Il mondo moderno sembra mostrarsi un luogo propenso all’eguaglianza e alla giustizia, eppure la realtà è spesso molto distante da questo ideale. Sono molti i diritti umani che vengono tutt’ora violati, dopo anni e anni di sofferenze e battaglie. Per tale motivo il cinema coglie, nel suo compito educativo di sensibilizzazione, l’opportunità di raccontare storie vere e non, che possano lasciare al pubblico l’importanza del rispetto verso l’altro. E così che nascono anche capolavori dell’arte cinematografica che rimarranno per sempre nella memoria collettiva per il loro valore artistico ma soprattutto sociale.
Qui troverete i migliori film sui diritti umani, per approcciare ai temi più importanti e comprendere quali sono state nel corso della storia le battaglie che hanno permesso alla comunità di migliorare. Un percorso importante che deve ancora essere intrapreso per arrivare a una meta che garantisca a tutti gli stessi diritti.
1. Il buio oltre la siepe (1962)
“Il buio oltre la siepe” è un classico della letteratura e del cinema, un film senza tempo considerato come una delle più preziose eredità artistiche da preservare per le generazioni future. Le vicende si svolgono in una piccola città dell’Alabama nel 1932. Atticus Finch è un avvocato e un vedovo. Ha due figli piccoli, Jem e Scout. L’uomo è occupato nella difesa di Tom Robinson, un uomo di colore accusato di aver violentato una donna bianca. Nel frattempo, Jem e Scout sono incuriositi dai loro vicini, i Radley, e in particolare dal misterioso e raramente visto Boo Radley. Un racconto che mostra l’innocenza della gioventù, in contrasto con la malvagità e il pregiudizio umano ormai insito negli adulti. Una storia che affronta il tema dei diritti mostrando come non sempre la giustizia riesca a fare il suo giusto corso.
2. Il diritto di contare (2016)
Mentre gli Stati Uniti gareggiavano contro la Russia per portare un uomo nello spazio, la NASA trovò prezioso il talento di un gruppo di matematiche afroamericane che servirono come menti dietro una delle più grandi operazioni della storia degli Stati Uniti. Basato sulle storie incredibilmente vere di tre di queste donne, conosciute come “computer umani”, che scalarono rapidamente i ranghi della NASA a fianco di molte delle più grandi menti della storia. Il compito specifico era di calcolare l’epocale lancio dell’astronauta John Glenn in orbita e di garantirne il ritorno in sicurezza. Dorothy Vaughan, Mary Jackson e Katherine Gobels Johnson hanno superato tutti i confini di genere, razza e professione. La loro genialità e il loro desiderio di sognare in grande, al di là di qualsiasi cosa mai realizzata prima dalla razza umana, le hanno saldamente cementate nella storia degli Stati Uniti come vere eroine americane.
3. The Help (2011)
Nel Mississippi degli anni Sessanta, Skeeter è una ragazza dell’alta società del Sud che torna dal college decisa a diventare scrittrice, ma mette a soqquadro la vita dei suoi amici e della città quando decide di intervistare le donne di colore che hanno passato la vita a prendersi cura delle famiglie di spicco del Sud. Aibileen, la governante della migliore amica di Skeeter, è la prima ad aprirsi, con grande sconcerto dei suoi amici della comunità nera. Nonostante le amicizie di tutta una vita di Skeeter siano in bilico, lei e Aibileen continuano la loro collaborazione e presto altre donne si fanno avanti per raccontare le loro storie – e come si scopre, hanno molto da dire. Lungo la strada, nascono amicizie improbabili ed emerge una nuova sorellanza, ma non prima che tutte le donne della città abbiano qualcosa da dire quando vengono involontariamente e involontariamente coinvolte nel cambiamento dei tempi. “The Help” rivela come gli esseri umani siano in grado abbandonare ogni forma di umanizzazione unicamente per un proprio ritorno personale, una prospettiva spaventosa ma che è possibile trovare dietro ogni angolo.
4. La battaglia dei sessi (2017)
Sulla scia della rivoluzione sessuale e dell’ascesa del movimento femminile, la partita di tennis del 1973 tra la campionessa mondiale femminile Billie Jean King e l’ex campione maschile Bobby Riggs è stata uno degli eventi sportivi più seguiti di tutti i tempi. Mentre la rivalità tra King e Riggs entrava nel vivo del gioco, fuori dal campo ognuno combatteva battaglie più personali e complesse. La King, ferocemente riservata, non solo si batteva per l’uguaglianza, ma lottava anche per venire a patti con la propria sessualità, mentre si sviluppava la sua amicizia con Marilyn Barnett. E Riggs lottava con i suoi demoni del gioco d’azzardo, a spese della famiglia e della moglie Priscilla. Insieme, Billie e Bobby hanno offerto uno spettacolo culturale che ha risuonato ben oltre il campo da tennis, scatenando discussioni popolari che hanno adito ancora oggi. “La battaglia dei sessi” entra a pieno diritto tra i film sui diritti umani anche se affronta l’argomento da una prospettiva molto più leggera.
5. Loving (2016)
Quando si parla di film sui diritti umani è impossibile non pensare all’amore, non solo verso sé stessi ma anche verso il prossimo. “Loving” è proprio il racconto di una storia d’amore che trova il suo più grande ostacolo nelle differenze razziali. Richard Loving, un operaio edile bianco della contea di Caroline, in Virginia, si innamora di una donna nera del posto e amica di famiglia, Mildred Jeter. Quando Mildred scopre di essere incinta, i due decidono di sposarsi, ma sapendo che il matrimonio interrazziale viola le leggi contro la mescolanza razziale della Virginia, si recano a Washington per sposarsi nel 1958. Richard progetta di costruire una casa per Mildred a meno di un miglio dalla casa di famiglia. Un amore galeotto che è stato vissuto, ma soprattutto sofferto, da moltissime persone che come i Loving sono mosse dai propri sentimenti.
6. Sulla mia pelle (2018)
Quasi impossibile ormai non conoscere il caso di Stefano Cucchi, forse uno dei casi più celebri di diritti violati dalle forze dell’ordine italiane degli ultimi anni. “Sulla mia pelle” è la drammatizzazione delle vicende accadute quella notte del 2009, una storia tristemente vera che si cela dietro a una delle cause giudiziarie italiane più controverse degli ultimi anni. Stefano Cucchi è stato arrestato per un reato di minore entità ed è misteriosamente stato trovato morto durante la sua detenzione. Nel giro di una settimana, la vita di una famiglia è cambiata per sempre. Tra depistaggi e false ricostruzioni, ci sono voluti più di 10 anni per comprendere cosa fosse veramente successo nelle ultime ore di vita di Stefano Cucchi e condannare i colpevoli della morte di un giovane sotto la tutela dello stato italiano. Anche in questo caso sembrava impossibile non inserire questo racconto particolarmente vicino alla realtà italiana tra i film sui diritti umani da vedere.
7. BlacKkKlansman (2018)
All’inizio degli anni Settanta, Ron Stallworth diviene il primo agente di colore nel dipartimento di polizia di Colorado Springs, Colorado. Inizialmente, l’uomo lavora nella sala registri, dove deve affrontare gli insulti razziali dei suoi colleghi. Stallworth chiede un trasferimento per andare sotto copertura e viene incaricato di infiltrarsi in un raduno locale in cui il leader nazionale dei diritti civili Kwame Ture (nato Stokely Carmichael) deve tenere un discorso. Al comizio, Stallworth incontra Patrice Dumas, presidente del sindacato degli studenti neri del Colorado College. Mentre accompagna Ture al suo albergo, Patrice viene fermata dal poliziotto Andy Landers, un agente corrotto e razzista del distretto di Stallworth, che minaccia Ture e aggredisce sessualmente Patrice. Questo avvincente film sui diritti umani nasce dall’esperienza vera dell’ex poliziotto Ron Stallworth che, una volta abbandonate le forze dell’ordine ha deciso di raccontare al mondo la sua storia.
8. Milk (2008)
Utilizzando flashback di una dichiarazione registrata in tarda età e filmati d’archivio per creare l’atmosfera, “Milk” è un film sui diritti umani che ripercorre la carriera di Harvey Milk dal suo 40° compleanno alla sua morte. Dopo il coming out, apre un negozio di macchine fotografiche che diventa ben presto il salotto della crescente comunità gay di San Francisco dove organizza il potere dei gay per costruire alleanze politiche. Si candida alle elezioni con l’amante Scott Smith come responsabile della campagna. La vittoria arriva finalmente lo stesso giorno in cui Dan White vince nel distretto conservatore della città. Il film descrive la relazione di Milk con White e la lotta del 1978 contro un’iniziativa statale che impedisce ai gay e ai loro sostenitori di lavorare nella scuola pubblica.
9. La lunga strada verso casa (1990)
Drammatizza gli eventi del 1955-1956 a Montgomery, in Alabama, quando i neri boicottarono i trasporti pubblici perché costretti a sedersi in fondo dopo la ribellione dell’icona sociale Rosa Parks. Whoopy Goldberg interpretata Odessa, una donna che lavora come cameriera per i Thompson e, per quanto sia trattata bene, sente il dovere di andare al lavoro a piedi, anche se questo significa che è esausta e arriva al lavoro in ritardo. La realtà è che i cittadini di colore come lei devono sottostare giorno dopo giorno alla prepotenza e all’ingiustizia della discriminazione razziale. Proprio per questo Odessa non prende l’autobus, per aderire con molto sacrificio alla protesta nei confronti della segregazione. “La lunga strada verso casa” è tra i film sui diritti umani che decisamente colpisce nella sua semplicità. Odessa è una donna che nonostante le difficoltà decide di sacrificare quel poco che ha non solo per il rispetto di sé stessa ma dell’intera comunità nera.
10. Suffragette (2015)
Un dramma che segue la storia delle soldatesse del primo movimento femminista, donne costrette alla clandestinità per portare avanti un pericoloso gioco del gatto e del topo con uno Stato sempre più brutale. Queste donne non appartenevano principalmente alle classi educate, ma erano donne lavoratrici che avevano visto la protesta pacifica non ottenere alcun risultato. Radicalizzate e passate alla violenza come unica via per il cambiamento, erano disposte a perdere tutto nella loro lotta per l’uguaglianza: il lavoro, la casa, i figli e la vita. Maud era una di queste soldatesse. La storia della sua lotta per la dignità è avvincente e viscerale come un thriller, ma anche straziante e ispiratrice. “Suffragette” si distingue quindi nel raccontare una lotta per i diritti al femminile, perché le distinzioni tra i sessi finiscano è necessario però combattere ancora.
11. XIII emendamento (2016)
Il concetto per questo film sui diritti umani inizia con l’idea che il 25% delle persone incarcerate nel mondo sono incarcerate negli Stati Uniti, anche se gli Stati Uniti hanno solo il 5% della popolazione mondiale. “XIII emendamento” illustra la crescita esplosiva della popolazione carceraria americana: nel 1970 c’erano circa 200.000 detenuti, oggi la popolazione carceraria supera i 2 milioni. Il documentario parla della oppressione degli schiavi vista nella storica pellicola di D. W. Griffith “La nascita di una nazione”, di Emmett Till, del movimento per i diritti civili, del Civil Rights Act del 1964, di Richard M. Nixon, della dichiarazione di Ronald Reagan sulla guerra alla droga e di molto altro ancora. C’è chi cammina libero per le strade ma è intrappolato in una prigione a causa dei diritti violati ogni giorno. Netflix realizza questo documentario proprio per sensibilizzare il pubblico sul problema odierno americano e non.
12. Pride (2014)
Nel 1984 Joe, ventenne gay non dichiarato, arriva a Londra da Bromley per la sua prima marcia del Gay Pride e viene preso sotto l’ala collettiva di un gruppo di uomini gay e della lesbica Steph. Non solo i gay sono minacciati dalla Thatcher, ma i minatori sono in sciopero in risposta alla chiusura delle miniere e l’attivista nordirlandese Mark Ashton ritiene che gay e minatori debbano essere solidali. Inizia così la ricerca di approvazione e alleanza delle due parti prese in causa, apparentemente collocate a due poli opposti della società inglese. La ambigua partnership sembra funzionare e riesce ad avvicinare le due comunità, a prescindere dalle problematiche politiche che affliggono il loro quotidiano. Una commedia leggera che però riesce ad affrontare il tema della tolleranza e dell’accettazione, colpendo nel profondo l’empatia dello spettatore.
13. Malcolm X (1992)
Epopea biografica di Malcolm X, leggendario leader afroamericano. Nato Malcolm Little, suo padre era un ministro battista garveyita che morì per mano del Ku Klux Klan. Malcolm diventa così un gangster e in carcere scopre gli scritti della Nation of Islam di Elijah Muhammad. Una volta uscito di prigione ne predica gli insegnamenti, ma in seguito si reca in pellegrinaggio alla Mecca, dove si converte alla religione islamica originale e diventa musulmano sunnita e cambia il suo nome in El-Hajj Malik Al-Shabazz. Muore assassinato il 21 febbraio 1965 e per essere ricordato come martire musulmano. Malcolm X è stato una delle figure più influenti nella comunità di colore, ha innalzato la sua voce, non sempre pacifica, per difendere i diritti delle minoranze. La sua ricerca di rispetto portò alla coesione del popolo nero americano come solo pochi sono riusciti a fare nel corso della storia moderna.
14. 12 anni schiavo (2013)
Basato su un’incredibile storia vera di lotta per la sopravvivenza e la libertà di un uomo. Negli Stati Uniti prima della Guerra Civile, Solomon Northup, un nero libero del nord di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Di fronte alla crudeltà di un malvagio proprietario di schiavi, ma anche a gentilezze inaspettate, Solomon lotta non solo per rimanere in vita, ma anche per mantenere la propria dignità. Nel dodicesimo anno della sua indimenticabile odissea, l’incontro casuale di Solomon con un abolizionista canadese cambierà per sempre la sua vita. Una storia di resilienza e di forza di volontà, quando ogni diritto viene negato solo lo spirito umano può ribellarsi all’oppressione. “12 anni schiavo” racconta una storia che può essere tristemente assimilata a moltissime esperienze di schiavitù nel mondo.
15. La custode di mia sorella (2009)
A Los Angeles, l’undicenne Anna Fitzgerald cerca l’avvocato di successo Campbell Alexander per ottenere l’emancipazione medica dalla madre Sara che vuole che Anna doni il suo rene alla sorella. La ragazza racconta all’avvocato la storia della sua famiglia dopo la scoperta che la sorella maggiore Kate è malata di leucemia; come è stata concepita con la fecondazione in vitro per diventare una donatrice; e le procedure mediche a cui si è sottoposta dall’età di cinque anni per donare alla sorella. La Campbell accetta di lavorare pro bono e l’ossessionata Sara decide di andare in tribunale per costringere Anna ad aiutare la sorella. “La custode di mia sorella” solleva innumerevoli questioni morali sul confine tra diritti e doveri, ma soprattutto su cosa dovrebbe essere lecito quando si parla della salute e dell’infanzia.
16. Bloody Sunday (2002)
Questo film sui diritti umani ripercorre gli eventi che portarono al tragico incidente del 30 gennaio 1972 nella città nordirlandese di Derry, quando un corteo di protesta guidato dall’attivista per i diritti civili Ivan Cooper fu attaccato dalle truppe britanniche, uccidendo 13 manifestanti e ferendone altri 14. La manifestazione, nata con un intento assolutamente pacifico, prende una piega a dir poco sanguinosa quando un reparto di paracadutisti britannici apre il fuoco sui manifestanti. Un evento che ha scosso profondamente gli irlandesi e ha portato i giovani ad aderire in massa all’IRA, dando così alimento allo scontro tra esercito britannico e indipendentisti irlandesi. Una tragica pagina della recente storia inglese che non poteva essere lasciata fuori da questa rassegna cinematografica, il diritto a manifestare viene tutt’oggi minacciato nei luoghi a noi più vicini.
17. Storia di una ladra di libri (2013)
Nel 1938, la giovane Liesel viene affidata a una famiglia adottiva in una piccola città, dopo la morte del fratello e a causa della devozione al comunismo della madre. La matrigna Rosa è una donna rude ma premurosa e il patrigno, Hans Hubermann, è un uomo semplice e di buon cuore che nasconde nel proprio seminterrato Max, un ragazzo ebreo figlio di un amico defunto. Quando Hans scopre che Liesel non sa leggere, glielo insegna usando il suo libro e Liesel diventa una lettrice ossessiva. Durante un corteo nazista in cui si bruciano libri in un grande falò, Liesel recupera un libro da leggere e la moglie del sindaco Ilsa assiste alla sua azione. Ilsa invita Liesel ad andare nella sua biblioteca e le dice che può andare a trovarla per leggere quando vuole. Ma in tempo di guerra ci sono molte minacce ai diritti dell’uomo e la vita di Liesel, della sua famiglia e dei suoi amici non sarà più la stessa.
18. Mandela – La lunga strada verso la libertà (2013)
Nelson Mandela è uno dei leader che ha ispirato numerosi film sui diritti umani. “Mandela – La lunga strada verso la libertà” lo racconta. Un avvocato sudafricano che si unisce all’African National Congress negli anni ’40 quando la legge, sotto la brutale tirannia del sistema dell’Apartheid, si rivela inutile per il suo popolo. Costretto ad abbandonare la protesta pacifica per la resistenza armata dopo il massacro di Sharpeville, Mandela ne paga le conseguenze quando lui e i suoi compagni vengono condannati all’ergastolo per tradimento, mentre la moglie Winnie viene maltrattata dalle autorità. Nel corso dei decenni di prigionia, lo spirito di Mandela è rimasto inalterato e la sua lotta è proseguita dentro e oltre la prigionia, diventando una causa internazionale. La storia di Mandela è simbolo della negazione dei diritti nel continente africano ma soprattutto dimostrazione di determinazione e coraggio.
19. Il diritto di opporsi (2019)
Una storia vera, potente e ricca di spunti di riflessione, “Il diritto di opporsi” segue il giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la giustizia. Dopo aver conseguito la laurea ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere un lavoro redditizio. Invece, si reca in Alabama per difendere le persone ingiustamente condannate, con il sostegno dell’avvocato locale Eva Ansley . Uno dei suoi primi e più incendiari casi è quello di Walter McMillian , che nel 1987 è stato condannato a morte per il noto omicidio di una diciottenne, nonostante la preponderanza di prove che dimostravano la sua innocenza e il fatto che l’unica testimonianza contro di lui provenisse da un criminale con un motivo per mentire. Negli anni successivi, Bryan si trova invischiato in un labirinto di manovre legali e politiche e in un razzismo palese e senza mezzi termini, mentre lotta per Walter e per gli altri come lui, con le probabilità, e il sistema, schierate contro di loro.
20. Stonewall (2015)
La trama ruota attorno ai disordini di Stonewall del 1969, il violento scontro che diede il via al movimento per i diritti dei gay a New York. Il protagonista è Danny Winters, un giovane ragazzo originario di una piccola cittadina dell’Indiana: la sua vita cambia improvvisamente non appena rivela alla famiglia e alla sua comunità la propria omosessualità. Così decide di fuggire a New York lasciando la sorella. Trova la strada per lo Stonewall Inn, dove incontra Trevor prima di attirare l’attenzione di Ed Murphy, gestore dello Stonewall. Quest’ultimo collabora con la polizia corrotta e sfrutta i giovani senzatetto. Una storia che sembra lontana nel tempo, eppure sono battaglie che ancora oggi sembra necessario combattere con veemenza. “Stonewall” è il film sui diritti umani che ricorda che essere sé stessi non deve essere mai una colpa, così come abbracciare la propria natura.
21. Una giusta causa (2018)
Docudrama incentrato sulla gioventù della futura giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Ruth Bader Ginsburg. Studentessa alla Harvard Law School, deve dimostrare il suo valore in una scuola quasi esclusivamente maschile. Dopo la laurea come prima del suo corso, nonostante voglia ottenere un lavoro come avvocato in uno studio legale, nessuno la assume solo perché donna. Insegna invece diritto alla Rutgers, specializzandosi in discriminazioni sessuali nella legge, specializzazione scelta perché ha affrontato una discriminazione sessuale intrinseca nella sua carriera e vuole ispirare le future generazioni di donne a raggiungere ciò che lei stessa non è riuscita a fare a causa di quella discriminazione. Le cose cambiano quando inizia a lavorare a un caso che potrebbe cambiare il volto del suo lavoro, un caso fiscale in cui, unicamente a causa della legge, c’è una discriminazione inversa, cioè nei confronti di un uomo.