La cucina italiana si sa, è tra le migliori al mondo. E, se e livello internazionale siamo conosciuti soprattutto per la pizza e i gustosi primi piatti, i nostri dolci non sono certo da meno! L’Italia può vantare una ricca produzione artigianale di pasticceria, sviluppatasi dalla tradizione popolare delle diverse regioni; basti pensare alla cassata siciliana o alla pastiera napoletana, due eccellenze della produzione nostrana conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Ma questi sono solo due illustri esempi di torte prelibate che si possono gustare sul nostro territorio. Se volete farvi venire l’acquolina in bocca, continuate a leggere il nostro articolo, vi porteremo alla scoperta delle torte più buone d’Italia da provare a fare in casa o, semplicemente, da mangiare!
1. Torta caprese
Iniziamo questo nostro dolce viaggio attraverso le torte più buone d’Italia con un cavallo di battaglia della produzione nostrana: la torta caprese. Si tratta di un dolce tradizionale partenopeo che viene preparato con mandorle, cacao, uova, burro e zucchero, con un’aggiunta di zucchero a velo come guarnizione. La leggenda narra che la torta caprese affondi le sue origini nell’isola di Capri degli anni ’20, dove un cuoco di nome Carmine di Fiore diede vita involontariamente a questo golosissimo capolavoro dell’arte dolciaria. Pare, infatti, che dovendo preparare una torta alle mandorle per tre malavitosi giunti sull’isola, forse per distrazione o per fretta di finire, il cuoco si dimenticò di aggiungere alla preparazione la dose necessaria di farina. Una volta uscita dal forno, il risultato fu sensazionale: una torta morbida al centro e croccante all’esterno.
2. Torta della nonna
Parte integrante della tradizione culinaria toscana, la torta della nonna conquista per la sua semplicità e il suo sapore genuino, caratteristiche che lo rendono un dolce adatto a tutti i palati; infatti, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90, veniva proposto nella stragrande maggioranza dei locali di ristorazione. La torta della nonna è una torta di pasta frolla ripiena di profumata crema pasticciera e ricoperta di pinoli e zucchero a velo. A dispetto di quanto il suo nome potrebbe suggerire, si narra che, alle origini di questo dolce, non ci sia una preparazione casalinga, bensì un rinomato ristorante fiorentino dal nome San Lorenzo. Pare che alcuni clienti, stanchi della scarsa proposta di dolci del locale, chiesero a gran voce una golosa novità, richiesta accontentata dallo chef del ristornate Guido Samorini.
3. Pastiera napoletana
Riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT), la pastiera napoletana è un classico intramontabile della cucina campana e dolce tipico del periodo pasquale benché consumato durante tutto l’arco dell’anno. Ma quali sono le origini di questa prelibatezza a base di ricotta, zucchero, uova e grano bollito nel latte, ricoperto di 7 listarelle di pasta frolla intrecciate a croce di sant’Andrea? Pochi sanno che la pastiera ha origini che risalgono all’era pagana, alle offerte votive del periodo primaverile e alla leggenda della Sirena Partenope, considerata la vera creatrice di questa prelibatezza. L’invenzione della Pastiera risale, però, al XVI secolo: la prima ricetta scritta compare, infatti, nel trattato di cucina Lo scalco alla moderna di Antonio Latini, pubblicato a Napol nel 1693.
4. Torta tenerina
Siete degli appassionati di cioccolato? Allora avrete assaggiato almeno una volta la torta tenerina, una tra le torte classiche italiane più buone nonché di facile preparazione. Questo delizioso dolce della tradizione ferrarese è caratterizzato da un impasto a base di cioccolato fondente, uova, burro, zucchero e farina. Una volta sfornata, la torta tenerina si presenta con una crosta esterna croccante e un dolce cuore cremoso al suo interno, peculiarità che le ha fatto guadagnare il nome dialettale di Torta Taclenta, ovvero torta appiccicosa. Ma questa torta è anche soprannominata Torta Montenegrina o Torta Regina del Montenegro, in quanto creata in onore della seconda regina d’Italia Elena Petrovich del Mentenegro, moglie di Vittorio Emanuele III di Savoia.
5. Torta sbrisolona
Il nome di questo dolce dice già molto su quella che è la sua caratteristica principale: la torta sbrisolona, infatti, deve il suo nome al sostantivo brìsa, che in mantovano significa briciola, sottolineando la sua incredibile friabilità. Torta di povere origini, la sbrisolona si prepara utilizzando gli ingredienti tipici della tradizione contadina, raffinati negli anni: un mix di farine di grano e di mais, uova, burro e mandorle. Solitamente, questa torta originaria di Mantova ma prodotta in tutto il Nord Italia, viene accompagnata con la grappa o consumata con un vino liquoroso come il Malvasia, il Vin Santo o il Passito di Pantelleria.
6. Torta ricotta e pere
Sebbene di origini molto recenti, la torta ricotta e pere è già entrata nella tradizione della pasticceria italiana, oltre che nei nostri cuori. A realizzare per la prima volta questa prelibatezza, infatti, è stato il pasticciere campano Salvatore De Riso che, nel 1998 a Minori (Costiera amalfitana), ebbe l’idea di unire dei pezzetti di pera a una morbida crema a base di ricotta, racchiudendo il tutto tra due dischi di biscotto alla nocciola.
7. Cassata siciliana
Impossibile parlare delle torte classiche italiane più buone senza citare la cassata siciliana, dolce di produzione tipica siciliana (e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani) a base di ricotta di pecora zuccherata, pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. Per trovare le origini di questo dolce, la leggenda narra si debba risalire alla Palermo del XI secolo, dove gli arabi avevano introdotto ingredienti come la canna da zucchero, il limone, il cedro, l’arancia amara, il mandarino, e incrementato la coltivazione della mandorla. Dal matrimonio di questi prodotti e della ricotta, nacque la regina della pasticceria siciliana. Di certo, però, la cassata è attestata soltanto dal XIV secolo: inizialmente prodotto della tradizione dolciaria delle monache siciliane riservato al periodo pasquale, la cassata siciliana che conosciamo oggi è stata codificata nel 1873 dal pasticciere palermitano Salvatore Gulì.
8. Torta Fedora
Rimaniamo in Sicilia con un’altra torta tipica della tradizione sicula, la torta fedora. Si tratta di una prelibatezza a base di ricotta di pecora zuccherata, pan di Spagna, gocce di cioccolato e una ricca decorazione di pistacchi e mandorle. Un dolce antico dall’aspetto rococò e dall’origine incerta che racchiude in sé tutti i profumi della Sicilia. Oggi questa torta sembra quasi sparita dalle vetrine delle pasticcerie più turistiche, eppure vale davvero la pena di essere assaggiata: siamo sicuri che la torta fedora saprà conquistarvi forchettata dopo forchettata.
9. Torta mimosa
Originaria di Rieti, la torta mimosa è caratterizzata da una struttura portante di Pan di Spagna bagnato con un liquore dolce (Marsala o Maraschino ma anche succo di ananas) e una farcitura di crema pasticciera e panna montata. La struttura viene poi ricoperta di briciole o cubetti di Pan di Spagna, a ricordare il fiore della mimosa. Grazie a questo collegamento con il fiore, questo dolce viene spesso utilizzato per celebrare la Festa della Donna. Pare che la ricetta di questa torta sia stata ideata da Adelmo Renzi, titolare di un ristorante della città laziale di Rieti; il dolce divenne famoso quando, nel 1962, il cuoco partecipò a un concorso di pasticceria a Sanremo, dove presentò (vincendo) la torta mimosa, con l’intento di rendere omaggio alla città dei fiori.
10. Torta di tagliatelle
Poteva forse non esistere nella tradizione culinaria emiliana una torta che ricordasse il suo celebre primo piatto di pasta all’uovo? La torta di tagliatelle è caratterizzata da una base rotonda di pasta frolla che racchiude una farcitura di mandorle e miele, sormontata da una decorazione di nidi di tagliatelline fresche di pasta sfoglia fatta con uova e farina. Tra i dolci più apprezzati della tradizione locale, questa torta è molto conosciuta anche nei paesi dell’Appennino Tosco-Emiliano e viene preparata persino nella provincia di Mantova. Pare che questa torta abbia origini rinascimentali e che le tagliatelle finissime che ne decorano la superficie siano, in realtà, un omaggio alla bionda chioma di Lucrezia Borgia, signora del Castello Estense di Ferrara.
11. Delizia al limone
La delizia al limone è un dolce originario della pasticceria sorrentina, nato nel 1978 dalla fantasia dello chef Carmine Marzuillo. Questo dolce fresco e delizioso, venduto in pasticceria sia come torta sia come monoporzione, è realizzato con una base di Pan di Spagna di forma semisferica bagnato con un sciroppo a base di limoncello e farcito con una crema diplomatica di limoni (meglio se di Sorrento o di Massa).
12. Torta degli addobbi o torta di riso
Dolce tipico della città di Bologna, la torta degli addobbi (anche conosciuta come torta di riso) veniva tradizionalmente preparata in occasione dell’antica Festa degli addobbi, durante la quale era usanza esporre alla finestre dei drappi colorati in segno di festa. In tale occasione, le case dei parrocchiani erano aperte alle visite dei vicini e agli ospiti veniva offerta questa torta, tagliata in piccoli rombi ciascuno infilzato da uno stuzzicadenti. Questa torta tipica bolognese viene preparata facendo cuocere il riso nel latte con lo zucchero e la scorza di limone, aggiungendo poi mandorle e amaretti tritati, cedro candito tagliato a quadretti e uova sbattute.
13. Torta margherita
Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta delle torte più buone d’Italia da provare a fare in casa con la torta margherita, un grande classico delle nostre tavole originario della cucina mantovana. Di tradizione contadina, questo dolce è caratterizzato da pochi e semplici ingredienti che le conferiscono quel sapore così genuino: farina, fecola, zucchero e uova. La torta margherita deve probabilmente il suo nome alla forma che assume quando viene tagliata a spicchi: ogni spicchio, infatti, rappresenta un petalo del fiore, bianco in superficie grazie allo zucchero a velo e giallo internamente. Avete già l’acquolina in bocca? Provate a inzupparne una fetta nel latte.