Siete alla ricerca di nuovi film da vedere? Vi capiamo perfettamente, anche per noi non è semplice facile districarci tra la tanta (troppa?) offerta degli ultimi anni, tra piattaforme e uscite in sala. E sappiamo benissimo che anche voi molto spesso finite col rivedere pellicole che magari già conoscete a memoria, semplicemente perché vi passa davanti, magari su un canale in chiaro in TV. E non che ci sia nulla di male a rivedere grandi classici, a pronunciare mitiche battute a memoria o a piangere sugli stessi finali da decenni. Se vi dicessimo però che ci sono tantissimi nuovi grandi film che aspettano di essere scoperti, così che possano loro stessi diventare dei nuovi classici? Se non, addirittura, i vostri nuovi titoli preferiti? Ecco, prendete questo nostri articolo come una scommessa: perché noi siamo assolutamente certi che tra tutti questi che seguono ci sarà almeno una pellicola (ma probabilmente molte di più) che vi farà battere il cuore. Pronti per i nostri consigli sui migliori film da vedere recenti, quei titoli assolutamente tra i più belli degli ultimi anni?
1. 1917 (2019)
Tra i film che raccontano il primo conflitto mondiale, decisamente meno rispetto a quelli dedicati alla Seconda Guerra, troviamo uno dei recenti successi della stagione cinematografica 2019, candidato a dieci premi Oscar e aggiudicatosi ben tre statuette. 1917, diretto da Sam Mendes, racconta un momento cruciale della Prima Guerra Mondiale attraverso le storie di due giovani caporali britannici, Schoefield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman). Ai due verrà chiesto di portare a termine una pericolosissima missione: attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio ad un battaglione – in cui si trova anche il fratello di Blake – che rischia di essere spazzato via da un’imboscata tedesca. Il viaggio sarà irto di insidie e pericoli, e i due amici si troveranno a lottare per le proprie vite per riuscire a salvare quelle dei loro commilitoni. Nel cast del film anche nomi noti come Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Mark Strong e Richard Madden.
2. Ariaferma (2021)
Presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia 2021, Ariaferma è uno dei migliori film italiani dell’anno passato, quindi tra i più recenti. Il film diretto da Leonardo di Costanzo, vede come protagonisti Toni Servillo e Silvio Orlando, nei panni rispettivamente di una guardia carceraria e un detenuto. I due sono costretti, insieme a un altro gruppo di guardie e prigionieri, a rimanere all’interno di una prigione dismessa, in attesa di sapere quando potranno essere trasferiti. La vita in questa prigione spoglia sembra sospesa, in costante attesa di un cambiamento. Forse, però, sarà l’occasione di spogliarsi delle proprie uniformi e dei propri ruoli e riscoprire una necessaria quanto semplice umanità. Servillo e Orlando rubano la scena, dando vita a due personaggi memorabili, capaci di reggere il peso di un film che riflette sulle condizioni carcerarie italiane.
3. C’era una volta a Hollywood (2019)
Con il recentissimo C’era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino firma quello che dovrebbe essere il penultimo film della sua carriera, una pellicola che celebra il mondo del cinema come era sul finire degli anni ’60. Leonardo DiCaprio interpreta Rick Dalton, una star televisiva che ha passato il suo momento di gloria e tenta un rilancio. Brad Pitt è Cliff Booth, suo amico e stuntman. E poi c’è Margot Robbie che invece interpreta una luminosa e bellissima Sharon Tate, diva e moglie di Roman Polanski che fu uccisa nella strage di Bel Air, dai membri della setta di Charles Manson. Come aveva già fatto per Bastardi senza gloria, anche in questa occasione Tarantino riscrive a modo suo gli eventi storici e i fatti realmente accaduti, quindi non aspettatevi una ricostruzione fedele agli eventi. Oltre alle tre star principali, C’era una volta a Hollywood conta un cast straordinario, Emile Hirsch, Timothy Oliphant, Dakota Fanning, Bruce Dern, Luke Perry (qui nella sua ultima apparizione), Damian Lewis, AL Pacino, Michael Madsen e Mike Moh, che invece interpreta Bruce Lee (un ruolo fortemente criticato dalla figlia dell’attore scomparso nel ’73) Kurt Russell è la voce narrante della storia.
4. Crudelia (2021)
La serie di live action targata Disney si arricchisce di Crudelia, diretto da Craig Gillespie, autore di un biopic dallo stile particolare come Tonya. Nel raccontare l’origin story del celebre villain de La carica dei 101, Crudelia si dipinge di anticonformismo e dà vita a un film che si fa fatica a incasellare. Nell’Inghilterra punk degli anni Settanta, la giovane Estella (Emma Stone) vuole a tutti i costi dimostrare il proprio talento di stilista nell’atelier della Baronessa von Hellman (Emma Thompson). Il conflitto tra capo e dipendente si farà sempre più aspro, anche a causa di una scoperta relativa al passato della protagonista, che si creerà un alter-ego malvagio: Cruella. Un film atipico nel panorama Disney che vede nell’interpretazione delle due attrici protagoniste e nei bellissimi costumi un grande punto di forza. Emma Stone dà vita a un personaggio iconico che ruba la scena.
5. Dolor y gloria (2019)
Pedro Almodóvar è da decenni uno degli autori europei più importanti e apprezzati, ma pochi titoli della sua filmografia possono vantare un successo plebiscitario quale Dolor y gloria. Presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto un premio per la migliore interpretazione maschile, e poi candidato agli Oscar, il film è sicuramente tra i più autobiografici della carriera del cineasta spagnolo: racconta infatti di un acclamato regista ora in crisi che si trova a ripensare al suo passato, alla sua infanzia e al suo primo vero amore. Un film splendido e struggente che può contare su un protagonista straordinario: un Antonio Banderas in stato di grazia, alla sua interpretazione migliore in assoluto.
6. Don’t Look Up (2021)
Cosa succederebbe se, improvvisamente, si venisse a sapere che un enorme meteorite in rotta di collisione con la Terra minaccia di cancellare per sempre la vita sul nostro pianeta? Questo è ciò che succede in Don’t Look Up, film catastrofico targato Netflix che può contare su un cast d’eccezione composto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett, Timothée Chalamet e Ron Perlman. La pellicola, scritta e diretta da Adam McKay, segue le peripezie di una coppia di astronomi (DiCaprio e Lawrence) che, una volta scoperto il pericolo, si rivolgono immediatamente alle autorità per avvertire della terribile minaccia. I due, però, si ritroveranno a fare i conti con una Presidente degli Stati Uniti (Streep) indifferente, interessata solo alle imminenti elezioni. Don’t Look Up è un disaster movie che porta avanti un subito ben chiaro approccio satirico, mostrando un mondo in cui, anche per colpa del filtro dei social, si preferisce essere scettici e affidarsi al complottismo piuttosto che affrontare le proprie paure.
7. Dune (2021)
Vedere Dune è come trovarsi davanti a un velo che si solleva piano. Sotto ci sono sabbia e polvere.
La sabbia di un universo in cui colori, forme, rituali e costumi raccontano più delle parole. La polvere di un mondo lontano nel tempo ma incredibilmente verosimile.
In Dune il futuro e il passato si fondono per dare vita a un solenne racconto di fantascienza storica Denis Villeneuve vince la sua sfida: contamina il blockbuster col ritmo del suo cinema autoriale, creando un’affascinante chimera da cui è difficile togliere gli occhi di dosso. Questa prima parte di Dune si prende i suoi rischi perché parte da lontano, prendendosi tutti i suoi tempo. Scelta quasi obbligatoria per delineare come si deve un universo stracolmo di personaggi, storie e Storia. Dentro ci sono politica, diplomazia e intrigo. Il tutto messo in scena con una magnificenza visiva incredibile. Per questo vedere Dune sul grande schermo è stata un’esperienza visiva indimenticabile.
8. Encanto (2021)
Ultimo nato tra i film d’animazione Disney, Encanto è una piccola perla apprezzabile tanto dagli adulti come dai più piccini, che ci trasporta in un angolo nascosto, magico e coloratissimo della Colombia. Al centro di questa storia la famiglia Madrigal, capeggiata dalla rigida ma amorevole Abuela Alma: ogni membro dello stretto nucleo familiare possiede un particolare dono magico, regalatogli da “Casita”, la dimora incantata in cui vivono. L’unica a non possedere un dono sembra essere la giovane Mirabel, orgogliosa di essere parte dei Madrigal – considerati la colonna portate del piccolo villaggio in cui vivono – ma che vorrebbe finalmente riuscire a distinguersi. Quando la magia di “Casita”, e di conseguenza quella della famiglia, sembra essere in pericolo, Mirabel è l’unica ad accorgersi del rischio e ad intraprendere una corsa contro il tempo per salvare le persone che ama: il segreto di quanto sta accadendo, infatti, potrebbe celarsi nell’ultima profezia dello zio Bruno, schiacciato dal suo potere di preveggenza e scomparso da anni. Riuscirà la più ordinaria della famiglia a salvare la magia dei Madrigal?
Diretto da Jared Bush, Charise Castro Smith e Byron Howard, Encanto è una film che tocca diversi temi di grande valore, tra questi l’importanza di sentirsi accettati in ambito familiare e quella di crescere al di fuori delle aspettative altrui e di trovare così se stessi. Ciliegina sulla torta? Le musiche scritte da Lin-Manuel Miranda, che rendono questo film ancor più speciale (la sua We Don’t Talk About Bruno ha appena superato Let It Go nelle classifiche pop Disney di tutti i tempi!).
9. È stata la mano di Dio (2021)
È stata la mano di Dio non è un film su Maradona, come si vociferava prima dell’inizio delle riprese, ma un film tratto da una storia vera, un episodio doloroso della giovinezza di Paolo Sorrentino attorno al quale il regista premio Oscar ha sviluppato un affresco poetico, esilarante e onirico di quella che era la “sua” Napoli degli anni ’80 .
Sorrentino ci accoglie nella famiglia di Fabietto Schisa (Filippo Scotti) con un papà bancario (Toni Servillo), una mamma casalinga un po’ matta e amante degli scherzi (Teresa Saponangelo), il fratello, la sorella e un caleidoscopio pirotecnico di vicini di casa, parenti (tra cui una sensualissima zia interpretata da Luisa Ranieri, che si concede a scene di nudo mozzafiato), amici e artisti Maradona ha un ruolo centrale, ma in questo caso è quasi una divinità che appare fugacemente e il cui intervento può cambiare il destino delle persone.
10. Favolacce (2020)
Il secondo film dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo conferma il talento dei due giovani registi italiani, dopo l’esordio de La Terra dell’Abbastanza. Premiato con l’Orso d’Argento alla sceneggiatura al Festival di Berlino 2020, Favolacce è una fiaba nera ambientata in un quartiere di periferia romano, dove la vita apparentemente felice delle famiglie nasconde dei segreti e un malessere sotto traccia che contagia persino i giovani figli. Un film drammatico che è cosparso di un’atmosfera thriller, una mosca bianca nel cinema italiano. Una regia raffinata valorizza il cast in cui figurano Elio Germano, Lino Musella, Gabriel Montesi e Barbara Chicchiarelli, ma la vera rivelazione è il gruppo di bambini, autori di alcune delle scene più disturbanti degli ultimi anni.
11. Hamilton (2020)
Tra i film recenti da vedere assolutamente non potevamo che inserire Hamilton, registrazione integrale dell’omonimo musical di successo che ha alle spalle una storia piuttosto particolare. Enorme successo Off-Broadway nel 2015 e poi a Broadway dall’anno successivo, il musical dedicato ad uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, Alexander Hamilton, e che è valso al Lin-Manuel Miranda un premio Pulitzer, è stato ripreso dal vivo con il cast originale nel 2016, programmando un’uscita in sala a partire da ottobre 2021. L’arrivo della pandemia ha però cambiato le carte in tavola, portando la Walt Disney Studios a distribuirlo su Disney+ qualche mese prima, rendendolo però subito disponibile ad un pubblico estremamente vasto e facendone il film più trasmesso in streaming del 2020.
La vita di uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, forse quello meno conosciuto ma con alle spalle una storia estremamente affascinante, è la base per un musical che unisce le sonorità più classiche di questo genere a quelle provenienti dall’hip hop, dall’R&B, dal pop, dal jazz e dal soul, creando un vero e proprio masterpiece della musica contemporanea. Unendo poi una regia assolutamente ispirata e delle coreografie originalissime ci troviamo di fronte ad un prodotto il cui valore e bellezza possono essere colti anche da chi solitamente non si approccia a questo genere. Nel cast originale, oltre a Lin-Manuel Miranda nel ruolo del protagonista, troviamo anche Daveed Diggs, Renéè Elise Goldsberry, Jonathan Groff, Christofer Jackson, Leslie Odom Jr., Okieriete Onaodowan, Jasmine Cephas Jones, Anthony Ramos e Philippa Soo.
La sfida a questo punto è una sola: ascoltare la colonna sonora di Hamilton per la prima volta e non ritrovarsela in testa per settimane!
12. Il collezionista di carte (2021)
William Tell (Oscar Isaac) è un ex carceriere di Abu Ghraib (Baghdad) che, dopo aver scontato otto anni di detenzione per i crimini contro i diritti umani da lui commessi, si guadagna da vivere come giocatore di poker professionista. Le sue giornate trascorrono tra un casinò e l’altro, fino a quando, la sua routine scandita e meticolosa, viene interrotta dall’incontro con Cirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta nei confronti di un maggiore dell’esercito. Il regista Paul Schrader mette in scena un film, intitolato Il collezionista di carte, perennemente in bilico tra il senso di colpa e un ossessivo desiderio di riscatto, con un protagonista impassibile e malinconico che sembra, però, solo in attesa della miccia giusta per mandare all’aria un’esistenza scandita dalla ritualità.
13. Il mio amico in fondo al mare (2020)
Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher) è un documentario disponibile su Netflix che saprà coinvolgere ed emozionare un pubblico variegato. Deciso a superare un momento difficile, il regista Craig Foster si perde con la sua tuta da sub nelle profondità marine del Sudafrica. Lì farà la conoscenza di un giovane polpo che vive in una foresta di alghe, con cui – incredibile ma vero – stabilirà un vero e proprio legame di amicizia. Il film non solo sa informare il proprio pubblico sulla vita e le abitudini degli animali, ma colpisce per la maniera in cui si costruisce il rapporto tra i due protagonisti. Arrivati ai titoli di coda, non sorprenderà sentirsi gli occhi lucidi, consci di aver assistito a una storia vera ed emozionante. Il film ha vinto il premio Oscar 2021 per il miglior documentario.
14. Il potere del cane (2021)
Un western svuotato del western. Il genere più iconico del cinema americano serve quasi da facciata, da confezione per nascondere il cuore nero di un dramma intimissimo. Il potere del cane segna il grande ritorno alla regia Jane Campion, dodici anni dopo l’ultima volta. Succede in un film ostico e imploso, che lavora di sottrazione, in cui il paesaggio divora i personaggi e funge da giudice silenzioso, sempre sullo sfondo a guardare la miseria umana della gente che lo abita. Perché Il potere del cane parla di un cowboy che si aggrappa a vecchie certezze per nascondere la sua vera natura, racconta di un uomo fuori posto e forse fuori tempo che sfoga tutta la sua frustrazione su chiunque. Un’opera criptica, che sembra non conoscere mezze misure: o si odia o si ama. Niente mezze misure nel Montana del 1925.
15. Il processo dei Chicago 7 (2020)
Un gruppo di attivisti contro la guerra del Vietnam viene scelto come capro espiatorio, e processato, per il violento scontro avvenuto tra i manifestanti e la Guardia Nazionale il 28 agosto del 1968 a Chicago, in occasione delle proteste alla convention del Partito Democratico. Queste sono le promesse (vere) de Il processo ai Chicago 7, pellicola del 2020 scritta e diretta da Aaron Sorkin e che vede tra i suoi attori protagonisti Sacha Baron Cohen, Joseph Gordon-Levitt, Frank Langella, Eddie Redmayne e Mark Rylance. Il film vuole essere un ritratto, non senza una componente satirica, della controcultura degli anni Sessanta e di come quest’ultima rappresentasse, per l’autoritarismo dell’epoca, una minaccia alla stabilità e al rigore.
16. Il traditore (2019)
Pierfrancesco Favino si trasforma letteralmente (grazie al trucco e al suo talento) in Tommaso Buscetta, il boss mafioso che ebbe un ruolo determinante, anche come collaboratore di giustizia, nelle vicende legate a Cosa Nostra, soprattutto tra gli anni ’70 e ’90. Diretto da Marco Bellocchio, Il Traditore prende il via in Sicilia, nei primi anni ’80, quando Buscetta, intuendo una faida imminente tra famiglie mafiose, decide di emigrare in Brasile. Il film segue l’evoluzione del personaggio e racconta una parte della storia d’Italia più recente, con il maxiprocesso di Palermo, nell’86, la strage di Capaci, concedendosi anche qualche momento dal sapore un po’ onirico. Il film, quasi tutto parlato in dialetto siciliano, è uscito in sala con i sottotitoli in italiano (per la maggior parte del film).
17. Joker (2020)
Joker è stato il film rivelazione del 2019. Premiato con il Leone d’Oro al Festival di Venezia, il film di Todd Philips riesce a catapultare l’immaginario di Gotham City e del più celebre villain di Batman in un contesto realistico che richiama le pellicole degli anni Settanta di Martin Scorsese. Violento e cupo, Joker è un viaggio nella follia e nel disagio esistenziale, alla scoperta di una rabbia repressa che trova un legame con la realtà della società contemporanea. Profondo e non banale, Joker colpisce con la colonna sonora da Oscar e la straordinaria interpretazione di Joaquin Phoenix, anche lui premiato con l’ambita statuetta. Il film fu anche oggetto di critiche, che tuttavia non gli impedirono di superare il miliardo di dollari di incasso.
18. La ragazza di Stillwater (2021)
Bill Baker (Matt Damon) è un operatore di piattaforme petrolifere di Stillwater, Oklahoma, temporaneamente disoccupato. La figlia Alison (Abigail Breslin), a Marsiglia per motivi di studio, è stata appena arrestata con l’accusa di aver assassinato la sua compagna di stanza. Bill decide, così, di partire alla volta della città francese per provare a dimostrare l’innocenza della ragazza: pare, infatti, che il vero omicida potrebbe essere un ragazzo straniero di nome Akim, sul quale l’uomo inizia a indagare con l’aiuto di Virginie (Camille Cottin), un’attrice teatrale conosciuta in albergo. La ragazza di Stillwater, pellicola del 2021 per la regia di Tom McCarthy, si rivela un dramma familiare intimo e intenso, focalizzato sì sulla parte investigativa ma anche, e soprattutto, sul percorso di crescita interiore compiuto dai personaggi, tra i quali spicca un Matt Damon perfettamente calato nel ruolo.
19. Luca (2021)
Diretto dall’italiano Enrico Casarosa, questo nuovo gioiello Pixar, disponibile su Disney+, è l’ennesima conferma della qualità dello studio d’animazione. Luca racconta la storia di un giovane mostro marino che, una volta scoperta la superficie insieme all’amico Alberto, passerà un’estate indimenticabile sulla costa ligure. Con le sembianze di un ragazzino (a patto che non venga bagnato dall’acqua) Luca conoscerà la giovane Giulia e insieme tenteranno di vincere una gara sportiva nella città di Portorosso. Ma il pericolo di mostrare la sua vera natura, in un paese di pescatori pronti a uccidere i mostri marini, è sempre dietro l’angolo. Ambientato nell’Italia degli anni Sessanta, Luca è un film composto di emozioni e sensazioni, che gioca con la nostalgia del pubblico italiano (senza mai ricadere nei cliché e negli stereotipi) e affronta tematiche importanti con leggerezza.
20. L’uomo invisibile (2020)
Parlando de L’uomo invisibile torna subito alla mente la Storia della letteratura e del cinema, la creatura mostruosa con il dono dell’invisibilità che seminava terrore è infatti stata protagonista del romanzo di H.G. Wells e di una serie di adattamenti televisivi e cinematografici. Perfetto esempio di horror a sfondo sociale, questo nuovo film diretto da Leigh Whannell modernizza la storia per parlare – in maniera efficace e colpendo nel segno – di mascolinità tossica e violenza sulle donne: al centro della trama la giovane Cecilia (Elisabeth Moss), che con grande difficoltà riesce a lasciare il suo fidanzato Adrian (Oliver Jackson-Cohen), un inventore miliardario maniaco del controllo. Sconvolto dall’abbandono della donna l’uomo si toglie la vita, lasciando un’ingente eredità a Cecilia: c’è solo una clausola, la donna riceverà la somma esclusivamente se verrà confermata la sua sanità mentale. Che il defunto ex le abbia riservato qualche spiacevole sorpresa? Quando Cecilia comincerà a sentirsi osservata e a percepire un’invisibile presenza che la segue, sarà costretta a domandarsi se Adam sia veramente morto o abbia semplicemente trovato un nuovo modo, ancor più crudele, per perseguitarla.
21. Madres parallelas (2021)
Compagne di stanza in un ospedale di Madrid, due donne diventano madri lo stesso giorno. Janis (Penélope Cruz), affermata fotografa, e Ana (Milena Smit), adolescente spaurita, nonostante la differenza d’età, affrontano l’evento con le medesime premesse: sono, infatti, entrambe single ed entrambe hanno portato avanti una gravidanza inattesa. La nascita delle bambine creerà una profonda connessione tra le due donne, che si ritroveranno coinvolte in un rapporto tanto inaspettato quanto indissolubile. Con il suo Madres Paralelas il regista Pedro Almodóvar mette in scena un dramma al femminile intenso e toccante, affrontando un’importantissima tematica purtroppo poco nota al di fuori della Spagna: quella dei tanti desaparecidos scomparsi nelle fosse comuni durante il periodo franchista, i cui familiari aspettano ancora giustizia.
22. Mank (2020)
La storia dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, detto Mank, interpretato da un memorabile Gary Oldman è la base di questo film Netflix diretto da David Fincher. Alternando due periodi della vita del protagonista, una negli anni Trenta che lo vede alle prese con un cambiamento radicale nell’industria hollywoodiana e una negli anni Quaranta in cui è costretto a scrivere Quarto Potere per Orson Welles, Mank mette in scena con un rigore filologico da manuale (persino l’audio ha la sonorità dei film degli anni Quaranta) e una fotografia in bianco e nero straordinaria (Premio Oscar 2021) il mondo di Hollywood, la politica che contamina l’arte e la disillusione di un uomo che, però, vuole ancora far sentire la propria voce. Un film cinefilo per cinefili, ma di una raffinatezza rara.
23. Nomadland (2020)
Leone d’Oro al Festival di Venezia 2020 e vincitore di 3 premi Oscar (Miglior Film, Miglior Regia e Migliore attrice protagonista), Nomadland è un film che non si scorda facilmente. Vedova e senza una vera casa, Fern (Frances McDormand) decide di percorrere l’America con il suo van, conoscendo altre persone che, con storie simili e diverse dalla sua, hanno scelto questo stesso stile di vita. Tra paesaggi mozzafiato e una fotografia naturale, Nomadland abbraccia lo spettatore e lo accompagna attraverso la scoperta dell’empatia, ritrovando non solo un senso di appartenenza spirituale al mondo, ma anche sottolineando i sentimenti positivi tra persone che spesso sembrano scontati. Un film che fa stare bene, dal tocco delicato e intriso di vita.
24. Parasite (2019)
Pellicola rivelazione del 2019, Parasite è un film coreano scritto e diretto da Bong Joon-ho, già dietro la macchina da presa di opere come Memorie di un assassino – Memories of Murder e Snowpiercer. Il film, che si pone l’obiettivo di muovere una critica nei confronti della disuguaglianza di classe nella società sudcoreana, mette a confronto due famiglie agli antipodi, una benestante e l’altra estremamente povera. Le conseguenze del loro incontro saranno prima comiche, poi tragiche, a tratti grottesche. Parasite ha conquistato la Palma d’oro al Festival di Cannes del 2019, diventando il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi tale riconoscimento, oltre ad essere stato il primo film sudcoreano a venire candidato ai Premi Oscar, vincendone quattro, tra cui quello per il miglior film, fino a quel momento mai assegnato a una pellicola non in lingua inglese, e quello per il miglior regista.
25. Piccole donne (2019)
Tratto da un romanzo che è considerato un vero classico della letteratura per l’infanzia, Piccole donne è l’ultimo di una serie di adattamenti che hanno portato sul grande e sul piccolo schermo la storia delle sorelle March. Diretto da Greta Gerwig, Piccole donne mette in scena il talento di una generazione di giovani attori hollywoodiani, da Saoirse Ronan nel ruolo dell’aspirante scrittrice Jo, alla splendida Amy, che in questa versione si conquista uno spazio inaspettato, della talentuosa Florence Pugh; da Emma Watson come Meg e Eliza Scanlen come la tanto sfortunata quanto adorabile Beth. Al cast di star si aggiungono poi Laura Dern, Timothée Chalamet (perfetto nel ruolo di Laurie), Meryl Streep, Chris Cooper, Bob Odenkirk e Louis Garrel. Un adattamento imperdibile che rende giustizia al romanzo, pur scegliendo un’originale narrazione non lineare: consigliato agli amanti della storia di Louisa May Alcott ma anche a chi vi si approccia per la prima volta.
26. Odio l’estate (2020)
Il grande ritorno di tre amici che ci mancavano tanto. Dopo tante delusioni sul grande schermo, Aldo, Giovanni e Giacomo si tolgono di dosso la ruggine e tornano in grande spolvero. Assieme a Massimo Venire in cabina di regia tornano l’affiatamento, i tempi comici che funzionano e soprattutto quell’autenticità mai retorica di cui tanti sentivano nostalgia. Il tutto riuscendo a mettere persino il mitico trio in disparte, dando spazio anche agli altri personaggi di questa deliziosa commedia corale. Odio l’estate rievoca i fasti di un tempo, ma lo fa senza crogiolarsi nella malinconia. Perché è un film che ha il coraggio di accettare il tempo che passa e i fallimenti del passato per parlare al pubblico con grande sincerità.
27. Quella notte a Miami (2020)
L’esordio alla regia di Regina King è una sorpresa che non lascia indifferenti. Quella notte a Miami racconta una fittizia conversazione, avvenuta tra le pareti di una stanza d’albergo, tra Cassius Clay (pronto a cambiare nome in Muhammad Ali), il cantante Sam Cooke, l’attivista Malcolm X e il giocatore di football Jim Brown. I quattro faranno il punto sulle loro vite, sulla loro visione del mondo e sullo stato razziale dell’America. Lo sceneggiatore Kemp Powers imbastisce un film di stampo teatrale, dove la parola ha predominanza assoluta. Non si tratta, però, di un film statico e immobile: la regia di King dona ritmo riuscendo a non distogliere mai l’attenzione dello spettatore. Con un finale da pelle d’oca e quattro interpretazioni memorabili, Quella notte a Miami è uno dei film più memorabili dell’anno. Disponibile su Amazon Prime Video.
28. Qui rido io (2021)
In questo film biografico diretto da da Mario Martone e intitolato Qui rido io, Toni Servillo veste i panni di Eduardo Scarpetta, attore e commediografo tra i più importanti del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento nonché capostipite della dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo. La pellicola mostra la numerosa famiglia del mattatore partenopeo, una famiglia allargata composta da innumerevoli figli illegittimi ma tutti mossi dall’amore per il palcoscenico e per Peppiniello, personaggio simbolo della commedia Miseria e nobilità che si passano come un testimone. In Qui rido io, il regista napoletano fornisce un ritratto del commediografo agli inizi del Novecento, quando la sua maschera per eccellenza, Felice Sciosciammocca, inizia ad accusare lo scorrere del tempo e, soprattutto, l’avanzata inarrestabile del cinema.
29. Spider-Man No Way Home (2021)
Un vero e proprio miracolo. Non ci sono altre parole per definire Spider-Man: No Way Home, capitolo conclusivo della trilogia dell’Arrampicamuri interpretato da Tom Holland e ambientato nel Marvel Cinematic Universe. Con un colpo da maestro, in due ore e mezza di puro spettacolo, Jon Watts fa evolvere il personaggio di Peter Parker coinvolgendo vecchie conoscenze che faranno la gioia del pubblico. Perché, il vero pregio di questo film è stato saper dialogare col pubblico, regalando tutto ciò che si attende dal cinema: azione, divertimento, emozione. Il risultato maggiore, però, è stato quello relativo agli incassi: ancora in tempo di pandemia, il film ha sfiorato i due miliardi di dollari d’incasso, dimostrando che Spider-Man è un supereroe incapace di passare di moda.
30. Soul (2020)
Uscito direttamente su Disney+, il nuovo film Pixar targato Pete Docter (Monsters & Co., Up, Inside Out) porta lo spettatore nell’Antemondo, il luogo da cui nascono le anime delle persone. Joe Gardner è un insegnante di musica che sogna il successo suonando il pianoforte in una band jazz. Ha l’occasione di accompagnare per una serata la celebre jazzista Dorothea Williams, ma il fato si mette di mezzo: Joe muore e si ritrova nel luogo spirituale dove la vita ha inizio. Qui farà la conoscenza di un’anima, numero 22, che ancora non ha trovato la propria scintilla, necessaria per poter entrare in possesso di un corpo sulla Terra. Soul è un film maturo e intelligente, che indaga, con il solito stile Pixar, ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Premiato con l’Oscar per il miglior film d’animazione, quest’ennesima perla regalerà una sequenza tra le più indimenticabili.
31. Sound of Metal (2019)
Dalla musica al silenzio. Sound of Metal assomiglia a un tuffo dentro l’acquario assieme al protagonista. Il bellissimo film di Darius Marder non richiede alcuno uno sforzo di empatia, perché l’empatia se la prende con la forza. La stessa prepotenza con cui la vita cambia di colpo, stravolgendo progetti, tragitti e spartiti. E allora gli imprevisti diventano interferenze con cui devi convivere. Tutto raccontato senza retorica, senza ricatti. Solo gesti, sguardi, scelte istintive e una sequenza finale bellissima, che ha il potere di raccontarti l’evoluzione di una persona senza dire niente. Due Oscar (Miglior Montaggio e Miglior Sonoro) strameritati su 6 nomination sono l’unica nota positiva di un film davvero brutale.
32. Storia di un matrimonio (2019)
Scarlett Johansson e Adam Driver sono i due straordinari protagonisti di Storia di un matrimonio, il film di Noan Baumbach che ha ottenuto il plauso della critica e numerosi riconoscimenti importanti, tra cui un Oscar e un Golden Globe alla straordinaria Laura Dern, che qui veste i panni dell’avvocata della protagonista. Il film racconta la fine di un matrimonio, quello tra Charlie, un regista teatrale e Nicole, un’attrice. I due sono in crisi e hanno un figlio piccolo. Nel momento in cui lei decide di accettare un ruolo nel pilot di una serie tv a Los Angeles e di trasferirsi col bambino da sua madre, la crisi arriva ad un punto di non ritorno. Tra sfoghi, lettere (non lette), terapie di coppia, incontri con assistenti sociali, tentativi di mantenere un rapporto civile, ricostruiamo il rapporto tra Charlie e Nicole sin dagli inizi, fino al momento in cui va in frantumi. Un film assolutamente da vedere, intenso, struggente, a tratti ironico e doloroso.
33. Tick, Tick… Boom! (2021)
Diretto dal genio dei musical Lin-Manuel Miranda, Tick, Tick… Boom! mette in scena la vita di un’aspirante compositore in crisi che si barcamena tra il lavoro di cameriere a New York e la necessità atavica di realizzare il suo sogno e di far produrre il suo capolavoro. Tick, Tick… Boom! è anche storia degli esordi dell’autore del cult Rent, Jonathan Larson, scomparso proprio alla vigilia della prima della sua opera più famosa. Un musical che racconta – rendendogli completamente giustizia – l’esplodere dell’estro creativo di Larson, interpretato da un Andrew Garfield davvero sorprendente.
34. Tenet (2020)
“Non tentare di comprenderlo. Sentilo“. Nolan ci sussurra la soluzione del suo cinema. Eppure in Tenet ci sono più cose da capire che da sentire. Perché per uscire da questo nuovo labirinto nolaniano servono soprattutto testa, cervello, materia grigia.
Eppure non c’è un attimo di respiro per pensare. Tenet va veloce, non ti dà ossigeno con un ritmo incredibile, diretto verso la sua missione come i suoi personaggi sparati verso l’obiettivo. I personaggi sono quello che fanno. Non hanno profondità che vada al di là delle loro scelte e delle loro azioni. E l’azione, infatti, la pura essenza del film. Agisci, risolvi il problema, fa qualcosa per salvare questo mondo che vuole tornare indietro per cancellare i suoi errori. Ed è proprio l’azione una delle cose più belle di Tenet. Un’azione mai così curata ed efficace in un film firmato Nolan. Dopo aver asciugato il suo cinema con lo splendido Dunkirk, Nolan torna a infarcire, a costruire sceneggiature ardite, architetture complicate, tabelloni in cui muovere le sue pedine e disorientare chi sta guardando come fanno gli illusionisti. Nolan si sfoga come un prestigiatore al suo ultimo atto: manipola, alza l’asticella, brama la nostra sorpresa, gioisce dei nostri rompicapi. E forse dopo questo film riempito di tutte le sue fissazioni non sarà più lo stesso. Forse Tenet risolve Nolan stesso. È l’ultimo inchino, il punto zero, il reset che riavvia il suo cinema verso nuovi orizzonti ancora da esplorare.
35. The Father (2020)
Ha dell’incredibile The Father, per diverse ragioni. Il primo aspetto sorprendente è come Florian Zeller, regista teatrale che adatta una propria opera per il grande schermo, riesca a sfruttare al meglio il linguaggio cinematografico per raccontare la storia, soprattutto attraverso la scenografia e il montaggio. Il secondo non ha bisogno di chiarimenti: il talento di Anthony Hopkins. È lui il padre (della Anne interpretata da Olivia Colman) che dà titolo all’opera, un malato di Alzheimer che inizia a confondere il presente e il proprio passato. Lontano dal patetismo e dall’emozione facile, Zeller struttura il film come un labirinto mentale, un thriller che confonde e dona risposte al momento giusto. Ma è l’interpretazione di Hopkins, degna del secondo Oscar vinto dall’attore inglese, a rendere il film davvero memorabile.
36. The Last Duel (2021)
Passato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, la penultima fatica di Ridley Scott ha fatto parlare di sé per il poco successo ottenuto al botteghino, situazione che poi è leggermente migliorata nel momento in cui la pellicola è stata resa disponibile su Disney+. Un vero peccato, perché questo film scritto a sei mani da Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holocerner è una vera perla del cinema in costume, quello capace di raccontare un mondo ormai lontano parlando però in maniera cruda e diretta a quello di oggi. Tratto dal romanzo storico omonimo di Eric Jager, il film di Scott rivisita un fatto realmente accaduto, in cui una nobildonna della Francia medioevale scelse di denunciare uno stupro subito: essendo la donna un oggetto di proprietà maschile il processo si risolse in un duello all’ultimo sangue tra suo marito, Jean de Carrouges (qui interpretato da Matt Damon), e il responsabile del fatto, Jaques Le Gris (Adam Driver). L’idea davvero geniale? Raccontare la vicenda attraverso i punti di vista dei tre protagonisti: il marito ferito nell’orgoglio, l’assalitore convinto di essere dalla parte del giusto e infine la vittima, Marguerite, interpretata da una splendida Jodie Comer.
37. The Suicide Squad (2021)
James Gunn prende Suicide Squad e lo rende tutto quello che non era riuscito a essere 5 anni fa: un film. Un cinecomic sboccato, violento, disinibito e compiaciuto di esserlo. Anche quando è più divertito che divertente, Suicide Squad trasuda libertà e personalità da ogni inquadratura.
Libertà e insofferenza nei confronti dei cinecomic che impongono canoni, regole e programmazioni. Perché esiste solo un “qui” e un “ora”. Il futuro è un lusso che ai disperati non è concesso.
Però “distruggere e basta” sarebbe troppo facile. Così Gunn fa anche quello che gli riesce meglio: regala una voce per tutti i personaggi, inserisce personalità a poche battute e orchestra come si deve tutto il suo coro stonato. Proprio come fatto con i Guardiani della Galassia. Il risultato è un film scomposto ed esplosivo che se ne frega delle regole per riscriverle con grande irriverenza.
38. Un eroe (2021)
Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, questo Un eroe segna il ritorno in patria del regista iraniano Asghar Fahradi con una storia drammatica in cui, ancora una volta, si è costantemente alla ricerca della verità. La storia comincia con Rahim che esce di prigione per un giorno di permesso e si trova tra le mani una borsa piena d’oro: a quel punto dovrà decidere cosa farne, utilizzarla per cercare di convincere il creditore a ritirare la denuncia nei suoi confronti o restituirla a chi l’ha persa e diventare un eroe agli occhi di familiari e amici? Le le sorprese e i colpi di scena sono dietro l’angolo e infatti nulla andrà come previsto: il regista, già doppio premio Oscar, si conferma ancora una volta come uno dei migliori autori in circolazione, in grado di avvincere lo spettatore quasi come fosse un thriller e lasciarsi con la sensazione di aver visto ancora un nuovo capolavoro del cinema contemporaneo.
39. Una donna promettente
Ci sono film che colpiscono duramente lo spettatore, cogliendolo alla sprovvista. Una donna promettente, altro esordio alla regia, stavolta di Emerald Fennell, ha i tratti e il look da commedia pop, ma nasconde un’anima horror, creando un corto circuito che lascia sbalorditi. Cassie (una magnetica Carey Mulligan) nasconde una vita segreta: di notte, si finge ubriaca per attirare le attenzioni di uomini che intendono approfittare del suo stato, per poi rivelare la propria sobrietà e minacciarli. È un desiderio di vendetta quello che divora Cassie, iniziato dal suicidio della sua migliore amica Nina, violentata da compagni di classe e vittima di revenge porn. Un desiderio, però, che potrebbe divorarla facendole perdere lucidità. Una donna promettente è un fiero grido provocatorio che, attraverso uno sguardo femminile forte, lascia scossi e non indifferenti. Premiato con l’Oscar alla migliore sceneggiatura.
40. West Side Story (2021)
Steven Spielberg aggiorna il capolavoro West Side Story, con un’incredibile maestria registica e assemblando un cast di tutto rispetto, nel quale spiccano Ariana DeBose e Rachel Zegler. La storia e le musiche del musical di Leonard Bernstein e diretto da Robert Wise e Jerome Robbins nel 1961 rimangono pressoché le stesse, ma Spielberg dà al film una dimensione diversa, più realistica e meno teatrale. È un sogno che si realizza, quello per il regista di Cincinnati, ed è un sogno che vivono gli spettatori, a tratti cupo, incredibilmente emozionante e cosparso di quella magia cinematografica che lascia esterrefatti. Chissà se il film, passato un po’ in sordina in sala, vivrà una seconda giovinezza nel prossimo futuro, facendo sentire la propria voce ai prossimi premi Oscar. Ad ogni modo, si tratta semplicemente del film più bello del 2021.