Michel Houellebecq è uno scrittore tanto accorto quanto talentuoso. E sa raccontare la contemporaneità del Vecchio Continente, e più in generale del mondo occidentale, con un occhio implacabile. Nel corso degli anni, Houellebecq ha saputo regalarci personaggi indimenticabili e intuizioni sempre più argute sulle trasformazioni in corso nelle società avanzate. In occasione dell’uscita italiana del suo nuovo romanzo, Annientare (La Nave di Teseo), in contemporanea con quella francese per Flammarion, vi presentiamo qui i migliori libri di Michel Houellebecq, i più belli da leggere in ordine cronologico di uscita delle edizioni originali.
1. Estensione del dominio della lotta
Primo romanzo di Houellebecq, uscito in originale nel lontano 1994 e pubblicato in Italia per la prima volta solo nel 2000. Il protagonista, un esponente del ceto medio impiegatizio nel settore informatico, è un uomo che si guarda vivere, annoiato dal mondo e obnubilato dal lavoro, come il suo collega Tisserand, e vive con insofferenza ogni minima perturbazione esistenziale. Già in questo primo romanzo troviamo gran parte dei temi che accompagneranno la narrativa dello scrittore francese fino a oggi: la noia, l’insoddisfazione, la dipendenza, la difficoltà a comunicare con gli altri esseri umani. In poche pagine, con Estensione del dominio della lotta possiamo già conoscere per buona parte la poetica di Houellebecq.
2. Le particelle elementari
Le particelle elementari è il romanzo con il quale Houellebecq è diventato un caso letterario a livello globale. Al centro della narrazione ci sono un personaggio dalla personalità peculiare, Michel, biologo molecolare alle prese con una scoperta che potrebbe cambiare il mondo, e il suo rapporto col fratello Bruno. Sia Michel che Bruno, nella vita privata, saltano da una delusione all’altra, rifugiandosi in relazioni più o meno durature. Pur raccontando una storia di esistenze difficili, Houellebecq riesce a fornire un ritratto accurato e commovente delle dinamiche che si intrecciano quando gli umani entrano in rapporto fra loro. In quest’opera viene a maturazione lo stile inconfondibile dell’autore, che mescola alla narrazione ampie sezioni di stampo espositivo, quasi di divulgazione scientifica, e che troverà ulteriori sviluppi nei due successivi romanzi che vi consigliamo, Piattaforma e La possibilità di un’isola.
3. Piattaforma
Terzo romanzo di Michel Houellebecq, che vede protagonista un personaggio omonimo del romanziere (come già in Le particelle elementari), funzionario ministeriale che avendo ereditato una notevole somma di denaro abbandona il lavoro (topos ricorrente nelle opere di Houellebecq) e, durante un viaggio, conosce Valérie, grazie alla quale si imbarcherà in un’avventura imprenditoriale tanto redditizia quanto stigmatizzata e finanche pericolosa. Non sveliamo qui ulteriori particolari, per non togliere al lettore il meraviglioso gusto della scoperta. Possiamo però ribadire come l’autore sia capace di toccare, con grande forza ma senza inutili trivialità, tasti dolenti che riguardano i vizi e le ipocrisie della società francese, specchio di gran parte dell’Europa.
4. La possibilità di un’isola
Uscito, sia in Francia che in Italia nel 2005, La possibilità di un’isola è un’opera monumentale sulla memoria. Attingendo agli stilemi della fantascienza, si racconta la vita di Daniel, comico che “rivive” in lontani discendenti “neoumani”, figli di un avanzamento tecnologico inarrestabile e dalle implicazioni complesse. Anche se le reazioni della critica, all’uscita, sono state meno lusinghiere di quelle riservate ai precedenti romanzi, ci sembra doveroso includere La possibilità di un’isola in questa lista. Ed è doveroso farlo perché l’incursione dell’autore francese in scenari futuristici, non solo non toglie niente alla forza della sua narrazione, ma anzi ne amplifica a dismisura la capacità evocativa. E Daniel è un personaggio che non si dimentica facilmente.
5. La carta e il territorio
La carta e il territorio, romanzo del 2010 vincitore del Premio Goncourt, racconta di Jed, un artista (come Daniel di La possibilità di un’isola) di buon successo che, in crisi creativa, passa dalla fotografia alla pittura. A un certo punto della sua carriera, l’artista, su suggerimento, contatta proprio Michel Houellebecq per realizzarne un ritratto. Già questo snodo della trama basterebbe per concedere un’opportunità a La carta e il territorio. La vicenda della realizzazione del ritratto dello scrittore ad opera di Jed diventerà, infatti, il fulcro di una gustosissima detective story. Romanzo dai toni parzialmente differenti rispetto agli altri che abbiamo già presentato, forse meno macabro, meno “spinto”, ma ugualmente godibile. Potrebbe essere un punto di partenza per chi voglia approcciare lo scrittore in maniera più “soft”.
6. Sottomissione
Se in quasi tutti i romanzi precedenti della lista, i protagonisti erano funzionari nel settore privato (Estensione del dominio della lotta) o pubblico (Piattaforma), oppure artisti (La possibilità di un’isola e La carta e il territorio), nel caso di Sottomissione, del 2015, al centro dell’opera vi è un professore di letteratura sulla quarantina, studioso di Huysmans e con la consueta (per i personaggi di Houellebecq) vita amorosa a dir poco irregolare. L’esistenza e la quotidianità del docente, a poco a poco, giorno dopo giorno, cambiano, in particolare da quando viene eletto presidente della Francia un esponente di un partito islamico. L’autore rappresenta con straordinaria maestria quel progressivo atto di sottomissione, come da titolo, compiuto da tutta la società francese all’interno del romanzo, consegnandoci non solo un’opera di finzione appassionante, ma anche una riflessione sociologica e politica potentissima.