Benvenuti in Puglia, in particolare in Valle d’Itria, un luogo magico adagiato tra le colline e il mare!
La Valle d’Itria> è una porzione di affascinante territorio pugliese a cavallo tra la città metropolitana di Bari e le province di Brindisi e di Taranto. Conosciuta come “Valle dei Trulli”, la sua tipicità è l’alta concentrazione di abitazioni con tetto conico in pietra, tipiche e senza tempo, che sorgono sulla terra rossa fra gli ulivi secolari, delimitati da muretti a secco. Chi decide di trascorrere un soggiorno in Valle d’Itria potrà conoscere molteplici sfumature di questo territorio carico di fascino e di storia: ecco quindi cosa vedere in Puglia secondo noi con tutti i luoghi da non perdere.
1. ALBEROBELLO
Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1996, dista una cinquantina di chilometri dal capoluogo Bari. La sua particolarità sono i trulli, abitazioni risalenti al XVI secolo, dalla singolare forma conica e, quel che è più importante, costruite senza l’ausilio di malta. Insomma, edifici a secco realizzati sfruttando la grandissima disponibilità di pietra calcarea in zona. Diverse le cose da vedere: il Santuario dedicato ai Santi Cosma e Damiano; la Parrocchia Sant’Antonio da Padova, pure questa a forma di trullo; e Casa Pezzolla, quartiere storico di Alberobello con la più alta concentrazione di trulli comunicanti. Non a caso, questo agglomerato è stato interamente ristrutturato tra il 1993 e il 1997 e da allora ospita il Museo del Territorio con l’esposizione di attrezzi, reperti e documenti attestanti lo stile di vita della gente del luogo. Imperdibile!
2. CISTERNINO
Cisternino colpisce e affascina per la sua atmosfera serena e autentica. E per le lusinghe per il palato visto che tra i vicoli di case bianche e macchie fiorite spuntano alla sera i negozi e le macellerie che si trasformano in bracerie: e mangiare carne appena arrostita in quel magico contesto è qualcosa di speciale. Ma la vera scoperta è quella di passeggiare tra i vicoli bianchi dove le case sono abbarbicate le une sulle altre, unite da archi, scale e volte irregolari, fino in cima di questo colle dove gli antichi Messapi costruirono il primo insediamento poi diventato romano e dedicato ad un eroe della Guerra di Troia.
3. LOCOROTONDO
Il nome deriva dal fatto che un tempo aveva, appunto, una forma tondeggiante. Ora quel cerchio si è in parte perso ma è rimasta la bellezza di questo paese a 400 metri sul livello del mare e inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Anche qui, prima di entrare tra i vicoli e le piazze, conviene far andare lo sguardo sulla pianura verde di alberi e chiazzata del bianco di trulli e masserie mentre nel centro quello che spiccano sono i balconi pieni di fiori e i tetti a punta delle cummerse, le classiche case tipiche della zona. Ennesima architettura che rimane impressa negli occhi e nel ricordo.
4. MARTINA FRANCA
Martina Franca è il centro più popoloso della zona e unico per lo stile delle sue case dove regna il barocco. Un po’ come accade a Lecce anche se qui siamo in provincia di Taranto e questo barocco è speciale tanto da essere definito, appunto, martinese. Anche Martina Franca si trova su un altopiano ed è stato abitato da sempre anche se il suo periodo d’oro è stato nel ‘700 quando sorsero i palazzi più belli tra cui non si può non citare il palazzo Ducale con le sue sale ricche di affreschi e la basilica di San Martino che, nel cuore del centro storico, colpisce per la facciata maestosa dove spicca la statua del santo patrono.
5. MONOPOLI
A Monopoli da vedere c’è davvero moltissimo, a cominciare da tutta l’area attorno al porto cittadino, per passare poi al caratteristico centro storico in cui spicca il contrasto tra i vicoli strettissimi e l’ariosità delle piazze (piazza Garibaldi, piazza Palmieri e piazza XX settembre, le più famose). L’altro aspetto che colpisce del centro storico di Monopoli è la grande quantità di chiese. Su tutte, la Cattedrale di Maria della Santissima della Madia che, insieme al Castello di Carlo V e al Palazzo Martinelli Meo-Evoli, rappresenta un trittico di edifici storici assolutamente da visitare. In ultimo, ma solo per ragioni espositive, il mare. Pur essendo la costa in gran parte rocciosa e dai fondali alti, c’è l’eccezione di Capitolo, frazione di Monopoli, che invece regala spiagge bianche e fondali che degradano dolcemente, e per questo più adatti alle famiglie con bimbi al seguito.
6. POLIGNANO A MARE
La “perla dell’Adriatico” com’è spesso rinominata Polignano a Mare, dista circa 10 chilometri da Monopoli e una trentina da Bari. È la città natia di Domenico Modugno, l’indimenticato interprete di Nel blu dipinto di blu e Meraviglioso, quest’ultima canzone riportata in auge qualche tempo fa dalla band pugliese dei Negramaro. E proprio a Modugno è dedicata una statua sul lungomare cittadino. Beninteso, la statua del cantautore non è l’unica cosa da vedere a Polignano. Il centro storico, con le sue impronte arabe, spagnole e normanne, richiama migliaia di turisti da ogni parte del mondo. La suggestione del luogo, unitamente al mare cristallino (da anni Bandiera Blu), fanno di questa località una delle più famose e ambite di tutta la Puglia. Sempre qui nel mese di settembre fa tappa il Red Bull Cliff Diving, competizione internazionale di tuffi che, in pochi anni, anche grazie alla suggestiva location di Polignano, si è guadagnata l’attenzione crescente di pubblico e media. Quel che affascina e incuriosisce molto, nel caso di Polignano, è che i tuffi da oltre i venti metri avvengono dal balcone di un’abitazione a picco sul mare, una delle tante di questa meravigliosa cittadina della Puglia adriatica.
7. ZOO SAFARI DI FASANO
Lo zoo Safari di Fasano è tra i principali attrattori turistici della Puglia. Quello di Fasano, infatti, è il più grande parco faunistico d’Italia e uno dei più importanti d’Europa. Si estende per oltre 30 ettari e ospita circa 3000 animali: giraffe, zebre, leoni, rinoceronti, orsi tibetani e tante altre specie. Tutte in semi libertà e, aspetto più importante, nel massimo rispetto dei bisogni ed esigenze di ciascuna. Una parte del percorso all’interno del parco è – come suggerisce il nome (safari) – percorribile con la propria auto. Tuttavia, non mancano altri percorsi: quello pedonale, l’area trenino dedicata ai primati (scimpanzè, lemuri e gorilla), l’area lago (foche, rinoceronti bianchi, ippopotami, orsi bruni, orsi polari) e infine una grande sala dedicata a rettili e altre specie tropicali. Per maggiori informazioni su storia, attività, specie presenti, orari, modalità di visita e tariffe, consultare il sito ufficiale: www.zoosafari.it. Ovviamente, merita assolutamente una visita anche la città di Fasano che si trova al centro di un ideale triangolo composto da Bari, Taranto e Brindisi.
8. PARCO DELLE DUNE COSTIERE
Il territorio del Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne, frazione di Fasano, a Torre San Leonardo ospita oltre a tante specie della flora e della fauna anche una grande quantità di beni di interesse storico-archeologico. Tra questi il Dolmen, le chiese rurali di mille anni di storia, frantoi ipogei e alti insediamenti rupestri come cripte, abitazioni, stalle e jazzi (particolari recinti in pietra molto diffusi nel territorio della Murgia e del Gargano) ricavati nelle grotte che si aprono sulle pareti laterali delle lame che scorrono fino al mare. Il nome si deve alla presenza di dune fossili – formatesi tra 100.000 e 6.000 anni fa – che sorgono a meno di 200 metri dalla costa; sono la testimonianza dello spostamento del livello marino e della linea di costa verificatosi nel corso dei secoli a causa di variazioni climatiche. Queste antiche formazioni sono ricoperte dalla pseudosteppa mediterranea, un’associazione erbacea simile alle steppe euroasiatiche, che si sviluppa in un clima mediterraneo, su suoli aridi e pietrosi.
9. EGNAZIA
A pochi chilometri da Fasano c’è Egnazia, una delle aree archeologiche più importanti di Puglia. Si tratta di un antico insediamento urbano, in origine centro della civiltà messapica (popolazione balcanica presente in Puglia a partire dal IX secolo a. C.), che però ebbe la sua fase di maggior sviluppo in epoca romana. Durante questo periodo, infatti, il porto cittadino divenne uno snodo fondamentale per i traffici tra Adriatico, Egeo e Mar Nero, tant’è vero che il toponimo “Egnazia” deriverebbe proprio dal nome di questa rotta marittima, nota appunto come “Via Ignazia”. A favorire lo sviluppo della zona, contribuirono però anche i collegamenti terrestri, per la precisione, la “Via Traiana”, strada romana di collegamento tra Brindisi e Benevento e ottima alternativa alla più trafficata Appia. Insomma, Egnazia fu per secoli uno scalo commerciale strategico tra Occidente e Oriente, caduto poi in disgrazia dopo la fine dell’Impero Romano. La storia archeologica del sito comincia, invece, nel XIX secolo: prima le truppe napoleoniche durante il decennio francese del Regno di Napoli (1806-1815) e in seguito la popolazione locale cominciarono a saccheggiare vasi, bronzi, monili e un’infinità di altri reperti ceramici presenti nella necropoli. Solo a inizio ‘900 l’area passò finalmente nel pieno controllo dello Stato. Ancora oggi, a oltre un secolo di distanza, le ricerche continuano, sfruttando la presenza del vicino museo per inventariare i reperti man mano che vengono alla luce. Il parco archeologico è oggi anche una location perfetta per spettacoli teatrali e concerti. Per maggiori informazioni su storia, modalità di visita e orari d’accesso a parco e museo consultare il sito: www.egnazia.eu.
10. TORRE GUACETO
La Riserva naturale marina Torre Guaceto si trova lungo la costa adriatica dell’alto Salento, a pochi chilometri da Carovigno e da Brindisi. Da diversi anni quest’area è considerata protetta per il suo interesse naturalistico. In particolare, i fondali sabbiosi e la flora marina costituiscono un ecosistema in perfetto equilibrio, che permette il proliferare di numerose specie animali. Uno dei principali progetti portati avanti presso l’oasi di Torre Guaceto è quello che riguarda la salvaguardia delle tartarughe marine, attraverso il soccorso, la cura e la riabilitazione degli esemplari in difficoltà. La Riserva naturale Torre Guaceto fa parte della rete dei Parchi blu, composta da 16 aree protette sparse in tutto il mondo. Ciascuna di esse si distingue per l’impegno volto a tutelare l’ambiente marino e le specie animali che vi abitano. In questo l’oasi salentina può vantare un bel primato: il suo ecosistema è uno dei più ricchi di biodiversità dell’intero Mediterraneo.
11. MONTE SANT’ANGELO E LA FORESTA UMBRA
Monte Sant’Angelo è un borgo arroccato sul punto più alto del Gargano, a 843 m s.l.m. Le sue origini sono strettamente legate all’apparizione di San Michele Arcangelo, che coincide con la nascita del Santuario rupestre, oggi meta importante di pellegrinaggio e diventato Patrimonio UNESCO nel 2011.
Il centro storico custodisce, al suo interno, un quartiere medievale, che tutt’oggi conserva il suo aspetto originario: il “quartiere Junno” è un intreccio di stradine in pietra, circondate da casette bianche addossate le une alle altre. Passeggiando, potrete assaggiare il pane e il caciocavallo podolico, due tipicità del Gargano. Da Monte Sant’Angelo, seguendo la segnaletica, ci si può spingere fino alla Foresta Umbra. Si tratta di un’area naturale protetta, divenuta Patrimonio UNESCO nel 2017, ricoperta principalmente di faggi, attraverso la quale passano sentieri lungo cui passeggiare in tutte le stagioni, specialmente in autunno, quando le foglie si tingono di rosso e di giallo creando uno scenario spettacolare.
12. ISOLE TREMITI
Le Isole Tremiti sono un arcipelago nel Mar Adriatico, raggiungibile da Vieste, Rodi o da Termoli. Le 6 isole sono circondate da acque cristalline, in parte Riserva naturale marina protetta. Sulle isole di San Nicola e San Domino, le uniche ad essere abitate, si trovano i principali monumenti che raccontano una lunga storia di confini sin dall’epoca romana. I fondali puliti, il mare limpido, il clima piacevole, la vegetazione rigogliosa e la costa le rendono un piccolo angolo di paradiso.
13. CASTEL DEL MONTE
Il Castel del Monte è uno dei luoghi più misteriosi dell’Italia meridionale, famoso per la sua forma ottagonale, unica nel suo genere, intorno alla quale girano diverse leggende. La fortezza fu costruita per volere dell’Imperatore Svevo Federico II nel 1240, su un colle a circa 542 m s.l.m. da cui è possibile ammirare l’altopiano della Murgia da un lato e la costa dall’altro. La fortezza è stata concepita secondo un estremo rigore geometrico e matematico. La pianta è ottagonale e il numero otto ricorre in maniera quasi ossessiva: otto sono le sale del piano terra e del primo piano e otto le imponenti torri, ovviamente a pianta ottagonale, disposte su ognuno degli otto spigoli. Si ritiene che, nel cortile interno, fosse presente una vasca anch’essa ottagonale. La posizione del castello è studiata in modo tale da creare particolari effetti di luci e ombre in determinati periodi dell’anno, come nei giorni del solstizio e dell’equinozio. Tutto, insomma, sembra fatto apposta per suggerire simbolismi che appassionano da secoli gli studiosi, lasciando ai visitatori una sensazione di piacevole enigma. Nel 1996 l’UNESCO ha inserito il castello fra i siti patrimonio mondiale per il suo valore universale e per la sua bellezza architettonica.
14. TRANI
Considerata la “Perla del mar Adriatico”, Trani è una città elegante e dal fascino particolare, un tempo meta di crociati, pellegrini e mercanti. Il suo centro storico si sviluppa in prossimità del mare e custodisce monumenti di inestimabile valore e bellezza: il Castello Svevo, costruito nel 1233 dall’imperatore Federico II, la maestosa Cattedrale di San Nicola Pellegrino, costruita sul mare nel 1099 in stile romanico pugliese, il quartiere ebraico la “Giudecca” al cui interno ci sono due sinagoghe del XII sec., e la chiesetta Templare di Ognissanti.
15. BARI
Bari è il capoluogo della Puglia e conserva uno dei luoghi più autentici, chiamato dai suoi abitanti “Bari vecchia”. Si tratta del borgo antico, un luogo dove folklore e tradizione si tramandano da secoli fra i vicoli. Al suo interno sorge la Basilica di San Nicola, un esempio di architettura romanica pugliese che ogni anno attira turisti e pellegrini da ogni dove. Il nucleo di Bari vecchia, che risale al Medioevo, è racchiuso tra mura e dominato dal Castello Normanno Svevo, che è uno dei simboli della Puglia. Edificato sul precedente castello voluto da Ruggero il Normanno nel 1131 (da cui una parte del nome), questo edificio fu distrutto completamente nel 1156 e ricostruito secondo il volere di Federico II di Svevia nel 1223 (da cui il resto del nome).
Oggi come mille anni fa, il Castello Normanno Svevo svetta sulla città vecchia di Bari, proteggendone l’ingresso principale, e da qui domina il mare. Oltre all’importante valore storico, il Castello è la sede della Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici e Storici della Puglia ed è uno dei monumenti in stile romanico più importanti d’Italia. Imperdibile la passeggiata sul lungomare. Inaugurato nel 1927 in epoca fascista, oggi è una delle passeggiate celebri della città nonché un’occasione unica per ammirare, con un colpo d’occhio, una serie di palazzi in stile tardo Liberty e, allo stesso tempo, respirare l’atmosfera di Bari, tra parchi verdi e un ineguagliabile panorama sull’Adriatico.
16. LE GROTTE DI CASTELLANA
Le grotte di Castellana sono un agglomerato di cavità sotterranee di origine carsica, formatesi circa cento milioni di anni fa. Durante il percorso, che si estende ad una profondità di 70 metri, è possibile ammirare un sorprendente scenario fatto di stalattiti e stalagmiti, preziosi cristalli, canyon, abissi e fossili che affascinano adulti e bambini. L’ambiente è talmente suggestivo che si presta a manifestazioni culturali e spettacoli teatrali. Tra questi, da non perdere è lo spettacolo “Hell in the cave”, che rappresenta l’inferno di Dante.
17. LECCE
Lecce è una città elegante e raffinata, un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’arte e dell’architettura. É considerata la città barocca del Sud Italia, poiché custodisce numerosi monumenti all’interno del suo centro storico, che la rendono un museo a cielo aperto.
Le facciate di palazzi e delle chiese e i balconi delle case private sono decorate con dettagli di arte barocca che qui assume una connotazione locale, “Barocco leccese”, che si distingue per l’utilizzo della pietra locale al posto di stucchi e marmi. Ma il barocco non è l’unica cosa da vedere a Lecce. La città, infatti, conserva numerose testimonianze storiche, quali l’anfiteatro romano, il quartiere ebraico, il Castello di Carlo V e molte altre bellezze dal valore inestimabile.
18. GALATINA E LA BASILICA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Al margine del centro storico di Galatina, la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria è uno scrigno d’arte che custodisce magnifici affreschi e fonde più stili architettonici, dal romanico al gotico, dal normanno al bizantino. L’edificio ha un valore inestimabile dal punto di vista pittorico e architettonico e viene addirittura soprannominata la “Cappella Sistina del Salento”. Per il valore dei suoi cicli pittorici è seconda soltanto alla Basilica di San Francesco d’Assisi.
La basilica risale al periodo tra il 1369 e il 1391 e venne costruita per la volontà di Raimondello Ordini del Balzo, principe di Taranto e della moglie Maria d’Enghien, contessa di Lecce. È grazie a Maria d’Enghien se all’interno della basilica è possibile ammirare gli splendidi affreschi, realizzati dai migliori pittori della scuola di Giotto. Lo splendido prospetto romanico è arricchito da un portale finemente decorato e un rosone che sembra ricamato nella pietra.
Tesoro iconografico della Basilica sono gli angeli musici, vera e propria enciclopedia illustrata di strumenti musicali medievali, rappresentazione pittorica più antica in Europa di ciaramelle, arpe, doppi flauti, liuti.
La Basilica comprende anche un elegante chiostro con affreschi settecenteschi, il museo dal soffitto arabescato, con una sala dedicata alle reliquie.
19. OTRANTO
Otranto è una città fortificata, il cui borgo antico è racchiuso dalle mura difensive che consentono, tramite la Porta Alfonsina, l’accesso al proprio interno. La posizione geografica, infatti, ha da sempre rappresentato un’arma a doppio taglio, un’opportunità ma anche una minaccia per la città: spesso è stata teatro di invasioni e conflitti mirati all’occupazione della zona, che per molto tempo ha rappresentato il centro commerciale del Salento. Una lunga serie di popoli e predomini si sono alternati nel controllo della città, che inevitabilmente conserva i segni di questi passaggi; lo si evince dai tesori artistici, dalla cultura, dalle opere architettoniche che sono giunte ai giorni nostri. Una di queste testimonianze è, senza dubbio, l’imponente Castello Aragonese, antica fortezza militare progettata da Ciro Ciri e fatta costruire tra il 1485 e il 1498 da Fernando I D’Aragona, sulla base di costruzioni militari già presenti ad opera di svevi prima e turchi poi.
Il castello presenta una pianta pentagonale, cinta da un fossato di protezione, ha tre torri cilindriche angolari e un grande stemma appartenente a Carlo V sopra l’ingresso principale. Dalla piazza dove sorge il castello, situato nella zona est della città, inizia a diramarsi il labirinto di viuzze e vicoli, che costituiscono il borgo antico, la parte più caratteristica della città. Poco distante dal Castello troviamo la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, altra fantastica opera dall’immenso valore artistico e storico, risalente al XI secolo: la chiesa conserva, infatti, i resti del massacro degli 800 fedeli che, durante l’invasione dei turchi nel 1480, tentarono la resistenza non volendo rinnegare la propria fede.