Sin dall’inizio della sua storia, i Pixar Animation Studios hanno realizzato, oltre ai suoi incredibili film, anche una serie di cortometraggi. Proiettati insieme al film, questi corti hanno saputo replicare una formula consolidata ed emozionante che ancora oggi trasforma le loro storie in grandi successi. Che riescano a farlo in poco più di cinque minuti ha dell’incredibile. Ma sono anche dei banchi di prova dove poter sperimentare le nuove tecnologie e spingere verso l’infinito e oltre le possibilità dell’animazione. Dai corti più simpatici e divertenti a quelli più romantici, da quelli più leggeri e creativi a storie dense di umanità e temi più maturi, a cavallo tra animazione digitale e tradizionale, ci sarebbe davvero l’imbarazzo della scelta di cosa vedere su Disney+.
Ecco allora la classifica dei migliori corti Pixar da vedere, per non perdersi le più belle opere brevi animate di questo incredibile studio.
24. Le avventure di André & Wally B. (1984)
Lo ammettiamo. Abbiamo deciso di inserire Le avventure di André & Wally B. all’inizio di questa nostra scalata verso il podio dei migliori corti Pixar più per valore storico che per intrinseca qualità del corto. In poco più di 2 minuti, John Lasseter e soci, nel lontano 1984 e ancora in seno alla Lucasfilm, hanno dato inizio a una rivoluzione che avrebbe cambiato definitivamente la storia del cinema. Da molti ritenuto il primo corto animato in digitale, questo breve film racconta la storia di un buffo personaggio che deve sfuggire da una vespa che vuole pungerlo. La qualità visiva ora appare superata, ma è l’inizio di una lunga storia.
23. Knick Knack (1989)
Knick Knack per lungo tempo fu l’ultimo cortometraggio prodotto dalla Pixar che, di lì in poi, si concentrò unicamente sulla realizzazione del primo lungometraggio animato in CGI ovvero Toy Story. La storia è quella di un pupazzo di neve intrappolato in un globo che vuole tentare di raggiungere una statuina femminile. Curioso notare come questo cortometraggio non sia più disponibile nella versione originale, ma sia disponibile in una versione leggermente modificata e migliorata dal punto di vista visivo.
22. Tin Toy (1988)
Con Tin Toy la Pixar inizia già a entrare in quel mondo dei giocattoli che cambierà per sempre nel 1995. Protagonista di questo corto è Tinny, un omino di latta alle prese col neonato Billy. Billy è un vulcano che non sa ancora come trattare i giocattoli, tanto che questi cercano di nascondersi dalla sua vista (ricorda un po’ l’inizio di Toy Story 3). Anche in questo caso l’animazione oggi appare invecchiata, ma per l’epoca si trattò di una vera e propria rivoluzione nel campo dell’animazione e delle possibilità che la CGI poteva soddisfare.
https://www.youtube.com/watch?v=ffIZSAZRzDA
21. Luxo Junior (1986)
Il corto dove nacque il simbolo animato dei Pixar Animation Studios, la lampada salterina che gli dà il nome: Luxo Junior. Desiderosa di giocare a palla (altro simbolo riconoscibile), Luxo Junior dovrà cercare di non fare arrabbiare il proprio genitore, una lampada più grande poco propensa al divertimento. Diventando definitivamente Pixar e quindi separandosi dal reparto animazione della Lucasfilm, Luxo Junior fu il primo vero cortometraggio della compagnia.
https://www.youtube.com/watch?v=D4NPQ8mfKU0
20. Nona
Corto Pixar Sparkshots girato durante il lockdown, Nona funziona soprattutto per come, una volta di più, lo studio d’animazione riesce a raccontare molto attraverso brevi ma essenziali inquadrature. Una nonna appassionata di wrestling non vede l’ora di sedersi sulla propria poltrona preferita e guardare la trasmissione, ma l’arrivo della sua vivace nipote modificherà i piani. Simpatico e più tradizionale, Nona si caratterizza per un’anima ribelle e scherzosa, senza dimenticare il cuore emotivo a cui la Pixar ci ha abituati.
19. Lava (2014)
Viaggiamo fino alle Hawaii per un cortometraggio di stampo musical di nome Lava. Attraverso una canzone, una ballata classica con le sonorità caraibiche, Lava racconta è una storia d’amore ambientata milioni di anni fa, con la voce di un’isola vulcano (Uku) che spera di trovare la propria anima gemella. Nelle profondità degli abissi, un’isola sommersa femminile (Lele) ascolta la canzone e segretamente si innamora. Sorretto da un’animazione allo stato dell’arte, Lava è uno dei migliori corti Pixar, che vi consigliamo di rivedere in lingua originale per meglio apprezzare i giochi di parole della canzone.
18. One Man Band (2005)
L’orchestra suona la nota per sintonizzarsi. Un concerto sta per iniziare… suonato da un uomo solo. Si trova in una piazza cittadina completamente vuota. Per questo l’arrivo di una bambina pronta a lasciargli una monetina lo rende felice. Ma dall’altra parte della piazza, un altro uomo, con un’altra orchestra addosso, vuole ricevere lo stesso premio. I due inizieranno a duellare per dimostrarsi l’uno migliore dell’altro e ricevere l’ambita moneta. Non servono i dialoghi, ma bastano le espressioni facciali, i movimenti e il ritmo musicale: One Man Band è un corto divertente con un finale imprevedibile.
17. Stu – Anche un alieno può sbagliare (2006)
Il divertimento non manca durante la visione di Stu – Anche un alieno può sbagliare, cortometraggio del 2006 che accompagnava Ratatouille. Un ragazzo qualsiasi sta dormendo nella sua camera quando un disco volante si posiziona sopra la sua casa con l’intento di prelevarlo. L’alieno è Stu e quello che sta accadendo non è come sembra. Come in un esame di guida, osservato dall’esaminatore pronto a bocciarlo, Stu si lascia prendere dall’emozione e dall’ansia dando vita a una serie di imprevisti.
https://www.youtube.com/watch?v=zFiP02f7nQI
16. Il super team di Sanjay
Unire la tradizione religiosa con la contemporaneità. Questo è il punto di partenza che dà vita a Il super team di Sanjay, cortometraggio Pixar distribuito insieme a Il viaggio di Arlo. Mentre il padre è intento a pregare e vorrebbe che il figlio si interessasse di più alla religione, il giovane Sanjay rimane affascinato dal suo programma televisivo preferito a tema supereroi. Con un pizzico di magia, Sanjay verrà trasportato in un tempio dove contemporaneità e divinità si scontreranno. Sperimentale nella messa in scena, Il super team di Sanjay si basa sulla storia (quasi) vera del regista, in conflitto tra mondo moderno e tradizioni indù, e del suo rapporto con il padre, reso esplicito durante i titoli di coda.
15. L’agnello rimbalzello
Primo cortometraggio Pixar a contenere dei dialoghi, L’agnello rimbalzello è una simpatica e irresistibile ballata musicale. Uscito originariamente nel 2003, il corto racconta le vicende di un agnello così felice del proprio manto e della propria vita da saltellare continuamente. Un giorno, però, un uomo lo tosa e l’agnello diventa lo zimbello di tutta la radura. Nonostante si tratti di un cortometraggio dalla CGI un po’ altalenante, L’agnello rimbalzello è un inno alla joie de vivre nonostante le difficoltà e gli imprevisti che possono accadere.
14. Presto (2008)
Tra i corti della Pixar, Presto è quello che più si rifà, per stessa ammissione dei realizzatori, ai cartoni animati di Tom & Jerry e di Chuck Jones. Protagonisti di questa breve storia sono il mago prestigiatore Presto e il suo coniglio Alex, capaci di usare un cilindro magico per un noto trucco di magia. Una sera, poco prima dello spettacolo, Alec non riceve la quotidiana carota come premio dando inizio a una lunga vendetta che avviene sul palco sotto gli occhi di tutti. Di chiaro stampo slapstick, Presto è uno dei migliori cortometraggi della Pixar.
13. La tana (2020)
Uscito direttamente su Disney+ abbinato a Soul, La Tana è un corto insolito per la Pixar. Dallo stile più sperimentale, in 2D e persino acquarellato e abbozzato, il corto racconta la storia di una giovane coniglietta che sta cercando di trovare il posto migliore dove poter costruire casa. Dovrà però fare i conti con l’incredibile e inaspettata popolazione che vive sottoterra. La Tana è, ad oggi, l’ultimo corto distribuito dalla Pixar e tuttavia è uno dei migliori, capace di sintetizzare con una semplicità disarmante (non solo visiva) il presente e la formula migliore dello studio d’animazione.
12. Vent’anni
Corto Sparkshots più sperimentale, con un’animazione bidimensionale e più sgraziata e un’importante metafora sulla crescita. Gia è pronta a festeggiare il compleanno in un locale, ma si sente inadatta. Il motivo è presto detto: Gia in realtà è composta da tre ragazzine, di 1, 10 e 16 anni, che cercano di “funzionare” come un’unica persona. La difficoltà della crescita e del passaggio dell’età adulta viene qui rappresentata in questa fiabetta morale, schietta e dal risultato complessivo davvero interessante.
11. Lou (2017)
Forse non tutti si ricordano di Lou, corto Pixar uscito insieme a Cars 3 e, di conseguenza, passato un po’ in sordina (la serie con Saetta McQueen non è tra le più amate dello studio nonostante il successo). Eppure è un corto che racchiude l’originalità delle storie, un’idea forte e un ottimo gusto per l’animazione. Difficile descrivere cosa sia Lou, un mostro di Frankestein composto dall’insieme di oggetti e giocattoli perduti o rubati in un asilo. Dopo aver visto un bambino di nome J.J. bullizzare i suoi coetanei, Lou decide di dargli una lezione. Sarà una lezione, però, piena di umanità e sacrificio che cambierà per sempre la vita di entrambi.
10. La luna (2011)
Diretto dal nostro Enrico Casarosa, regista del recente Luca, La Luna è un piccolo corto pieno di poesia e immaginazione. Tratto dalle vicende personali dello stesso Casarosa, questo corto racconta la storia di un ragazzino che per la prima volta viene invitato dal nonno e dal padre a una pesca notturna. Fermi in mezzo al mare, sulla barca che porta il nome del corto, il giovane si ritroverà in mezzo a due visioni della vita e dovrà scegliere se abbracciare il suo proprio personale modo di intendere l’esistenza. Visivamente appagante, La Luna è un corto fantastico ed emozionante. Un piccolo gioiello da rivedere.
9. Parzialmente nuvoloso (2009)
Uscito originariamente nel 2009, insieme ad Up, Parzialmente nuvoloso fa parte di quei corti Pixar divertenti che, con un’idea di partenza forte, riescono a ribaltare un punto di vista comune. Sappiamo che sono le cicogne che portano i bambini e questa è la storia di Peck, un’addetta alle consegne più pericolose. Questo perché “i pacchi” le vengono consegnati da una nuvola nera di nome Gus che, incurante di dar vita a coccodrilli e altre bestie pericolose che mettono a dura prova la consegna di Peck, non si rende conto della difficoltà dell’altro. I due dovranno trovare un modo per risolvere la situazione.
8. L’ombrello blu (2013)
Se cercate l’animazione più iper-realistica possibile, allora L’ombrello blu è veramente una gioia per gli occhi. All’uscita fu acclamato come un nuovo passo verso il fotorealismo della CGI e, a distanza di anni, appare tutt’ora incredibile. In breve si potrebbe riassumere la storia in un innamoramento improvviso tra un ombrello blu e un’ombrellina rossa, con qualche ostacolo in mezzo al loro incontro, ma la bellezza estetica del corto mette tutto il resto in secondo piano. Sembra incredibile come il tutto sia stato generato in animazione, a partire dagli effetti di luce o dalla stessa pioggia. Un traguardo tecnico che ha rivoluzionato la Pixar.
7. Bao (2018)
Quando la fantasia serve ad affrontare il dolore del reale. Bao è un corto all’apparenza molto simpatico, con un design tutt’altro che realistico e caricaturale. Racconta la storia di una madre cinese-canadese che si ritrova alle prese con un baozi, un panino ripieno cotto al vapore tipico della tradizione, dotato di vita. Lo inizierà a trattare come un figlio. Al di là della simpatia della storia, Bao affronta la sindrome del nido vuoto, trasformandosi in un’allegoria matura e tutt’altro che superficiale. Uno dei migliori cortometraggi della Pixar, vincitore del Premio Oscar, che sfida lo spettatore: impossibile arrivare ai titoli di coda senza avere gli occhi lucidi.
6. Piper (2016)
Piper è un altro cortometraggio in cui la Pixar usa una storia molto semplice per poter sperimentare nuovi traguardi tecnici. E, infatti, visivamente Piper è un gioiellino che lascia a bocca aperta. La trama si basa su un piccolo uccellino spaventato dalle onde del mare e sui suoi tentativi per vincere questa paura. Sembra quasi di assistere a un simpatico documentario grazie al fotorealismo e alla cura delle immagini (per ogni uccellino sono state animate e modellate a mano tra le quattro e le sette milioni di piume), ma è anche un corto che sa toccare le giuste corde emotive. Da non perdere.
5. Pennuti spennati (2000)
Uno dei migliori corti della Pixar e anche uno dei più divertenti. Se la CGI mostra un po’ il fianco rispetto agli ultimi lavori, non bisogna dimenticare che, al tempo dell’uscita, Pennuti Spennati era un capolavoro dell’animazione che spingeva ai limiti le tecniche dell’epoca. Il gruppo di uccellini blu posizionati sopra il cavo elettrico e l’arrivo di un uccello molto più grande che romperà la loro quiete fanno ormai parte della cultura di ogni appassionato di animazione. Vincitore dell’Oscar, Pennuti Spennati sorpassa la prova del tempo risultando sempre divertente e godibile.
4. Wind (2019)
Wind è uno degli ultimi cortometraggi della Pixar appartenenti alla serie Sparkshot, ovvero cortometraggi creati da nuovi arrivati che possono sperimentare tecniche e narrazioni inconsuete, anche attraverso tematiche più mature del solito. Wind racconta la storia di un bambino e sua nonna, intrappolati in un mondo desolato e cupo, che decidono di fuggire cercando di raggiungere la bianca luce sopra di loro. Non sarà un’impresa facile e anche in questo caso gli artisti della Pixar riusciranno a condensare in pochissimi minuti personaggi tridimensionali e una storia che sa appassionare in maniera diretta. Il cortometraggio è disponibile su Disney+.
https://www.youtube.com/watch?v=i94p0PGUIes
3. Float (2019)
Anche Float fa parte della serie Sparkshot e, in effetti, tra i vari cortometraggi si dimostra uno dei più adulti e personali. Dedicato al figlio del regista, Float racconta la storia di un padre che fa fatica ad accettare la diversità del suo piccolo: il bambino fluttua in aria, come un palloncino pieno d’elio. Preoccupato dai giudizi esterni, il padre cercherà di trattenerlo ma, col passare del tempo, sarà costretto a fare una scelta. C’è il rapporto padre-figlio (questa volta dal punto di vista dell’adulto), c’è una metafora sull’autismo e sulla diversità, c’è una rappresentazione della paura dei giudizi. Per tutti questi motivi, Float si merita di stare sul podio dei migliori corti della Pixar.
https://www.youtube.com/watch?v=MnU1hHFsGQc
2. Il gioco di Geri (1997)
Il gioco di Geri fu il primo corto Pixar a distanza di otto anni dal precedente. L’idea è clamorosamente geniale: un vecchietto al parco sfida sé stesso a una partita a scacchi. Con fatica crea una mossa, si alza, va al lato opposto del tavolo da gioco, addirittura modifica il suo look per diventare l’avversario. Il montaggio prosegue nel racconto facendo sembrare la partita vera, con due persone diverse. Un vero capolavoro di storytelling in cui la Pixar dimostrava di poter usare in maniera più decisa il linguaggio cinematografico. Anche in questo caso, vinse il premio Oscar per il miglior cortometraggio animato.
1. Quando il giorno incontra la notte (2010)
Non poteva che esserci Quando il giorno incontra la notte in questa lista come miglior corto Pixar in assoluto. Quando il giorno incontra la notte è, allo stesso tempo, la massima espressione della formula narrativa Pixar, composta da idee geniali e sviluppi originali, e la massima dimostrazione di come poter usare l’animazione. Due figure animate a mano, bidimensionali, il Giorno e la Notte si sfidano per proclamare un vincitore. Al loro interno, animata digitalmente c’è la vita stessa. Pensato per essere proiettato in 3D e aggiungere profondità all’occhio dello spettatore, Quando il giorno incontra la notte è il cortometraggio migliore della Pixar. Almeno, fino a questo momento.