La lingua italiana è ricca di curiose particolarità e si presta molto bene ai giochi di parole. Tra questi, impossibile non menzionare gli scioglilingua, divertenti frasi studiate appositamente per essere difficili da pronunciare senza commettere errori, se non dopo tanto allenamento. Ripetere queste frasi può rappresentare un utile esercizio per sviluppare velocità e chiarezza nella pronuncia, ma anche un modo divertente per sfidare gli amici e mettere alla prova la propria abilità.
Ecco quindi la nostra classifica degli scioglilingua più difficili e impossibili da pronunciare, dalle parole più famose in italiano a quelle più insolite e sconosciute.
Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.
Tre tigri contro tre tigri.
Sereno è seren sarà; se non sarà seren si rasserenerà.
Li vuoi quei kiwi? E se non vuoi quei kiwi che kiwi vuoi?
Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l’Arcivescovo di Costantinopoli?
Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava l’uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva, mentre Ava è priva d’uova.
Dietro il palazzo c’è un povero cane pazzo, date un pezzo di pane al povero pazzo cane.
Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
Sono senza sesto senso.
Oh che orrore, oh che orrore, ho visto un ramarro verde su un muro marrone.
Sul tagliere gli agli taglia, non tagliare la tovaglia, la tovaglia non è aglio, se la tagli fai uno sbaglio
Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.
Una rara rana nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un po’ stanca.
Due tazze strette in due strette tazze.
Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.
A quest’ora il questore in questura non c’è.
Lascia l’ascia e accetta l’accetta.
Una platessa lessa lesse la esse di Lassie su un calesse fesso.
Tre vecchiette stanche su tre panchine bianche. Tre tacchini neri con tre becchi fieri. Tre pesche per tre bambini tre lische per tre gattini.
Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.
O postino che porti la posta, dimmi postino che posta portasti.
Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa, Pisa pesa e pesta il pepe al Papa.
La biscia striscia sull’asse liscia, poscia alza la coscia e piscia.
Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente.
Il pretore e il primo prelato preparan presto un panpepato per prendere un premio.
Sa chi sa se sa chi sa che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa ne sa più di chi ne sa.
Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.
Figlia, sfoglia la foglia sfoglia la foglia, figlia.
Quanti rami di rovere roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere rami di rovere?
Ti ci stizzisci? E stizziscitici pure!
Nel pozzo di San Patrizio c’è una pazza che lava una pezza. Arriva un pazzo, con un pezzo di pizza e chiede alla pazza se ne vuole un pezzo. La pazza rifiuta. Allora il pazzo prende la pazza, la pezza e la pizza e li butta nel pozzo di San Patrizio, protettore dei pazzi.
Filastrocca sciogligrovigli con la lingua ti ci impigli ma poi te la sgrovigli basta che non te la pigli!
Supercalifragilistichespiralidoso.
Nel muro c’è un buco e un bruco nel buco scaccia il bruco e tura il buco.
Porta aperta per chi porta, per chi non porta parta pur, che non importa aprir la porta.
Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.
Sotto un cespo di rose scarlatte offre il rospo tè caldo con latte. Sotto un cespo di rose paonazze tocca al rospo sciacquare le tazze.
Assolto in assise l’assassino dell’assessore di Frasassi in missione segreta a Sassari.
Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro, non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.
Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
Guglielmo coglie ghiaia dagli scogli scagliandola oltre gli scogli tra mille gorgogli.
Stiamo bocconi cogliendo cotoni, stiamo sedendo cotoni cogliendo.
Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi!
Sono un setaccia sassi, ho un setaccio di sassi setacciati e un setaccio di sassi non setacciati, perché sono un setaccia sassi.
Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?
Regna il ragno dentro il buco, nella mela regna il bruco, nella mela il bruco regna, dentro il buco il ragno regna.
Nove navi nuove navigavano.
Nell’anfratto della grotta trentatré gretti gatti si grattano
Al pozzo dei pazzi c’era una pazza che lavava pizzi e pezze. Andò un pazzo, prese la pazza e buttò nel pozzo la pazza, i pizzi e le pezze.
Non pensare come pensi che pensi uno che non pensa; meglio pensare come pensi che pensi uno che pensa.
Qua qua: l’acqua sciacqua l’oca, qua qua: l’acqua non è poca, qua qua: l’acqua è proprio tanta, qua qua: l’oca all’acqua canta.
E’ passato lo stracciatoppe e non m’ha stracciatoppato. Quando ripasserà mi stracciatopperà.
In una conca nuotano a rilento tre trote, cinque triglie e tinche cento.
In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo, che nel poco cupo pozzo andò a battere di cozzo con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco ; e credette di azzannare un feroce suo compare; ma rimase brutto e cupo il feroce sciocco lupo”
Tu cogli germogli tra gli scogli? Non credo, mi imbrogli.
Un empio imperator di un ampio impero scoppiar fece una guerra per un pero; credeva conquistare il mondo intero l’imperator, ma perse l’ampio impero.
Se mi seggo, più non reggo: mangio o leggo. Se non fuggo qui mi struggo, ma se fuggo vado al poggio e un alloggio là mi foggio, sotto un faggio, con coraggio.
Verso maggio con un paggio vo in viaggio. Non vaneggio, nè motteggio; forse è peggio!
Sette scettici sceicchi sciocchi con la sciatica a Shanghai.
Se il coniglio gli agli ti piglia,togligli gli agli e tagliagli gli artigli.
Nel giardin di don Andrea don Anton cogliea coton, nel giardin di don Anton don Andrea coton cogliea.
La marmotta, quando annotta, nella grotta già borbotta, che la pappa non è cotta! Quando è cotta riborbotta, perché è scotta!
La rana in Spagna gracida in campagna.
In un piatto poco cupo poco pepe cape
Lascia l’ascia e la liscia.
Andavo a Lione cogliendo cotone, tornavo correndo cotone cogliendo.