Abbiamo raggiunto Matteo Fantozzi, giornalista e critico cinematografico che ha pubblicato Gabriele Muccino – Il poeta dell’incomunicabilità (Santelli editore, 2021), monografia dedicata all’autore romano. Scopriamo insieme perché, l’autore, considera Gabriele Muccino tra i migliori registi italiani di oggi.
Raccontaci di te, della tua passione per la Settima arte
“Tutto è nato con il cinema horror. Da ragazzo, mi sono avvicinato al cinema grazie a questo specifico contesto. Da lì in poi è nata una passione che, il DAMS, mi ha aiutato a coltivare. Sono riuscito ad avere gli strumenti necessari per arrivare al cuore di diverse questioni, conquistato dal cinema francese e da quello italiano. Il cinema è il mezzo, in fondo, con cui viaggiano i nostri sogni.”
E così, è nato il tuo libro su Gabiele Muccino. Quali sono le origini di tale progetto?
“Cercavo un regista di cui non si fosse scritto mai nulla e che fosse al centro dei miei interessi, del mio modo di vedere il cinema e, di conseguenza, di avere passione per studiarlo. Inizialmente, ero orientato sul greco Lanthimos. Quando ho visto che era già stato scritto qualcosa su di lui, ho pensato a dare risalto al mio grande amore per il cinema italiano, anche contemporaneo, e ho deciso di puntare l’attenzione su quello che è l’autore che più mi emoziona.”
Sono queste le motivazioni per cui riconosci Muccino come miglior regista italiano di oggi?
“Quello che Gabriele riesce a raccontare è la descrizione perfetta del nostro Paese, senza vincoli e giri di parole, arrivando al dunque. Per questo è in grado di emozionare e far sognare il pubblico.”
Di tutti i suoi film, qual è quello a cui sei più affezionato?
“Credo che L’ultimo bacio sia il miglior film degli ultimi trent’anni. Racconta il nostro mondo, la nostra società e lo fa con uno sguardo cinico e disincantato, in grado di regalare al pubblico anche diversi spunti interessanti. C’è però da dire che, probabilmente, sono più affezionato a Come te nessuno mai poiché, quando ero poco più di un adolescente, mi ha fatto sognare.”
Qualche consiglio per i giovani ragazzi che vogliono lavorare nel mondo del cinema?
“Studiare, guardare tanti film e provarci. I mezzi tecnologici ce lo consentono. Quello che quindici anni fa si trasferiva su PC con grande difficoltà, passando attraverso telecamerine di scarsa qualità, oggi si può fare addirittura meglio con un semplice smartphone. Certo, se mai si inizia mai si arriva.”