Il temuto e sospirato esame orale di maturità 2021 arriva a conclusione di un anno particolare, faticoso, durante il quale i docenti e i ragazzi hanno dovuto rivoluzionare completamente l’approccio allo studio e all’insegnamento. Naturale quindi che quest’anno, più di altri, si possa arrivare al giorno dell’esame ancora più tesi e preoccupati. In aiuto degli studenti, arriva Nicolas Vaporidis, attore e insegnante di comunicazione, che in un’intervista a Il Messaggero ha suggerito 7 tecniche per superare un esame orale e parlare agevolmente in pubblico.
1. Dominare la paura con gli esercizi di respirazione
“Non avere paura della paura” – spiega Vaporidis, protagonista di Notte prima degli esami, che oggi aiuta manager e dirigenti a parlare in pubblico, ma anche studenti desiderosi di ottimizzare le loro performance – “Tutti siamo nervosi quando dobbiamo parlare davanti agli altri. La paura serve, non va respinta: è ciò che ci impedisce di sottovalutare i problemi. Quindi la prima regola è: accogliere la paura“. Nel caso la paura fosse troppo paralizzante, “si possono fare degli esercizi di respirazione. Un po’ come si fa a teatro. Il respiro regolare propaga nel corpo un senso di rilassamento“.
2. Gli errori da evitare ad un esame orale
Gli errori da evitare ad un esame orale, o in generale quando si parla in pubblico, riguardano anche il linguaggio del corpo: “Non dondolare mentre si parla. Non toccarsi i capelli, la punta del naso, non muovere le mani. Non parlare precipitosamente. Mangiarsi le parole trasmette l’idea di voler concludere l’incontro in fretta.” Nicolas Vaporidis sottolinea che bisogna ricordare sempre che “Le parole rappresentano solo il 7% della comunicazione.”
3. A me gli occhi
Il segreto di una buona comunicazione è anche nello sguardo: Vaporidis consiglia di “Guardare dritto davanti a sé, ma mai fissare a lungo l’interlocutore, perché così facendo si può comunicare aggressività. Il trucco è quello di guardare la persona in un punto in mezzo ai suoi occhi. Così lo sguardo risulta meno sfidante.”
4. La postura è importante: stringete le chiappe!
Un’altra cosa importantissima è la postura, spiega l’attore: “L’espressione “stringere le chiappe” è colorita, ma contiene un fondo di verità. Una tecnica per ottenere una posizione granitica è serrare con forza i glutei, come se si volesse spaccare una noce, fino a sentire i muscoli tirare.” Ma Vaporidis sottolinea: “Mai farlo troppo a lungo però: il rischio è di sembrare uno stoccafisso.”
5. Iscrivetevi ad un corso di teatro
I genitori possono aiutare i figli ad esprimersi con più sicurezza in pubblico iscrivendoli ad un corso di teatro. “Bisognerebbe inserire delle ore di teatro a scuola” – spiega l’attore di Notte prima degli esami – “Sarebbero utili sia da un punto di vista etico, perché allargano la mente dei ragazzi, sia da un punto di vista comunicativo, perché li allenano al controllo della performance.” Ovviamente ci si può iscrivere ad un corso di teatro anche da adulti, non solo da ragazzi.
6. Come superare un esame orale su Zoom
Un consiglio utile per superare un esame orale su Zoom è quello di prepararsi per 15, 20 giorni di seguito riprendendosi col cellulare per 90 secondi e usare questo tempo per provare il proprio discorso, che sia una presentazione, una tesi o anche un progetto. “Fate questo esercizio tutti i giorni e guardate di volta in volta i vostri progressi. È molto utile, perché la ripetizione aiuta, a livello psicologico e fisico. Anche i muscoli hanno una propria memoria e controllare il volto diventa di giorno in giorno sempre più facile“.
7. Tutti sappiamo parlare in pubblico ma i giovani sono più predisposti
“Tutti sappiamo parlare in pubblico, perché tutti lo facciamo ogni giorno.” – rassicura Nicolas Vaporidis – “Ci alleniamo fin da piccoli: alle interrogazioni, alle recite di Natale, agli appuntamenti di lavoro. Si può trasmettere sicurezza con il proprio corpo a qualsiasi età.” I nativi digitali, spiega infine l’attore “sono più predisposti alla messa in scena. Grazie ai social si espongono pubblicamente più di quanto facessimo noi alla loro età, abituati ad una comunicazione più diretta e fisica.“