La musica ha il potere di trasportarci in mondi lontani dalla nostra realtà, in momenti precisi del nostro passato, e riesce anche a consolarci quando stiamo attraversando un periodo della nostra vita decisamente poco felice. Se quindi la musica da una parte può avere un effetto terapeutico sulla nostra anima, dall’altra può trasformarsi in uno strumento potentissimo di gioia, liberazione e spensieratezza. La produzione musicale di Enya abbraccia alla perfezione proprio queste due anime.
Enya Patricia Brennan (ma tutti la conoscono semplicemente con il suo nome d’arte, Enya) è una delle cantanti irlandesi di maggior successo di sempre; pensate che, in madrepatria, ha venduto un numero di dischi secondo solamente alla band degli U2. La sua carriera musicale è iniziata agli inizi degli anni ’80, come autrice di musica fortemente legata alla cultura e all’eredità della sua terra (irish folk, musical celtica), per poi trovare il successo internazionale quando, a queste sonorità affascinanti, ha deciso di donare un tocco di pop. Molti ancora considerano Enya come una delle maggiori esponenti al mondo di musica new age, ma la realtà è che la sua produzione non può essere incasellata in alcun genere. Per capirne le ragioni, ecco le canzoni di Enya più belle e famose, quelle che, ancora oggi, la rendono una delle cantanti più uniche nel panorama musicale del passato e del presente. Pronti per questo straordinario viaggio?
1. Only Time
Contenuta nell’album A Day Without Rain del 2000, Only Time non ha avuto immediatamente il successo di cui gode ancora adesso. Nel 2001, dopo il terribile attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre, il newyorkese Steve Golding ha pubblicato sul web un video con un collage di scatti fotografici tra i più rappresentativi di quella triste giornata che ha cambiato le sorti del pianeta, il tutto sulle note della canzone di Enya. Il video è presto diventato popolarissimo sul web, facendo schizzare Only Time in cima alle classifiche musicali di tutto il mondo. In seguito, il suo successo è stato ereditato da film come Sweet November con Charlize Theron e Keanu Reeves e in un famoso spot della Volvo con protagonista Jean-Claude Van Damme. Ad oggi, è forse la melodia più conosciuta in assoluto della cantante irlandese.
2. Only If
Brano inedito contenuto nel cofanetto a tiratura limitata dal titolo A Box of Dreams del 1997, dove l’artista irlandese ha raccolto i suoi più grandi successi dagli esordi alla pubblicazione dell’album The Memory of Trees. All’interno di questo vero e proprio “Best Of”, ci sono due brani inediti mai pubblicati in album precedenti, tra cui la travolgente Only If. Forse una canzone poco conosciuta nel grande panorama musicale di Enya, ma sicuramente una delle sue composizioni più gioiose, esaltanti e semplicemente irresistibili, una canzone che molti potrebbero definire addirittura “derivativa” del suo stile, ma che invece lo racchiude in maniera perfetta.
3. Book of Days
Questa canzone di straordinario successo è arrivata nelle radio e nei negozi di dischi di tutto il mondo a partire dal 1992, tra i singoli estratti dall’album Shepherd Moons, ed ha avuto un seguito popolare decisamente inaspettato. Innanzitutto, Book of Days è stata incisa per la prima volta in una versione inglese e gaelica più lunga rispetto al singolo in inglese che ha poi fatto il giro delle radio. La primissima versione di Book of Days cantata in gaelico è stata usata anche nella colonna sonora del film Cuori ribelli (1992) di Ron Howard, con Tom Cruise e Nicole Kidman. La generazione successiva invece, la ricorderà senza dubbio per il suo uso nel trailer del film Billy Elliot (2000) di Stephen Daldry.
4. Orinoco Flow
Ci troviamo nel 1988, l’album Watermark ha debuttato da poco in tutto il mondo e Enya è pronta a fare il balzo di popolarità che le serve; a rendere tutto ciò possibile è l’improvviso successo di Orinoco Flow, tra i componimenti più densi e insospettabilmente divertenti di tutta la discografia. Anche semplicemente conosciuta come “Sail Away” (dalle parole che recita nel ritornello orecchiabilissimo), questa canzone di Enya raggiunge immediatamente un successo popolare inaudito, tanto che Oricoco Flow è stata poi utilizzata in spot pubblicitari, serie televisive e film di vario tipo. Alcune curiosità: il titolo della canzone ha un doppio significato: può far sia riferimento al fiume del Venezuela che al nome dello studio di registrazione londinese dell’album- Canzone smaccatamente dai toni e suggestioni esotiche, all’interno del testo di Orinoco Flow la cantante irlandese cita ben 17 luoghi diversi attorno al mondo. Semplicemente, un classico intramontabile!
5. Anywhere Is
Molti considerano l’album The Memory of Trees come il più compiuto della carriera musicale di Enya, e di certo la presenza nella trackslist della splendida Anywhere Is ne è la prova più schiacciante. Tra i singoli estratti dall’album del 1995, Anywhere Is ha avuto un ottimo successo generale, un videoclip di grande popolarità e la canzone è stata addirittura eseguita dalla stessa musicista irlandese davanti a Papa Giovanni Paolo II in occasione del concerto di Natale del 1995: un evento più unico che raro!
6. China Roses
Indugiamo ancora sull’album The Memory of Trees del 1995; non soltanto Anywhere Is ha raggiunto le vette delle classifiche musicali di quell’anno, ma insospettabilmente anche la meno nota China Roses ha avuto seguito (che non ebbe un lancio nelle radio, tantomeno un videoclip ufficiale), una canzone meno ritmanta e gioiosa rispetto alle precedenti, ma che invece ha avuto un seguito tale che le ha permesso di venire inserita in spot pubblicitati di vario genere negli anni a venire. Conoscevate questa splendida e sognante ballata dalle suggestioni quasi arcaiche?
7. Wild Child
Facciamo un balzo in avanti negli anni e torniamo al 2000 con la pubblicazione dell’album A Day Without Rain, lo stesso in cui è contenuta la popolarissima Only Time. C’è quindi da dire che tutte le altre canzoni contenute in questa raccolta vengono “oscurate” dal successo della prima, eppure ci sentiamo di consigliarvi l’ascolto anche della spensierata Wild Child, un vero e proprio inno alla gioia di vivere senza pensieri e senza problemi dal ritmo e dalle note semplicemente accattivanti.
8. On My Way Home
Lo avevate già capito che The Memory of Trees è uno degli album più importanti della carriera di Enya? Perché anche la splendida On My Way Home fa parte della raccolta del 1995. Un inno gioioso ed accattivante sul significato della vita, sul saper accettare le cose come vengono e trovare la forza dentro di sé per poterle affrontare, belle o brutte che siano. Senza guardarsi indietro e con lo sguardo sempre diretto verso la strada migliore di tutte, quella verso casa. Senza dubbio, una canzone che merita di far parte del meglio che Enya abbia mai prodotto fino ad oggi.
9. Caribbean Blue
Nel 1991 arriva l’album Shepherd Moons sugli scaffali dei migliori negozi di dischi, mentre alle radio impazza Caribbean Blue, singolo di lancio della raccolta. Erano passati solamente tre anni dall’exploit di Watermark e della sua celeberrima Orinoco Flow e, anche in questo caso, con la sensuale e suggestiva Caribbean Blue ci troviamo di fronte ad un arrangiamento evocativo, a cavallo tra nuove sonorità pop e citazioni alla religione, all’antichità, alla Natura. Un piccolo capolavoro musicale che solo Enya poteva dare alla luce!
10. May It Be
Siamo nel 2001, nello stesso anno in cui Enya viene travolta da un successo inaspettato con la sua Only Time (ne abbiamo parlato già sopra, proprio nella primissima posizione di questa classifica); nel mese di dicembre arriva nelle sale statunitensi Il signore degli anelli- La compagnia dell’anello di Peter Jackson. Primo capitolo cinematografico della saga tratta dal romanzo-fiume di Tolkien, nei titoli di coda si avvale dell’inedita May It Be, tema portante del film che ha fatto conquistare ad Enya una nomination all’Oscar per la miglior canzone originale, senza però vincere la statuetta.
11. The Memory of Trees
Forse molti non lo sanno ma Enya è stata ed è anche autrice assieme a Nicky e Roma Ryan (rispettivamente, il suo arrangiatore e la sua paroliera) di pezzi strumentali senza testo completo con strofe o ritornelli; proprio come l’eterea The Memory of Trees, che dà il nome anche all’album che lo contiene e di cui vi abbiamo già ampiamente parlato. Chiudete gli occhi lasciatevi trasportare dagli arrangiamenti evocativi di questa canzone e diteci: dove vi ha portato la vostra fantasia all’ascolto di queste note?
12. Anìron
Poco fa vi abbiamo parlato di come nel 2001 Enya si sia appropriata anche del mondo del cinema con la canzone May It Be, colonna sonora portante de Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello; ma non è l’unico componimento che la cantante irlandese ha eseguito per il fantasy di Peter Jackson. Durante una delle scene più romantiche della pellicola, Aragorn (Viggo Mortensen) e Arwen (Liv Tyler) si giurano amore eterno sopra a un ponte, circondati dalla calma eterea della notte di Gran Burrone, capitale degli elfi. In sottofondo, i suggestivi e sognanti vocalismi in lingua sindarin (lingua creata da Tolkien per la popolazione elfica) di Enya.
13. Trains and Winter Rains
Tra i pezzi più entusiasmanti dell’album del 2009 And Winter Came, Trains and Winter Rains immerge l’ascoltatore in un paesaggio musicale e sonoro piuttosto inedito per la cantante; l’album, infatti, presenta un’evocatività molto più legata all’ambiente urbano e metropolitano e alle tante contraddizioni cariche di fascino della stagione invernale, il periodo più freddo ma forse anche più misterioso dell’anno.
14. Storms in Africa
Con questo pezzo che fa parte dell’album Watermark del 1988 Enya si fa conoscere al mondo intero; artista capace con la sua voce di evocare nell’ascoltatore eventi del passato arcaico, miti e leggende del Nord Europa, l’esotismo del lontano Oriente ma anche la straordinaria potenza della Natura nell’incontaminata Africa. Con Storms in Africa per l’appunto, la cantante irlandese stupisce ancora, sia nella versione cantata che in quella strumentale dello stesso brano, sempre contenuta in Watermark.
15. Amarantine
Facciamo un balzo nel 2005 e parliamo di un brano contenuto nell’album Amarantine; il pezzo ha lo stesso titolo della collezione di canzoni inedite che lo contiene e sull’ispirazione ed il significato di questa parola poco conosciuta, Enya ha detto: “Amarantine è un’antica parola che significa eternità. I poeti descrivono un fiore immortale con questa parola, e io mi sono innamorata di questa idea immediatamente, e così è nata la canzone.”
16. Watermark
Di nuovo sull’album Watermark e sulla canzone che ne porta il titolo. In questo caso, siamo dalle parti della musica (quasi) prettamente strumentale, ad eccezione de gli angelici ed eterei vocalismi che sentiamo nel brano e attribuibili ad Enya; eppure il senso di calma e di pace interiore che riesce ad infondere l’ascolto di Watermark lascia un segno indelebile nel cuore di ogni singolo ascoltatore.
17. My! My! Time Flies
Nell’album And Winter Came c’è una canzone che forse pochi ricordano ma che, invece, segna un importante cambio di registro per Enya e la sua musica. Proprio alla fine della raccolta, come ultima traccia, c’è My! My! Time Flies!, canzone dedicata alla prematura scomparsa del chitarrista irlandese Jimmy Faulkner, grande amico della cantante. Un pezzo ritmatissimo e molto orecchiabile, più dalle parti del pop che non nel mondo etereo della musicista new age. Piccola curiosità: per omaggiare il suo amico scomparso, nell’arrangiamento è stato inserito anche un assolo di chitarra, strumento musicale praticamente inedito per Enya e i suoi musicisti.
18. So I Could Find My Way
Nel 2015 esce Dark Sy Island, ultimo album registrato in studio dalla cantante irlandese, almeno fino ad oggi. In questo disco dalle sonorità meno pop ed “aggressive” rispetto alle raccolte precedenti, spicca la romantica ed eterea ballata So I Could Find My Way, che pare voglia ricordare atmosfere alla May It Be de Il signore degli anelli, oppure la magia scaturita dal delicato arrangiamento musicale di classici del passato come China Roses. Una cosa è sicura: con una melodia del genere, non è difficile lasciarsi trasportare in un mondo da sogno…
19. Pax Deorum
In The Memory of Trees è contenuta una delle canzoni più sinistre e tenebrose della carriera musicale di Enya. Il brano a cui facciamo riferimento si chiama Pax Deorum, ed è interamente recitato dalla cantante in lingua latina; una canzone molto evocativa, che sembra immediatamente riportare la nostra mente in un’epoca molto antica, quando l’impero romano stava conquistando per la prima volta l’isola britannica e i celti che lì abitavano erano pronti a mettere in atto rituali ed incantesimi ancestrali per respingere le truppe. A voi cosa fa tornare alla mente questa canzone?
20. The Celts
Chiudiamo la nostra classifica con The Celts, evocativo omaggio musicale alla cultura celtica che ha caratterizzato per secoli e secoli l’eredità storica della Gran Bretagna e dell’Irlanda. Questo brano strumentale dalla grande forza musicale è contento nell’album Enya del 1987, un anno prima del grande successo ottenuto con la canzone Orinoco Flow. Un modo perfetto per celebrare la carriera musicale di un’artista che, sin dai suoi esordi, non ha mai fatto mistero di affondare le proprie radici nella grande tradizione culturale della sua madrepatria, portando la musica new age a nuove vette mai raggiunte né superate da altri artisti, cantanti o compositori. L’eredità di Enya e il suo successo, ancora oggi, risiedono proprio in questo: aver fatto capire al mondo intero che, attraverso la musica, + possibile compiere viaggi interiori di straordinaria profondità. E per questo non smetteremo mai di ringraziarla abbastanza.