Ferite da taglio, bruciature, escoriazioni, abrasioni, ferite interne: la pelle è sottoposta a moltissimi traumi, che a seconda di gravità e condizione devono essere trattati in maniera diversa. Quando si parla di ferite da taglio e da punta, e in generale di lesioni gravi e profonde, è necessario rivolgersi ad un medico. Ma per escoriazioni e abrasioni la medicazione può avvenire anche in casa. A condizione però di fare attenzione a trattare correttamente la ferita e verificare lo stato di guarigione: perché se non migliora nell’arco di qualche giorno, è consigliato contattare un dottore.
La prima cosa da capire, per trattare correttamente abrasioni ed escoriazioni, è come distinguere tra le due tipologie di ferite. In entrambi i casi si tratta di lesioni superficiali della pelle, che generalmente coinvolgono solo gli strati più esterni dell’epidermide, senza intaccare il derma.
L’abrasione è una lesione superficiale senza fuoriuscita di sangue, generalmente dovuta ad un piccolo trauma o ad uno sfregamento ripetuto della pelle. L’escoriazione invece è una lesione superficiale con fuoriuscita di sangue e può avere diverse cause, che comunque sono da ricondurre al contatto della pelle con oggetti e superfici irregolari.
A determinare un’escoriazione può essere una caduta sull’asfalto stradale oppure lo scontro con un oggetto che colpisce di striscio la zona di pelle interessata. Ma la causa può essere anche una particolare patologia che induce a grattarsi fino a rimuovere il tessuto superficiale della pelle.
Come è facile intuire, poiché presenta una fuoriuscita di sangue, l’escoriazione è da ritenersi una lesione più grave dell’abrasione. Si tratta comunque di due ferite superficiali, che di norma guariscono spontaneamente nell’arco di qualche giorno.
Come trattare escoriazioni e abrasioni
Un trattamento corretto, sia per le abrasioni che per le escoriazioni, prevede la pulizia della zona coinvolta, facendo attenzione a rimuovere eventuali schegge o detriti, che sono portatori di germi e potrebbero determinare un’infezione.
Dopo aver lavato la pelle con acqua e sapone, è importante procedere con la disinfezione, utilizzando una crema disinfettante o un altro medicinale apposito, che può essere in polvere solubile o in soluzione liquida. Per le escoriazioni è buona regola anche coprire la ferita con un cerotto o una garza per evitare che si sporchi e che i tessuti danneggiati entrino in contatto con eventuali germi patogeni.
Naturalmente, prima di toccare e medicare la ferita bisogna lavarsi accuratamente le mani. Inoltre durante la pulizia della ferita è importante procedere sempre dall’interno verso l’esterno, per non rischiare di contaminare la zona di pelle più fragile con eventuali batteri presenti sulla cute circostante.
Tempi di riparazione tessutale
Per non compromettere il processo di guarigione, che comunque si assolve nel giro di qualche giorno, è importante mantenere la zona pulita ed evitare di grattare la crosticina (composta da piccole quantità di linfa). I tempi di recupero possono variare da soggetto a soggetto, mentre le fasi della riparazione tessutale sono tre (fase infiammatoria, fase proliferativa, fase di epitelizzazione). Solitamente le prime due fasi possono durare alcuni giorni, mentre l’ultima fase può durare anche diversi mesi. La comparsa della crosticina costituisce una risposta del sistema immunitario per proteggere la cute finché i tessuti sottostanti non si sono riparati.
Anche se la zona tende a prudere durante la guarigione, guai a grattarsi. La crosticina deve cadere da sola, altrimenti il processo di guarigione si allunga e potrebbe rimanere la cicatrice.