormai morente per via di una devastante piaga. Tra wormhole e teoria della relatività, Nolan piega il tempo e lo spazio come mai era accaduto prima e, grazie alla consulenza dell’astrofisico Kip Thorne, dà vita a una delle rappresentazioni del cosmo più scientificamente accurate di sempre. Immagini di rara bellezza e un’evocativa colonna sonora di Hans Zimmer fanno da cornice ad uno dei migliori sci-fi degli ultimi anni, ma anche al film più emotivo del regista (qualcuno direbbe troppo), che per una volta abbandona la sua presunta freddezza per raccontare una commovente storia di padri e figli.
6. Batman Begins (2005)
Rilanciare Batman dopo il disastro di Batman & Robin di Joel Schumacher non era impresa facile. Eppure Nolan, mettendo per la prima volta il suo genio al servizio di un blockbuster multimilionario, ci è riuscito brillantemente. Traendo spunto dai lavori della coppia Neal Adams / Denny O’Neil e dal Batman: Anno Uno di Miller, Nolan riporta l’Uomo Pipistrello alle atmosfere dark originali e decide di raccontare la nascita dell’eroe. Assistiamo così all’infanzia di Bruce Wayne, segnata dalla fobia dei pipistrelli e dal trauma della morte dei genitori, per poi passare al suo addestramento presso la Setta delle Ombre, fino al ritorno a Gotham, dove per combattere la criminalità si trasformerà nel Cavaliere Oscuro che noi tutti conosciamo.
A differenza della versione di Tim Burton, Batman Begins rilegge le avventure del celebre vigilante in chiave più seria e realistica, pur non rinunciando del tutto alle atmosfere fumettistiche (che spariranno quasi completamente nei capitoli successivi), e spinge l’acceleratore sull’analisi psicologica del suo protagonista. In tal modo, Nolan firma una delle migliori origin story di sempre, impreziosita dall’ottima prova di Christian Bale e dall’iconico tema musicale di Hans Zimmer e James Newton Howard.
5. Inception (2010)
Dom Cobb (Leonardo DiCaprio) è un abile ladro che, servendosi di un macchinario in grado di creare sogni artificiali, riesce ad entrare nel subconscio delle persone e carpirne i segreti. Impossibilitato a tornare a casa dai propri figli poiché accusato dell’omicidio della moglie, Cobb accetta la proposta di un uomo d’affari giapponese di compiere un “innesto” (impiantare un’idea) nella mente di un rivale per convincerlo a smembrare la sua compagnia; in cambio le accuse sul suo conto cadranno. La missione si rivelerà però più difficile del previsto.
Vero caposaldo della fantascienza contemporanea, Inception è una brillante allegoria sulle modalità di produzione e fruizione cinematografica, mascherata da coinvolgente anti-heist movie. Avvalendosi di incredibili effetti speciali e sfruttando le potenzialità del montaggio, Nolan frammenta lo spazio e dilata il tempo, divide gli eventi su più livelli di realtà fino a confonderli, rendendo impossibile distinguere tra verità e finzione (emblematico il finale con la trottola). Il risultato è un’opera complessa e stratificata, che riflette sulla perdita di certezza ontologica nella nostra società ipermediata, arrivando a suggerire che forse tutte le forme di realtà sono ugualmente valide.
4. Dunkirk (2017)
Per la sua prima incursione nel genere storico-bellico, Christopher Nolan sceglie di ricostruire uno degli episodi più interessanti della Seconda guerra mondiale: la cosiddetta “Operazione Dynamo”, impresa che permise nel 1940 l’evacuazione di 300.000 soldati inglesi dalla spiaggia di Dunquerque (Francia), dove erano circondati dalle truppe tedesche. Nel farlo però non rinuncia al suo stile, alterando le coordinate spaziotemporali del racconto e dividendo l’azione su tre piani distinti, ognuno con la propria ambientazione e “durata”: terra (una settimana), acqua (un giorno), aria (un’ora). Tre prospettive differenti ma simultanee, unite dal sapiente montaggio di Lee Smith, con cui Nolan riesce a dare un senso comune alle vicende raccontate.
Crudo ed essenziale, con dialoghi ridotti al minimo, Dunkirk è una sinfonia formata da tre tempi che suonano all’unisono, in grado di esprimere lo spirito di un intero popolo diviso sul campo di battaglia, ma comunque unito in un sol corpo. Una sinfonia che trova il suo ritmo nella martellante soundtrack di Zimmer, scandita dall’incessante ticchettio di un orologio. Un modo efficace per trasmettere l’idea di corsa contro il tempo che permea tutta la pellicola, un war movie che rinuncia alla violenza esplicita per concentrarsi sull’ansia e la paura verso un nemico invisibile ma implacabile.
3. Il Cavaliere Oscuro (2008)
Miglior cinecomic di sempre? Se non è così, poco ci manca. Pur saccheggiando elementi da Il lungo Halloween e dal The Killing Joke di Alan Moore, con Il Cavaliere Oscuro Nolan abbandona definitivamente quei pochi elementi fumettistici presenti in Batman Begins per sposare un’estetica iperrealistica, trascendendo il genere supereroistico e dando vita a un teso e serrato poliziesco, debitore del cinema di Michael Mann.
Questo è anche il film del regista in cui la questione del doppio raggiunge i livelli più vertiginosi, tra maschere, inganni e specularità. Al centro di tutto vi è la coppia formata da Batman e Joker, quest’ultimo interpretato da un Heath Ledger giustamente premiato con l’Oscar postumo. Il compianto attore dà vita ad uno dei villain più riusciti di sempre, vera e propria incarnazione del Male e inevitabile reazione all’Uomo Pipistrello. Opposti ma “uguali”, facce della stessa medaglia, i due avversari sono i vertici di una dialettica tra ordine e caos, bene e male, che anima una dei blockbuster più sorprendenti e celebrati degli ultimi anni.
2. The Prestige (2006)
Ispirato all’omonimo romanzo di Christopher Priest, The Prestige ha per protagonisti Alfred Borden (Christian Bale) e Robert Angier (Hugh Jackman), due colleghi prestigiatori nella Londra vittoriana, divenuti acerrimi rivali dopo una tragedia sul palcoscenico; intenzionati a realizzare il numero perfetto, i maghi finiscono per farsi la guerra a vicenda in maniera sempre più aggressiva, incuranti del male che procurano alle persone amate e a loro stessi.
Tra le opere più apprezzate del regista, The Prestige è un’elegante parabola sui pericoli e le conseguenze dell’ossessione, popolata di doppi e calata in una cornice che arriva a sfiorare lo steampunk. Soprattutto però rappresenta una delle più acute riflessioni sullo statuto, il potere e la genesi del cinema. Nolan racconta quel che la Settima Arte significa per lui usando l’illusionismo come metafora. Ciò che descrive è un’arte dell’inganno in senso buono, capace di intrattenere, sorprendere e far volare con la fantasia lo spettatore, con il fine ultimo di farlo evadere dalla solidità e dalla mediocrità della vita vera.
1. Memento (2000)
Al primo posto della classifica come miglior film di Christopher Nolan non poteva che esserci quello che ha fatto scoprire il talento di Nolan al mondo. Liberamente tratto dal racconto Memento Mori del fratello Jonathan, Memento è un noir atipico che segue le vicissitudini di Leonard Shelby (Guy Pearce), ex investigatore assicurativo a caccia dell’assassino della moglie, ma affetto da perdita di memoria a breve termine, un disturbo a cui cerca di porre rimedio tramite note e fotografie; durante l’indagine, dominata dall’incertezza, si imbatterà in alcuni personaggi ambigui che ora paiono aiutarlo, ora lo manipolano sfruttando la sua malattia.
Ciò che distingue Memento da un classico thriller con eroe smemorato è l’originale struttura narrativa: Nolan frammenta il racconto in sequenze disposte secondo un ordine retrogrado, invertendo causa ed effetto e replicando nello spettatore la patologia di Leonard. Così facendo, trasforma una semplice storia di vendetta in un avvincente rompicapo da svelare pian piano, in cui non sempre il sapere del protagonista corrisponde alla verità. Malinconico ed enigmatico, il secondo film del regista è un brillante saggio sull’inconsistenza dell’informazione e sull’importanza dei ricordi, che possono definire ma anche distruggere un uomo.