Cosa vuol dire essere un’icona gay? È un termine nel quale la comunità LGBT riconosce spontaneamente personaggi pubblici, che siano cantanti, showgirl, ma anche personaggi televisivi, popstar, attrici e attori nei quali si identifica oppure per i quali prova una simpatia istintiva. Sono considerati icone gay e anche personaggi celebri che si esprimono a favore dei diritti della comunità LGBT, spesso come forma di riconoscenza nei confronti dei loro fan omosessuali. In Italia i personaggi amati – e in qualche caso idolatrati, letteralmente – sono tanti, e ognuno di loro è riuscito a far breccia nel cuore e nell’immaginario del suo pubblico per ragioni diverse, che esploreremo nell’articolo che segue. Molte star sono semplicemente favolose e supportano i loro fan gay, come la Carrà, altre suscitano un sentimento di identificazione o di simpatia, come altri artisti, da Anna Oxa e Patty Pravo o Franca Leosini, Cristina D’Avena o Elenoire Ferruzzi.
Ma ora parliamo di loro, le icone gay italiane più famose, quelle storiche, ma anche quelle che hanno fatto sognare e divertire il pubblico dagli anni ’70 e ’80 ad oggi, in tv come nella musica e sui social.
1. Raffaella Carrà
Regina della tv italiana (e non solo), icona multigenerazionale che vanta una carriera lunghissima, prima come attrice al cinema e in tv, poi come ballerina, showgirl, cantante e conduttrice. Raffaella Carrà è considerata l’icona gay per eccellenza, in Italia e all’estero, ma neanche lei riesce a spiegarsi bene perché esercita questa fascinazione sui gay: “Lo chiesi ad un mio amico gay, direttore di una rivista spagnola: Que te gusta de mi persona? Lui mi guardò come fossi una torta al cioccolato. Todo, mi rispose” ha raccontato Raffa in un’intervista recente. Altrove ha ammesso scherzosamente che probabilmente non avrà mai una risposta soddisfacente a questo dubbio esistenziale: “Morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: Perché sono piaciuta tanto ai gay?”
Le sigle di Raffaella Carrà – che ancora oggi continuano ad essere cantate e ballate ai Pride di tutta Italia – hanno contribuito a fare di lei “la più amata dagli italiani”, così come il celebre caschetto biondo, gli abiti luccicanti, le maniche a sbuffo della Raffa anni ’80, la professionalità, la simpatia, l’energia. Ma Raffaella Carrà non è solo quella del Tuca, Tuca, di Tanti Auguri e Ballo Ballo, ma è stata anche protagonista di alcuni momenti che hanno fatto la storia della televisione e si è sempre espressa a favore dei diritti degli omosessuali. “Ho cominciato a capire il mondo gay durante la prima edizione di Canzonissima” – ha spiegato in un’intervista recente – “Ricevevo lettere da ragazzi gay che non si sentivano accettati, specialmente in famiglia. E mi sono chiesta: possibile che esista questo gap tra genitori e figli? Poi nel mondo dello spettacolo ci sono tante persone omosessuali e così sono diventata icona gay. Da anni mi chiedevano di prendere parte alle sfilate per l’orgoglio gay e così l’anno scorso sono andata a Madrid alla giornata mondiale del Gay Pride e li ho beccati tutti in una volta”
2. Patty Pravo
Tra le icone gay italiane più famose e celebrate, Patty Pravo è un’artista che ha conquistato il suo pubblico con brani entrati a far parte della storia della canzone italiana: Pensiero Stupendo, La bambola, Pazza Idea, E dimmi che non vuoi morire, scritta da Vasco Rossi, per citarne solo alcuni. In scena l’ex ragazza del Piper è un’interprete trasgressiva, dotata di un forte magnetismo e di un’eleganza senza eguali, che ha lasciato il segno anche con performance che hanno ispirato altre star internazionali, tra cui Madonna. Ma Nicoletta Strambelli è anche un’artista che ha avuto una vita un po’ folle, avventurosa e… poliamorosa. Si è parlato spesso dei sei matrimoni di Patty Pravo, uno dei quali con Riccardo Fogli che per lei lasciò i Pooh e sua moglie Viola Valentino e delle numerose avventure dell’artista, spesso con ragazzi più giovani di lei. Durante un’intervista televisiva le fu chiesto perché piace ai gay e lei rispose: “Semplice, hanno buon gusto”.
3. Anna Oxa
Anna Oxa è una delle grandi trasformiste della canzone italiana, sia per quanto riguarda l’immagine che lo stile interpretativo e musicale. Dal suo debutto a Sanremo, nel ’78, si è trasformata in una femme fatale platinata, in una strega dalla chioma corvina, in una guerriera dallo sguardo di ghiaccio, affermandosi sin da subito come una delle icone gay più amate dal pubblico (qui potete vedere alcune foto della carriera di Anna Oxa). Performer dotata di grande magnetismo e interprete di brani come Ti lascerò, Quando nasce un amore, Donna con te, Un’emozione da poco e tante altre, nel 2011 Oxa è stata madrina di una affollatissima serata del Gay Village dove ha tenuto una performance dal vivo ed è stata accolta con entusiasmo dai fan. Peccato che negli ultimi tempi Anna abbia fatto parlare di sé per qualche uscita un po’ infelice che ha spiazzato chi la segue da anni.
4. Mina
Mina è un vero e proprio monumento: è una delle voci più belle e potenti del panorama musicale, ma è stata anche attrice, conduttrice, showgirl e tante altre cose. Ma Mina è anche una delle più grandi icone gay italiane, al pari di altre regine dello spettacolo come Raffaella Carrà e Patty Pravo. Nel suo essere un monumento nazionale però, Mina Mazzini è stata anche un’artista fuori dagli schemi, sia dal punto di vista artistico e musicale, che per la sua chiacchierata vita privata. Prima di ritirarsi dalle scene, la Tigre di Cremona e interprete di canzoni come Grande, grande, grande e Se telefonando, fece scandalo per la sua relazione con un uomo sposato, l’attore Corrado Pani, relazione dalla quale nacque un figlio, Massimiliano. Fecero altrettanto scalpore le sue sensuali interpretazioni di brani come L’importante è finire, scritta da Malgioglio, e Ancora, ancora, ancora.
5. Loredana Bertè
La più rock tra le icone gay italiane è Loredana Bertè. Artista e cantautrice discussa, sia per le sue performance che per le sue vicissitudini personali: il matrimonio borderline con Bjorn Borg, la morte di sua sorella Mia Martini, il rapporto con il padre-padrone, di cui ha parlato in più occasioni. Nel 1982 interpreta la bellissima Non sono una signora vestita da sposa (e va detto, con due anni di anticipo rispetto a Madonna, sposa sexy e sfrontata di Like a Virgin). Nel 1986 si presenta a Sanremo con un mini abito di pelle, ma con pancione (finto) da donna incinta. Oggi, dopo un lungo periodo complicato, l’interprete di Sei bellissima, Il mare d’inverno e della recente Figlia di… sembra aver trovato un nuovo equilibrio e una nuova immagine, ancora più caratterizzante e iconica delle precedenti: capelli blu cobalto, labbra rosa e la personalità rock di sempre, una corazza sotto la quale si intravedono le ferite profonde di una vita che per lei non è sempre stata rose e fiori. Nelle interviste ha parlato spesso del suo vissuto più doloroso, ma ha anche condiviso gli aneddoti più divertenti sui suoi colleghi e sul suo periodo newyorkese, al fianco di personaggi come Andy Warhol, che inizialmente l’aveva scambiata per la barista di un negozio di Fiorucci. Warhol poi si innamorò delle abilità culinarie di Loredana, tanto che la accolse nella sua factory e la soprannominò “Pasta Queen”.
6. Laura Pausini
“Non mi sposo finché non potrà farlo la mia amica lesbica” aveva detto Laura Pausini nel 2005 e fino ad ora è stata di parola: la cantante che ha esordito a Sanremo nel ’93 e oggi è una star internazionale, è amatissima dal pubblico gay e in più di un’occasione ha espresso il suo sostegno nei confronti della comunità LGBT. Va detto che come icona gay forse è la meno “eccentrica” e trasgressiva, almeno tra le artiste italiane, che spesso si sono rese protagoniste di performance “scandalose”. Un’icona che ha il suo punto di forza nella sua semplicità e schiettezza “nazionalpopolare”, e che nel corso della sua carriera ha sfiorato l’Oscar e ha sostenuto numerose cause umanitarie.
7. Donatella Rettore
Tra le artiste italiane Donatella Rettore – anche se lei in Italia preferisce farsi chiamare semplicemente Rettore, per ragioni scaramantiche, visto che all’estero tutti la chiamavano Donatella – è indubbiamente la più audace sia per quanto riguarda le performance, il look da villain disneyana, ma anche per lo stile musicale. Rettore ha interpretato brani famosissimi come Kobra, Lamette, Kamikaze Rock’nRoll Suicide e Splendido Splendente, che nel 1979 anticipa di trent’anni l’ossessione per l’immagine e la chirurgia estetica. Molto amata dal pubblico gay – anche se lei sostiene che l’affetto dei gay è arrivato dopo, prima era più amata dal pubblico femminile – Rettore ha provato a spiegare perché piace agli omosessuali: “Perché credo che siano persone che hanno sviluppato una sensibilità maggiore. Quando uno è piccolo e capisce di essere diverso dai suoi compagni, deve affrontare un percorso difficile, soprattutto in questa nazione così cattolica e così ben pensante che, poi, tanto ben pensante non è. Ma siamo tutti figli di Dio, tutti fratelli, quindi le diversità vanno accolte con grande entusiasmo. Ben venga la diversità perché è un arricchimento culturale”.
8. Tiziano Ferro
Tiziano Ferro può essere considerato un’eccezione, almeno in questa lista delle icone gay italiane, per due motivi. Il primo è che si tratta di un uomo, e buona parte delle icone gay sono donne. Il secondo motivo è che è uno dei pochi cantanti maschi italiani, per giunta di successo, ad aver fatto coming out. Una buona percentuale degli artisti italiani preferisce infatti mantenere il più stretto riserbo sulla sua vita privata nel timore di ripercussioni negative sulla loro immagine. Ferro ha fatto coming out nel 2010 e nel 2019 ha sposato il suo compagno Victor Allen, prima con una cerimonia a Los Angeles e poi un’unione civile in Italia, a Sabaudia. “L’uomo ha sempre celebrato l’amore, fin dalla preistoria, ancora prima della nascita delle religioni. È qualcosa di istintivo, bello da fare.”
Nel corso della sua carriera, l’interprete di Sere Nere, Potremmo ritornare e Ti scatterò una foto, ha duettato con Raffaella Carrà per il brano E Raffaella è mia.
9. Ornella Vanoni
L’interprete di Rossetto e cioccolato e Innamorati a Milano sa di essere un’icona gay ma in più di un’occasione ha messo le mani avanti: “No, dunque, prima c’è Mina, poi c’è Patty Pravo, forse la Carrà e poi ci sono io. Ai gay piacciono i personaggi un po’ sopra le righe. Io non mi sento così, però se mi amano mi fa piacere.”
Ornella Vanoni è una delle cantanti più amate del panorama musicale italiano, un’artista elegante che nel corso della sua lunghissima carriera ha condiviso il palcoscenico e la musica con personalità del calibro di Paolo Conte, Renato Zero, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati e naturalmente, anche Gino Paoli, con il quale ha avuto una lunga e chiacchierata relazione sentimentale. Negli ultimi anni però, grazie a numerose apparizioni televisive, Vanoni ha svelato il suo lato più ironico e irresistibile. Un’eccentricità che è stata celebrata anche in una formidabile parodia di Virginia Raffaele, che lei stessa ha accolto di buon grado.
10. Marcella Bella
L’interprete di Montagne Verdi e di altri brani famosi come Senza un briciolo di testa e Tanti auguri è una delle cantanti più amate nel panorama musicale italiano ed è anche una delle big che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo. Marcella Bella però è anche un’icona gay: “Piaccio così tanto ai gay perché sono femminile e la femminilità piace: rossetti, tacchi alti, look sexy” – ha spiegato lei in un’intervista a Spetteguless, mettendo in luce con sincerità un aspetto che molte icone gay non sottolineano – “Io non sono mai stata esagerata, non sono la Rettore o la Bertè. Però il rossetto non è mai mancato.”
Marcella ha spiegato che quello con gli omosessuali è “un amore ricambiato”, tanto che si affida a collaboratori gay per i suoi look in scena. Per quanto riguarda i diritti della comunità LGBT, la cantante che tempo fa si candidò in Sicilia per il centro destra, salvo poi pentirsene quando si rese conto di essere stata “uno strumento” ha detto che “La sessualità è una cosa che appartiene a ognuno di noi. E ognuno la può esprimere come meglio crede. È l’individuo che conta, l’essere umano. Se uno vuole sposarsi con uno del suo stesso sesso che problema c’è?”
11. Cristina D’Avena
Regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati anni ’80 e ’90, la carriera di Cristina D’Avena è iniziata nel 1968, quando aveva appena tre anni e mezzo, interpretando Il valzer del moscerino allo Zecchino d’Oro. L’interprete di celebri sigle come Batman, Creamy, Occhi di Gatto, Pollon Combinaguai (e tantissime altre) si è messa in gioco come attrice nei telefilm della serie Love Me Licia ma è anche conduttrice e star televisiva. Oggi che è uno dei personaggi più amati del mondo dello spettacolo Cristina ha saputo dare un po’ di pepe alla sua immagine, pur restando fedele a sé stessa. I suoi selfie sexy conquistano i fan etero e attirano commenti che neanche Carmen Russo ai tempi d’oro, ma il pubblico gay la adora e non si perde neanche un’uscita discografica, soprattutto i recenti album di duetti. Perché è considerata un’icona gay? “Perché questo mio mondo appartiene, un po’ a questi ragazzi che si sono davvero rifugiati nelle mie canzoni. E hanno avuto la possibilità di sognare con Creamy, Sailor Moon ed Emi, simbolo di trasformazione” – ha spiegato Cristina in una recente intervista a Rolling Stone. Nella stessa intervista Cristina D’Avena ha aggiungo: “Faccio molto serate nei locali gay ed è un pubblico strepitoso, mi vogliono davvero molto bene.”
12. Amanda Lear
La più “internazionale” tra le icone gay di questa lista, Amanda Lear è nata a Hong Kong ed è una popstar, conduttrice, attrice e artista francese naturalizzata britannica, ma avendo lavorato in più occasioni sul suolo italico, e parlando italiano con un caratteristico accento francese, ormai è considerata una celebrità italiana a tutti gli effetti. Come alcune star degli anni ’70 e ’80, anche Amanda agli inizi della sua carriera ha giocato molto con l’ambiguità sessuale, il suo aspetto androgino, e la voce bassa e sexy. La sua giovinezza e la sua vita prima che diventasse famosa continuano ad essere avvolte nel mistero. Da anni, ciclicamente, si favoleggia sul fatto che Amanda Lear fosse un uomo di nome Alain René Tap, e che si sia sottoposta ad un intervento chirurgico per diventare donna, per poi esibirsi come spogliarellista col nome d’arte di Peki d’Oslo. La storia di Alain e Peki si dissolve nelle luci sfavillanti degli anni ’70 per far spazio alla popstar che fu musa di Salvador Dalì e amante di David Bowie. Una vita pazzesca, quella di Amanda Lear, interprete di brani come Tomorrow e Queen of Chinatown e personaggio dotato di un’ironia tagliente.
13. Loretta Goggi
Showgirl, imitatrice e cantante, Loretta Goggi è anche un’icona gay e ne va fiera, come ha spiegato in un’intervista a gay.it nella quale ha parlato del suo rapporto con la comunità LGBT. Piace ai gay “Perché sono una persona vera e perché trasmetto, senza filtri, le mie emozioni. Il mondo gay è sempre stato in grado di andare oltre le apparenze”, ha detto. E soprattutto, ha sottolineato in un’altra intervista, il pubblico gay ha un legame forte nei confronti delle sue icone. Il successo di Loretta è legato anche ad una canzone come Maledetta primavera, che di recente ha dato il titolo ad un film di Elisa Amoruso, la quale ha spiegato che si tratta di “Un pezzo universale che attraversa le storie d’amore di ogni genere, tanto da essere diventato un manifesto dei movimenti gay“. Goggi ha raccontato una curiosità molto simpatica su Maledetta primavera: “Volevano cambiare la parola “maledetta” che gli sembrava troppo forte, ma io dissi “Assolutamente no! Trovo che abbia una forza proprio per questo!”
Non sappiamo se con un titolo più “morbido” la canzone avrebbe avuto ugualmente successo, ma nessun titolo avrebbe potuto togliere forza all’interpretazione di Loretta Goggi e all’iconicità dell’abito floreale che indossò a Sanremo 1981.
14. Ambra Angiolini
Ambra Angiolini, la ragazza di Non è la Rai che in breve tempo divenne anche la conduttrice del programma di culto (guidata via auricolare da Gianni Boncompagni), si affermò come un vero e proprio fenomeno televisivo, tra critiche feroci ed entusiasmi, e come icona gay per gli adolescenti dei primi anni ’90. Oggi Ambra si è lasciata alle spalle il successo, le canzoni e i tormenti di quando era una teen idol del tubo catodico e dal 2007, dopo un ruolo in Saturno Contro di Ozpetek che ha rilanciato la sua carriera, è soprattutto un’attrice, ma non ha dimenticato l’affetto della comunità gay. “Era il World Pride 2000 ed io ero a manifestare per la parità dei diritti lgbt sul carro del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.” – ha raccontato in un post di qualche tempo fa – “Non stavo passando un bel periodo, a dir la verità professionalmente parlando, non mi si filava più nessuno. Quella bandiera, invece, sventolava per me anche senza vento. Senza l’abbraccio rainbow che dura ormai da più di vent’anni, io forse non avrei capito certe battaglie, non avrei occupato il tempo in cose davvero importanti e non sarei la stessa donna libera che sono oggi”.
Di recente Ambra Angiolini ha pubblicato il suo libro InFame, un volume autobiografico nel quale ha parlato con schiettezza della sua lotta contro i disturbi alimentari.
15. Heather Parisi
Da Hollywood a Fantastico, Heather Parisi è la showgirl e ballerina che ha conquistato la tv (e i bambini) tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. I suoi balletti, ma soprattutto le sue sigle televisive, da Disco bambina a Cicale e Crilù, così come la sua personalità effervescente e sexy e i lunghi capelli biondi hanno fatto di Heather uno dei personaggi televisivi più amati e una delle icone gay più popolari in Italia. Il personaggio di Heather Parisi oggi è seguito con affetto sui social ed è andato incontro ad un’evoluzione particolare: la fatina dei varietà del sabato sera si è fatta più severa e con lo stesso rigore parla di vaccini, politica e anche del suo ruolo nella comunità omosessuale: “Essere icona LGBTQ è un premio che non tutti meritano allo stesso modo.” – ha dichiarato in un’intervista recente – “Chiunque abbia visibilità pubblica – e la gente dello spettacolo è privilegiata in questo senso – dovrebbe spendersi per dare voce a chi voce non ha. E dovrebbe farlo senza mezze misure, senza essere paracula con frasi di circostanza.”
Con la stessa schiettezza Heather ha criticato apertamente la sua eterna “nemica amatissima” Lorella Cuccarini, anche lei icona gay per molti anni (La notte vola era una delle hit più suonate sui carri dei Pride) che però nell’ultimo periodo ha deluso molti fan con le sue dichiarazioni a dir poco controverse sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e le adozioni per le coppie omosessuali.
16. Fedez
“Io icona gay? Beh, essere apprezzati fa sempre piacere, ma icona a parte, sul web sono in tanti a pensare che io sia proprio gay. Forse perché non sono esattamente il prototipo del maschio alfa” ha spiegato Fedez in un’intervista di qualche anno fa a Biccy.it. Nel 2021 invece, Fedez si è reso protagonista di un momento storico della tv italiana, quando durante il concerto del 1 maggio, in diretta sulla Rai, si è scagliato contro la Lega e i politici che ostacolano il DDL Zan. Un intervento che stava per essere censurato, come ha dimostrato Fedez nelle ore successive, e che ha fatto discutere: molti si sono detti entusiasti del sostegno ricevuto da Fedez, altri invece hanno rinfacciato a mister Ferragnez i testi omofobi dei brani di qualche anno fa.
17. Renato Zero
Tra le icone LGBT italiane Renato Zero si colloca tra le più controverse: il cantautore e interprete de I migliori anni della nostra vita, Mi vendo, Il Carrozzone e tante altre canzoni memorabili (e bellissime) è stato un artista molto trasgressivo e negli anni ’70 i suoi costumi e le performance facevano discutere. Da molti anni il pubblico si chiede se Renato Zero sia gay e a questa domanda il cantautore ha risposto: “Mi chiedono di fare outing (sic) ma perché devo accettare l’idea di essere omosessuale quando so che ho amato e continuo ad amare donne? Se arrivasse un uomo e mi provocasse un trauma formidabile non vedo cosa ci sarebbe di male a starci insieme”
Nel corso degli anni Zero ha rilasciato altre dichiarazioni che hanno sollevato numerose polemiche (nel 2011 l’Arcigay invitò addirittura a boicottare i suoi dischi) ma continua ad essere molto seguito dai suoi “sorcini” e dal pubblico gay.
18. Paola e Chiara
Oggi Paola e Chiara hanno preso strade separate, ma tra gli anni ’90 e i 2000 le sorelle Iezzi sono state un duo di grande successo con le loro canzoni fresche, estive e sexy. Nel 2000 diventano le regine dell’estate con la loro Vamos a bailar (Esta vida nueva), che sarà lanciata con un videoclip diretto da Luca Guadagnino, e tre anni dopo, tra un successo e l’altro, fanno scalpore con il videoclip di Kamasutra. “Devo dire che una parte della comunità gay ci ama moltissimo, farebbero qualsiasi cosa per noi e noi amiamo loro” – sottolinearono in un’intervista di qualche tempo fa – “Ma c’è una parte della gay community che su alcuni blog sparge commenti davvero spregevoli e senza senso.”
19. Mara Venier
Mara Venier, la conduttrice televisiva biondissima e dalla risata contagiosa, ha parlato in più occasioni del suo rapporto con il pubblico gay che la segue con molto affetto e ha fatto di lei un meme vivente. Zia Mara, come la chiamano i fan, è stata protagonista di gaffe meravigliose e di momenti epici di televisione (e suo malgrado è stata coinvolta anche in qualche episodio esageratamente trash). In un’intervista a gay.it nella quale viene definita “icona gay come poche” ha raccontato che una volta telefonò alla madre di un ragazzo omosessuale per aiutarlo con un coming out difficile. Dopo aver conosciuto questo ragazzo in una discoteca, Mara decise di aiutarlo, e chiamò sua mamma per dirle che il figlio era gay. “Le dissi: ‘Signora, buongiorno, sono Mara Venier!’. La conversazione prese una piega divertente, quasi comica, tra complimenti e dimostrazioni d’affetto nei miei confronti, ma cercai di concludere la telefonata dicendole: ‘Io amo suo figlio perché è una brava persona, perché ha un gran cuore e, soprattutto, perché è gay!’ Questo è stato un caso, ma non è la prima volta che affronto situazioni del genere. Nel mio piccolo ho sempre cercato di esserci. Ho una forma di amore nei confronti dei gay che non posso non manifestare.”
20. Franca Leosini
Nostra signora delle Storie Maledette, giornalista dallo stile molto personale, Franca Leosini oggi è uno dei personaggi più amati della tv italiana e i leosiners – così si chiamano i suoi fan – non si perdono neanche una puntata dei suoi programmi. Il volto di trasmissioni come Ombre sul giallo e Storie maledette ha conquistato il pubblico con il suo approccio diretto e rispettoso agli autori di delitti atroci oppure molto discussi, da Patrizia Reggiani a Sabrina Misseri e Angelo Izzo, il mostro del Circeo.
Leosini però è anche un’icona gay e lei lo sa bene: “Ho sempre saputo di esserlo” – ha spiegato nel 2013 durante una serata celebrativa a Muccassassina – “Un mio caro amico omosessuale ha una parete tappezzata di foto con corpi nudi maschili e al centro c’è la mia immagine. Non sembra, ma stasera qui sono a mio agio.” Su come si diventa un’icona gay, Franca non ha molte certezze – “Piaccio. Sarà forse merito del mio look?”, ma sulle “diversità” invece ha le idee molto chiare: “Le uniche diversità che conosco sono quelle fra gli imbecilli e gli intelligenti. Tra gli onesti e i disonesti. La diversità sessuale, invece, non l’ho mai capita e il resto, almeno per me, è polvere.”
21. Anna Mazzamauro
Caratterista al cinema e attrice (anche impegnata) a teatro, Anna Mazzamauro è conosciuta soprattutto per il ruolo della Signorina Silvani, la femme fatale da ufficio che esercita un fascino soggiogante sul povero ragionier Ugo Fantozzi nei film con Paolo Villaggio. Ed è proprio la Silvani, l’impiegata “eletta per due volte Miss quarto piano”, che ha un posto speciale nel cuore del pubblico gay per il suo essere seduttiva, irresistibile, femmina ma caricaturale ed esagerata. Col tempo i fan hanno accolto la Mazzamauro nello sconfinato Olimpo delle icone gay italiane anche per la sua verve e la sua simpatia, al di là dei “labbroni” della Silvani, dei suoi “mi seduchi” e di quella battuta “Ah, anche poeta!” che ormai è un meme storico sui social. “So da sempre di essere un’icona gay e poi tutti i miei amici sono gay” – ha detto orgogliosamente Mazzamauro qualche anno fa – “Non sono gay ma mi piacerebbe”. Meno convincente la risposta che l’attrice ha dato a gay.it sul perché è considerata un’icona gay: “Forse perché non sono una loro antagonista? Che poi, in tutta sincerità, non ne posso più di tutte queste definizioni. Esistono gli esseri umani, punto. La gente non deve rompere i coglioni sulle preferenze sessuali delle persone.”
22. Achille Lauro
Achille Lauro è uno dei personaggi più discussi degli ultimi anni, almeno nel panorama musicale italiano. Le sue performance a Sanremo, nel 2020 come nel 2021 erano le più attese e si sono rivelate anche le più divisive. Nell’arco di due edizioni del Festival ha reso omaggio a David Bowie e alla Marchesa Luisa Casati (a sua volta icona queer e performer di inizio ‘900). Sul palco e sui social appare come un alieno: truccato, trasformato, vestito di strass o con un abito gessato. Davanti alle telecamere bacia il chitarrista e produttore musicale Boss Doms, ma sulla sua vita privata c’è meno ufficialità, anche se sarebbe fidanzato con una ragazza, Francesca. Lauro Marinis, questo il suo vero nome, ama provocare e sfugge abilmente a qualsiasi tentativo di incasellarlo in uno schema sessuale. “Hanno detto tante stronzate su di me. Che sono solo un modello, un prodotto di marketing, un disgraziato, una femmina. Ma sono molto peggio”. Nel suo libro Io sono Amleto, Achille Lauro racconta il suo passato con un approccio poetico ed evocativo.
23. Orietta Berti
Orietta Berti, icona nazional-popolare della canzone, è un personaggio che è stato “riscoperto” dalle generazioni più giovani, e lei ne ha approfittato per rinnovare un po’ la sua immagine con una virata giocosamente kitsch che le ha portato fortuna. A Sanremo 2021 ha indossato un abito con delle conchiglie sui seni, e nello stesso periodo, tra una promozione e l’altra, ha indossato una pelliccia rossa a forma di conchiglia customizzata con il suo nome. Affidarsi allo stesso stylist di Achille Lauro si è dimostrata una mossa vincente: nel giro di poco tempo Orietta si è affermata come un’icona un po’ svampita, ma anche una professionista capace di mettersi in gioco con qualche azzardo. Al tempo stesso, in quest’epoca di grandi incertezze, lei rappresenta una certezza rassicurante, come la lasagna della nonna.
“Sono onorata di essere considerata un’icona gay ed è per me una gioia immensa, perché significa essere amata e rispettata.” – ha dichiarato la cantante, che nell’estate 2021 ha lanciato il nuovo singolo Mille con Achille Lauro e Fedez – “Da quando ho iniziato nel 1965, ho sempre avuto amici e collaboratori gay. Sarò sempre grata a loro e posso dire che mi hanno insegnato tantissimo nella vita come nel lavoro, per la sensibilità, il gusto per il bello, l’eleganza, la creatività, il senso dell’amicizia e il rispetto per l’arte e per le mille sfaccettature della vita.”
24. Federica Sciarelli
Fino a qualche anno fa il ruolo dell’icona gay, almeno in Italia, era riservato alle cantanti, alle showgirl come la Carrà o al massimo alle attrici. Negli ultimi vent’anni invece, la comunità si è aperta anche al mondo della televisione e tra le nuove icone figurano anche le conduttrici e le giornaliste. Una tra queste è Federica Sciarelli, alla guida di Chi l’ha visto? dal 2004. Sciarelli è una donna affascinante, che conduce il seguitissimo programma di Rai3 con sicurezza, anche se non sono mancati scivoloni molto contestati. A tratti la conduzione di Federica Sciarelli si fa “istintiva” e questo ha dato vita a momenti che oggi sono celebrati in migliaia di meme e gif sui social. Altre volte ha dimostrato di non lasciarsi intimorire neanche dalle figure più losche con le quali ha avuto modo di confrontarsi in quasi vent’anni di conduzione del programma. Una caratteristica che la accomuna ad un’altra icona gay televisiva come Franca Leosini. Sul perché piaccia così tanto al pubblico gay, Sciarelli ha risposto: “E che ne so. Mi sono sempre considerata una giornalista riservata. Mi hanno invitato gli organizzatori del Roma Pride come madrina. Mi sono consultata con mio figlio e sono andata. Mi ha fatto piacere.”
25. Stefania Orlando
Stefania Orlando icona gay? Lei preferisce definirsi “una gay friendly convinta, perché vale il doppio”. Orlando è uno dei personaggi televisivi più amati dal pubblico omosessuale, un affetto che lei ricambia con gratitudine: “Negli anni, quando l’occhio di bue non era fisso come oggi su di me” – ha spiegato in un’intervista a gay.it – “il pubblico gay non mi ha mai abbandonata. A Muccassassina come al Gay Village, con le mie canzoni, ho sempre continuato a vivere”. La showgirl e conduttrice ha le idee molto chiare sui diritti civili: “Una legge contro l’omofobia non ha a che fare né con la destra, né con la sinistra. Ma solo col buon senso. Non approvarla e far finta di nulla, non ci renderà mai un Paese civile.”
26. Emma Marrone
La sessualità di Emma Marrone è uno degli argomenti più dibattuti in rete, tanto che in più di un’occasione la cantante salentina si è detta felice di essere un’icona gay ma ha sempre smentito (o ridimensionato) le voci sulla sua omosessualità. “Ricevo avances da uomini e donne, ma non sono attratta da queste ultime” – ha spiegato in un’intervista a Le Iene. Marrone, lanciata dalla nona edizione di Amici di Maria De Filippi, che si concluse con la sua vittoria, in più di un’occasione ha sostenuto apertamente i diritti della comunità LGBT.
27. Virginia Raffaele
Virginia Raffaele non è solo una comica e un’imitatrice, ma una vera forza della natura. Amatissima dalla comunità gay, in più di un’occasione Virginia è stata ospite di eventi a tema LGBT, dal Pride di Padova a serate speciali al Gay Village di Roma dedicate a lei. Le parodie irresistibili di Virginia Raffaele danno vita a personaggi come Anna Oxa, Ornella Vanoni, Donatella Versace (a loro volta icone gay) ma anche Belen Rodriguez, Roberta Bruzzone, Carla Fracci, Marina Abramovic e personaggi inventati come la poetessa brasiliana Paula Gilberto Do Mar. Insomma, Raffaele, come altre attrici comiche di talento, è un’icona gay che ne contiene altre, come una matrioska irriverente. La sua parodia di Michela Biancofiore, in particolare, mise in luce il volto più ipocrita dell’omofobia, con il classico “Ho tanti amici gay, ma…”
28. Moira Orfei
Icona del circo, col suo volto truccato, lisciato all’inverosimile e con la celebre acconciatura a mo’ di turbante che le fu consigliata da Dino De Laurentiis, Moira Orfei continua a fare capolino dai manifesti fluo del circo che porta il suo nome, nonostante sia scomparsa nel 2015. Moira è anche stata una delle icone gay italiane più famose, almeno per la sua generazione. Il fascino del suo personaggio sta nel suo essere esagerato in tutto: nel look sfavillante e colorato, il make up e anche le dichiarazioni a dir poco barocche, che le hanno permesso di conquistare anche i salotti televisivi. Di famiglia circense e di origine sinti, Moira è stata un po’ “strega” e anche attrice, sia in film di genere che in pellicole più impegnate (anche se ha detto di aver fatto il cinema per far conoscere il circo agli italiani) ed era assolutamente consapevole del suo ruolo di icona gay. In un’intervista dichiarò che per l’arredo della sua lussuosa casa mobile (definirla roulotte è riduttivo) si era ispirata alla casa dei protagonisti de Il Vizietto, con l’unica differenza che al posto delle statue di uomini nudi c’erano le statuette di Padre Pio, di cui era devota. E i gay? “So di essere molto popolare tra gli omosessuali e sono tutti miei gli omosessuali d’Italia” – declamò Moira con circense fierezza – “Sto bene con loro perché hanno l’intelligenza degli uomini e la finezza delle donne. Poi le donne sono invidiose e non le posso vedere, gli uomini se vengono lo fanno per qualche cosa, invece i gay sono proprio amici amici amici. In Italia avrò almeno cinquanta gay che mi imitano benissimo, mi sembra di vedermi allo specchio.” Parole che oggi suonano un po’ datate al netto delle dichiarazioni d’affetto per la comunità.
29. Franca Valeri
Femminista no, icona gay sì. Franca Valeri, scomparsa nel 2020 all’età di 100 anni, sapeva di essere un’idolo per la comunità LGBT: “Sono anche diventata un’icona gay, anche se non ho mai capito perché. Ma sono fiera di esserlo” dichiarò in un’intervista rilasciata poche settimane prima di morire. In un’altra occasione, l’attrice comica che diede vita a personaggi come la signorina Snob e la sora Cecioni, disse: “Sospettavo che ci fosse un feeling prepotente. È molto tempo che ci amiamo, è una forma di reciproca intelligenza. Forse ad unirci è proprio l’ironia.”
30. Wanda Osiris
La madre di tutte le icone gay italiane, la divina Wanda Osiris è stata forse una delle prime showgirl ad avere una schiera di fan omosessuali. Certo, parliamo di altri tempi, in cui l’omosessualità era tenuta nascosta dai più, ma con i suoi show, le canzoni, i costumi sontuosi, e i litri di profumo Arpege che si spruzzava prima delle sue performance, la Wandissima faceva sognare il suo pubblico. Il mito di Wanda Osiris, che durante il periodo fascista fu costretta ad esibirsi col nome “italianizzato” di Vanda Osiri, oggi è legato a quello del teatro di rivista, che dopo un successo sfolgorante, tramontò negli anni ’50. Nel 1973 fece la sua ultima apparizione cinematografica nel film Polvere di Stelle, nel ruolo di se stessa, accanto ad Alberto Sordi e Monica Vitti.
31. Donatella Versace
Le caratteristiche fisiche di Donatella Versace sono state oggetto di diverse parodie comiche, tra le quali ricordiamo una platinatissima Francesca Reggiani che sorseggiava acqua ossigenata, e una Virginia Raffaele dalle labbra e orecchie di plastilina. Tuttavia, la stilista, sorella di Gianni Versace, ucciso nel 1997, la donna che ha vestito star planetarie come Madonna, Lady Gaga e Prince, e che ha creato abiti leggendari – ricordate il celebre jungle dress di Jennifer Lopez e l’abito con le “spille” di Liz Hurley? – è anche un’icona gay tra le più impegnate. Qualche anno fa le fu chiesto di presenziare al World Gay Pride a New York in rappresentanza del movimento Stonewall (in memoria dei moti repressivi contro la comunità LGBT da parte della polizia nel 1969) e lei non solo disse di sì, ma per l’occasione creò una speciale t-shirt arcobaleno in edizione limitata. Perché è un’icona gay? “Perché non passo inosservata”, sostiene lei.
32. Moana Pozzi
La più diva tra le pornodive, affascinante, intelligente e bellissima, Moana Pozzi è stata una delle femmine più desiderate d’Italia, ma anche un’icona gay: “Sono molto amata ed ammirata dai gay e per loro ho sempre avuto un’attrazione particolare” – spiegò nel suo libro La filosofia di Moana – “Mi piacciono perché come me sono eccessivi, esagerati, anticonformisti, e devono difendersi dalla mentalità borghese della gente. Molti hanno una gentilezza e un savoir faire che gli uomini tradizionali non si sognano nemmeno e quando incontrano una donna che gli piace (raramente) possono diventare amanti eccezionali, sensibili e perversi al punto giusto.”
L’attrice che affascinò e scandalizzò l’Italia degli anni ’80 e ’90 e la cui popolarità superò i confini del cinema hard per approdare sul piccolo schermo e nel cinema mainstream, è diventata ancora più icona dopo la sua morte prematura, a causa di un tumore al fegato. Una delle ultime apparizioni in video, in un programma condotto da Pippo Baudo, consacrò l’immagine della diva sorridente, biondissima, fasciata in un luccicante abito rosso e (purtroppo) già malata. I complotti, il gossip fantasioso, e le rivelazioni sulla sua morte hanno contribuito a consolidare il mito di Moana nell’immaginario collettivo. Nonostante le congetture sulla scomparsa dell’attrice siano stati smentiti da Simone Pozzi, il “figlio segreto”, nel libro Moana, tutta la verità, ogni anno nuove dichiarazioni eclatanti ingigantiscono il mistero.
Il mio senso estetico rispecchia esattamente la mia personalità e certamente non è mediato dalle mode e dalla cultura. Mi piace tutto quello che è esagerato, luccicante, vistoso e originale e non mi importa quando dicono che ho cattivo gusto.
33. Marina Ripa di Meana
Marina Ripa di Meana ha avuto una vita avventurosa, a dir poco, e in numerose ospitate televisive alle quali ha partecipato ha raccontato spesso gli aneddoti più divertenti, gli incontri (e scontri) con personaggi del calibro di Vittorio Gassman, Maurizio Costanzo, Berlusconi, Andreotti, Craxi, Pannella, Moravia, Parise, Pasolini e poi ancora, politici, capi di stato, artisti e personaggi celebri. Negli anni ’80, con la pubblicazione del suo libro I miei primi quarant’anni, Marina si impose come uno dei fenomeni del decennio. Nel libro Marina svela le sue relazioni più tumultuose e appassionate, ma anche i “vizietti” di molti personaggi noti, che si ritrovarono in forte imbarazzo. I miei primi 40 anni ebbe anche un seguito e ispirò anche un film dei Vanzina con Carol Alt nel ruolo della protagonista, e lei, la marchesa con “un tir di cognomi”, ebbe anche una fortunata parodia nello show di culto Drive In. Donna molto affascinante, dotata di un’eleganza eccentrica e di un carattere ironico ed esplosivo, non poteva che essere un’icona gay. Negli ultimi tempi però, Marina Ripa di Meana fu criticata per le sue posizioni sui diritti civili e soprattutto sulle adozioni. “Io sono considerata un’icona gay, ho partecipato ai primi gay pride, vent’anni fa quando c’era effettivamente una battaglia politica da combattere per conquistare la parità di diritti” – si difese – “Ma al giorno d’oggi, dopo l’approvazione delle leggi sulle unioni civili, quale sarebbe la disparità tra gay ed etero?” “La verità è che il movimento omosessuale delle origini aveva un DNA anticonformista, oggi i gay si sono imborghesiti, anzi sono più borghesi dei borghesi e reclamano l’omologazione che io ho avversato in tutta la mia vita. Non scorgo più indizi di trasgressione. La missione politica si è esaurita.”
34. Elodie
“Da grande vorrei diventare un’icona gay” – dichiarò Elodie in un’intervista a gay.it nel 2017. Oggi l’ex star di Amici di Maria De Filippi ce la sta mettendo tutta per affermarsi come artista, lavorando sulla sua immagine – il suo cambiamento dagli inizi ad adesso è notevole – e soprattutto consolidando il suo rapporto con la sua fanbase omosessuale. Al Festival di Sanremo 2021, ad esempio, si è messa pericolosamente in gioco con una performance che comprendeva anche Vogue di Madonna, suscitando grandi entusiasmi sui social. Perché piace ai ragazzi gay? “Perché sanno che sono una liberale convinta?” – ha azzardato lei – “O forse perché hanno capito che non ho pregiudizi? Questo feeling indiscutibile che c’è tra me e il mondo gay mi rende felicissima”.
35. Lucia Ocone
In un’intervista a gay.it Lucia Ocone si è definita fieramente “una frociarola doc”, amata e ricambiata dal suo pubblico gay: “Non so se è merito dei cinquanta personaggi che ho interpretato o del mio periodo televisivo nel programma di Boncompagni, ma è innegabile che tra me e il mondo gay ci sia da sempre un feeling speciale.”
Ocone, come Ambra Angiolini, ha debuttato sul piccolo schermo con Non è la Rai e il suo talento comico si è evoluto negli anni con nuovi personaggi che hanno conquistato il pubblico, anche quello LGBT, come la televenditrice Veronika o l’infermiera Mimma. L’attrice si è cimentata in altre imitazioni e parodie di grande successo, tra cui quella di Mina, Madonna, Paris Hilton, Stefania Pezzopane e tante altre. Sul grande schermo ha recitato nelle commedie di Fausto Brizzi, Massimiliano Bruno e Paolo Genovese.
36. Geppi Cucciari
Molto amata dal pubblico gay, Geppi Cucciari ha saputo ironizzare sull’omosessualità e al tempo stesso non ha esitato a farsi avanti quando si è trattato di contrastare l’omofobia nella politica e nella società italiana. Molti ricordano la sua risposta “colorata” al ministro della famiglia Lorenzo Fontana, il quale aveva dichiarato che le famiglie arcobaleno “non esistono”. Per il suo impegno, alcuni anni fa, Cucciari è stata incoronata Queen of Comedy al Festival MIX Milano di cinema gay e lesbico.
37. Alberto Angela
Alberto Angela è uno dei personaggi televisivi più amati degli ultimi anni ed è anche considerato uno dei più affascinanti. Un fascino sul quale le fan (e i fan) amano scherzare, con pagine social a lui dedicate e un numero incalcolabile di meme. Non può essere considerato un’icona gay come Anna Oxa o come il pornodivo Ruggero Freddi, ma è sicuramente un sex symbol per le spettatrici etero e per gli spettatori gay che ne hanno fatto un’icona. “È una cosa che mi fa sorridere, ma resto con i piedi per terra nel tentativo di fare tv di qualità” ha replicato lui in un’intervista concessa a Repubblica.
38. Tina Cipollari
La “vamp” dei programmi di Maria De Filippi è consapevole del suo ruolo di icona gay televisiva e ha sempre sostenuto i diritti degli omosessuali così come il “trono gay” di Uomini e Donne, seguitissimo programma Mediaset di cui lei è l’opinionista principale. Il suo personaggio chiassoso, irascibile e simpatico ha avuto molto successo anche nei programmi Rai, come Pechino Express e Il Ristorante, e ovviamente si presta a numerosi meme, tra cui il più famoso è quel “No Maria, io esco”, che è un po’ il suo “grido di battaglia”.
39. Barbara D’Urso
Tra le icone gay italiane Barbara D’Urso è sicuramente la più divisiva: per Barbarella e i suoi “caffeucci” televisivi non ci sono vie di mezzo, è un personaggio amato e odiato in egual misura. Icona del trash televisivo e delle interviste “col cuore”, la conduttrice napoletana ha un fanbase gay che la segue con devozione. Nel 2017, in occasione di una serata speciale al GayVillage, Barbara disse: “Io dico sempre che vivo nel corpo di una donna, ma nella testa di un omosessuale. C’è un legame tra me e il mondo omosessuale che va avanti da sempre”. In quell’occasione la conduttrice di Canale 5, vestita con un abito corto di paillettes arcobaleno, parlò di tematiche importanti: il matrimonio gay, i pride e persino l’adozione per le coppie gay: “Ci sono orfanotrofi pieni di bambini e non capisco come si possa negare l’affetto anche a loro. La famiglia è composta da un solo elemento: l’amore.”
40. Maria De Filippi
Maria De Filippi è un’icona gay sui generis che non ha certo le qualità che caratterizzano buona parte dei personaggi amati dalla comunità, non essendo un’artista, una performer o una donna dal look appariscente. Come abbiamo detto però, negli ultimi anni, il concetto di icona gay si è esteso anche alle personalità televisive e Queen Mary, o Maria la Sanguinaria, come la chiamano affettuosamente i fan, è stata in grado di raccogliere attorno ai suoi programmi televisivi, da Amici di Maria De Filippi a Uomini e donne, uno zoccolo duro di fan che preferisce rinunciare ad un sabato in disco per immergersi nel drama di C’è posta per te. Ai fan piace lo stile di Maria, apparentemente sobrio e distaccato, ma funzionale alle storie che porta sullo schermo e non si curano dei rumors sulla sua sessualità e sulla sua vita privata, da sempre molto chiacchierati sui siti nazionali.
41. Viola Valentino
“Con i gay è nato un amore puro e sincero, che va avanti da anni. Ogni volta che organizzo una serata in una discoteca gay-friendly, vengono fino a due o tremila persone. E io, ogni volta, raggiungo sempre l’apice della felicità” – ha spiegato Viola Valentino in un’intervista di qualche anno fa. La cantante di Comprami e Romantici, che ha avuto il suo momento fortunato nei primi anni ’80, è una delle artiste che si sono ritagliate un posto speciale nell’immaginario collettivo dei gay italiani. Valentino, il cui vero nome è Virginia Minnetti, è ricordata anche per un paio di ruoli cinematografici e per il suo matrimonio con Riccardo Fogli, naufragato a causa della relazione tra il cantante dei Pooh e Patty Pravo. Sul fatto di essere un’icona gay, in un’intervista Viola disse: “Mi fa paura la parola icona. Forse mi sento più gay!”
42. Immanuel Casto
Immanuel Casto è indubbiamente uno dei personaggi più particolari nel panorama delle icone gay italiane, non tanto per la sua produzione musicale – che vi invitiamo a scoprire, ma non in ufficio e non ad alto volume – ma perché è un personaggio che ha due anime contrastanti. Da una parte c’è Immanuel Casto, interprete di brani come Che bella la cappella, Tropicanal e Escort 25 (ora capite perché vi abbiamo consigliato di ascoltarli solo dopo che vi sarete ritirati nelle vostre stanze?) e interprete di videoclip accattivanti e patinati. Dall’altra parte invece c’è Manuel Cuni, un nerd iscritto al MENSA, autore di giochi da tavolo come Squillo, che potete acquistare su Amazon. In un’intervista di qualche tempo fa il Principe del Porn Groove ha raccontato di aver scoperto di essere gay grazie ad Ambra Angiolini e ad un ragazzo omosessuale che telefonò durante una puntata del suo programma Generazione X. Per quanto riguarda il suo status di icona, Immanuel Casto ha detto: “Mi lusinga essere definito un’icona del mondo LGBT. Io non rappresento nessuno al di fuori di me stesso, ma sono onorato del fatto che qualcuno si riveda nei miei messaggi e nelle mie prese di posizione. Sono felice di essere la voce di qualcuno.”
Riguardo il suo nome d’arte, il cantante ha spiegato in un’intervista a Meridionews, in occasione del Palermo Pride del 2016, che “Immanuel non è che la traduzione tedesca del mio nome. Fa riferimento anche a Kant e al liceo ero molto bravo in filosofia. Inoltre in ebraico corrisponde a ‘Dio e con noi’. Con grande modestia devo dire che lo trovo assolutamente adatto. Casto invece me l’hanno affibbiato i fan, che da subito hanno iniziato a chiamarmi il Casto Divo. Ho deciso di usarlo perché creava un bel contrasto con i miei contenuti e con quello che sono, cioè un signore distinto che a volte canta di zozzerie.”
43. Eva Robin’s
Dopo aver esordito nel mondo della musica, verso la fine degli anni ’70, Eva Robin’s si è affermata come uno dei personaggi più intriganti degli anni ’80, sia per la sua sessualità che per la curiosità che suscitava nel pubblico. Dopo un paio di b-movie erotici, Eva ottiene un ruolo in Tenebre di Dario Argento. Forse questo è il suo ruolo più celebre al cinema, quello di una misteriosa e sensuale ragazza vestita di bianco che appare nei ricordi del protagonista. Eva, che per il suo nome si è ispirata ad Eva Kant, glaciale partner in crime di Diabolik e allo scrittore Harold Robbins, ha giocato spesso e volentieri con l’ambiguità e nei primi anni ’90 è stata anche la conduttrice di Primadonna, show firmato da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo che fu accompagnato da grandi polemiche a dispetto dei contenuti, piuttosto sobri. L’affascinante “ermafrodito” che intrigò il pubblico – negli anni ’80 così veniva presentata al pubblico – oggi è una donna transgender che si è messa in gioco in diversi contesti, soprattutto a teatro, interpretando testi come Il giardino dei ciliegi e Otto donne e un mistero.
44. Elenoire Ferruzzi
Esagerata, esilarante, pazza, ma soprattutto favolosa: Elenoire Ferruzzi è la showgirl transessuale che negli ultimi anni è diventata anche una star sui social e una delle icone gay italiane più famose grazie ai suoi video, ai suoi tormentoni e ai suoi post, esagerati come lei ed irresistibili. Biondissima, siliconatissima (e orgogliosa di esserlo) Elenoire “graffia” con le sue lunghissime unghie laccate di rosso – unghie assolutamente naturali, dice lei, anche se rinforzate con trattamenti alla resina. La popolarità di Elenoire negli ultimi anni è cresciuta in modo tale da “sconfinare” sul piccolo schermo e al cinema (ha affiancato Massimo Boldi e Christian De Sica con un piccolo ruolo nella commedia Amici come prima). Recentemente ha avuto dei gravi problemi di salute legati al Covid e anche in questa occasione i fan le hanno dimostrato un grande affetto. Tra i tormentoni più memorabili, vogliamo ricordare quello sulle borse Carpisa, che ha causato anche qualche attrito con l’azienda di pelletteria e poi tanti altri, come “Noi non siamo gente da acquapark“, “Dai via!” “Eh no, eh!”, “Cattiva! Cattiva!“. Tormentoni molto semplici, che ormai fanno parte del linguaggio comune, almeno nella comunità gay.
45. Valentina Nappi
Bellissima, sexy, squisitamente pornografica: Valentina Nappi è la diva che mancava da troppi anni al panorama hard italiano ed è forse l’unica icona gay italiana davvero sfrontata, diretta, senza filtri. In un’intervista a Wired, ha parlato della sua famiglia, di sesso e di omosessualità in un modo che fa capire perché sia diventata uno dei personaggi più amati dalla comunità LGBT: “Sono sempre stata la pecora nera della famiglia. Non parlo da tempo con mia madre. Mia madre quando ero più piccola sapeva della mia vita sessuale. Il problema è quando diventa pubblica. È sempre quella la storia. Sai in quanti mi scrivono “fallo però stai zitta”? Come quando si dice ai gay “Sì, fallo ma non in pubblico”. Viviamo in una società in cui puoi fare tutto. Ma alcune cose non puoi farle alla luce del sole”.
Apprezzo parecchio la pornografia giapponese e guardo parecchio porno gay perché mi piace vedere due maschi che si baciano e che si inc….o