Franca Leosini, giornalista e autrice e conduttrice di programmi televisivi seguitissimi come Storie Maledette, oggi è considerata uno dei personaggi più amati del piccolo schermo. Franca, volto storico della Rai, sarà ricordata per le interviste delicate, difficili ma anche ironiche ai personaggi più “neri” della cronaca italiana, da Patrizia Reggiani ad Angelo Izzo. La giornalista, titolare di trasmissioni come Ombre sul giallo e Che fine ha fatto Baby Jane?, è amata e celebrata dai suoi fan, i leosiners, anche per il suo lessico ricercato e le sue domande dirette e incalzanti. Ne approfittiamo per rievocare le più belle frasi di Franca Leosini, tratte dalle puntate del suo programma ma anche da interviste rilasciate negli ultimi anni.
“Non lo ricorda? Allora glielo ricordo io.”
“Quando si è innamorati un po’ coglioni si può essere.”
“Davvero era solo una storiella scopereccia?” (a Francesco Rocca)
“Dopo 40 giorni, 40 come una buia Quaresima, c’è un primo, clamoroso colpo di scena che scompagina l’immobile geografia di quel mistero.” (sul giallo di Avetrana)
“Quando ci sfiliamo mutande sbagliate ci dobbiamo stare zitte.” (a Sabina Misseri)
“Sabrina, lei ha mandato 4500 sms a Ivano in cui appare come una questuante dell’amore” (a Sabina Misseri, che replica: “Avevo la promozione con i messaggi gratis)
“Al confronto di Ivano, Brad Pitt sembrava un bipede sgualcito.” (a Sabina Misseri)
“Oltre a spianare i crateri di cellulite sulle cosce delle signore di Avetrana, che vita faceva?” (a Sabina Misseri)
“La vanità ha l’articolo femminile ma è più maschile.” (a Sabina Misseri)
“Adesso sembra che anche per spremere un foruncolo ci vuole un master.” (a Sabina Misseri)
“Lei praticava massaggi terapeutici ad Ivano Russo, ma sembra che a muovere le mani, con efficacia felicemente terapeutica, fosse anche Ivano Russo su di lei.” (a Sabina Misseri)
“Lei era sentimentalmente genuflessa.” (a Cosima Serrano, madre di Sabina Misseri)
“La data di scadenza dei matrimoni in generale è sui sette anni. Scadono, come lo yogurt!”
“Ci faccia capire: lei voleva o non voleva, lo ha chiesto o non l’ha chiesto, a quei due uomini, di dare una sonora mazziata a suo marito?” (a Sonia Bracciale)
“Ma lei una padellata in testa a suo marito non gliel’ha mai data?” (a Sonia Bracciale)
“Signora, botte e mignotte a parte, lei aveva rapporti con suo marito?” (a Sonia Bracciale)
“Scusi ingegnere: ma legare una persona come una salsiccia cosa ha a che fare col sesso?” (a Soter Mulè)
“Il cervello non è una polpetta piazzata al centro della testa.” (a Celeste Saieva)
“Non c’erano tracce del suo sperma, ma il Dna del dito birichino.” (a Rudy Guede)
“I dispetti li fanno i bambini. Gli adulti consumano vendette.”
“Quando si arriva ai confini della notte dell’anima, è difficile riprendersi il proprio cielo.”
“Il confine che separava verità e menzogna, all’inizio, sembrava avere la robusta consistenza della gelatina.”
“Fra di voi niente cuori, solo ardori lombari.” (a Paolo Esposito)
“La vita comincia e finisce a letto.”
“Guardi che avere un amante non fa di lei un assassino. In certi casi… ne fa uno stronzo.”
“Il grande romanzo della vita scorre nel noir, che racchiude tutte le passioni umane: i rancori, le gelosie, le vendette, gli amori.”
“Il delitto di sangue è assolutamente trasversale sul piano sociale. Eppure è altrettanto evidente quanto la mentalità di un territorio vi incida.”
“Gli uomini non uccidono le donne perché ne abbiano paura – come spesso si sente dire – ma perché le donne non hanno più paura di loro.”
“La cosa che più mi colpisce dell’Italia dei delitti? È che il Sud continui a essere considerato “terra delle passioni”, mentre in realtà di omicidi passionali se ne consumano soprattutto nel Nord.”
“Tutti possiamo diventare protagonisti di una storia maledetta. Ma io vedo il lato buono anche in chi ha fatto le cose peggiori.”
“Patrizia Reggiani? E’ rimasta “la signora Gucci anche in carcere: si presentò all’intervista indossando un tailleur e un lungo mantello. Aveva accanto due agenti di custodia e sembrava ad una prima serata di Rai1.”
“Con grande dispiacere dei direttori di rete faccio poche puntate di Storie Maledette. Io devo studiarmi tutti gli atti del processo per arrivare preparata alla puntata e ribattere a quello che dicono gli intervistati, soprattutto se cercano di raccontarmi stronzate.”
“Anni fa, durante una puntata indossai una gonna. Il giorno dopo un collega mi disse che non aveva capito nulla di quello che avevo detto perché guardava solo le mie gambe. Da quella volta bandii le gonne.”
“Non è che io parli in modo straordinario, è il linguaggio comune che si è impoverito. Così quando io dico ardori lombari sembra di udire un narratore ottocentesco ma in realtà sono solo una professionista che cura la scrittura.”
“Le signore stanno nei salotti, le giornaliste sui marciapiedi.”
“Io le uniche diversità che conosco sono quelle fra gli imbecilli e gli intelligenti. Tra gli onesti e i disonesti. La diversità sessuale, invece, non l’ho mai capita e il resto, almeno per me, è polvere.” (In un’intervista a proposito del fatto che è considerata una delle icone gay italiane più famose)
“Non fumo, non bevo. La cioccolata al latte è una droga: è il mio unico vizio.”
“Un detenuto mi scrisse le misure dei suoi attributi. Mio marito ha imparato a non essere geloso.”
“Ho un marito del tutto disinteressato al mio lato pubblico. Per lui che io faccia le polpette o le storie maledette non fa differenza.”
“Le mie ciglia? Vorrei dire che sono le mie, non sono finte.”
“Tutti mi dicono che uscire con me è un calvario. Sono andata al supermercato e alla fine non ho comprato neanche un pomodoro. Ho fatto solo selfie.”