Iniziata nel 1978 per mano di quel maestro dell’artigianato horror chiamato John Carpenter, la saga di Halloween in oltre quarant’anni tra sequel, remake e reboot ha appassionato diverse generazioni di cinefili, facendo di Michael Myers uno dei villain più apprezzati nel panorama orrorifico cinematografico.
Con l’uscita nelle sale di Halloween Kills e con l’avvicinarsi della notte più paurosa dell’anno, se non temete che l’Ombra della Strega possa materializzarsi alle vostre spalle, ripercorriamo tutti i film della saga di Halloween, ordinati dal peggiore al migliore.
12. Halloween III – Il signore della notte (1982)
All’ultimo posto come peggiore capitolo del franchise non poteva non esserci Halloween III – Il signore della notte, capitolo apocrifo che, con le gesta di Michael Myers non ha nulla da spartire, eccezione fatta per la scelta strategica del titolo. Sinistro imprenditore nel campo dei giocattoli, Conal Cochran produce delle maschere per Halloween dietro le quali, in realtà, si cela un orribile piano: mediante un chip e un frammento di pietra sacrificale di Stonehenge inseriti nelle maschere, tutti i bambini che le avranno indosso durante la notte di Halloween, se guarderanno uno speciale spot televisivo della Silver Shamrock Novelties, moriranno. Un capitolo senza né arte né parte, che regala qualche momento orrorifico (anche se oggi decisamente invecchiato male) decente ma, spesso e volentieri, si precipita nel ridicolo involontario.
11. Halloween – La resurrezione (2002)
Ottavo capitolo della saga e diretto da Rick Rosenthal, già regista del secondo episodio, Halloween – La resurrezione è il tipico prodotto di inizio anni Duemila che strizza l’occhio alla moda del Grande Fratello e a una certa cultura adolescenziale trash. Un gruppo eterogeneo di ragazzi e ragazze partecipa a un reality show: scopo della trasmissione è quello di trascorrere una notte intera nella dimora di origine del famigerato Michael Myers. Ma nel buio della casa, il serial killer è in agguato e presto la mattanza ha inizio. Capitolo conclusivo della saga La resurrezione affossa, totalmente, quella che era la natura originaria del franchise, adeguandosi ai gusti di un pubblico figlio del terzo millennio in cerca di brividi facili ma al tempo stesso non eccessivamente spaventosi.
10. Halloween 6 – La maledizione di Michael Myers (1995)
Nel sesto capitolo della saga si assiste alla più totale deriva sia del personaggio di Michael Myers sia di un franchise che sembra aver terminato le idee dopo aver raschiato il fondo del genere horror. La presenza di una misteriosa setta di druidi chiamata il Culto della Spina è la spiegazione dietro alla forza sovrumana nonché all’apparente immortalità del serial killer mascherato. Nonostante l’accumulo di uccisioni alquanto gore e racapriccianti, Halloween 6 mostra i segni di una forzata soluzione a tutto ciò che, gli spettatori, hanno visto nel corso degli anni senza regalare, quindi, nessuna nota di merito memorabile.
9. Halloween 5 – La vendetta di Michael Myers (1989)
Sopravvissuto, ancora una volta, alla resa dei conti del film precedente, Michael Myers sembra passare a miglior vita quando un folto gruppo di persone furiose e poliziotti lo crivellano di colpi e lo finiscono con una granata. In realtà, nonostante sia gravemente ferito, l’Ombra della Strega è vivo e trova riparo in una grotta. Qui un eremita si prende cura di lui, guarendolo dalle ferite. Ripresosi, però, Michael lo uccide e si rimette sulle tracce di sua nipote Jamie. Nel quinto capitolo di Halloween si iniziano a vedere i primi segni di stanchezza di un franchise che poteva terminare, benissimo, con il secondo episodio senza dover, per forza di cose, creare un universo narrativo depauperato dall’estro visivo e stilistico di Carpenter.
8. Halloween 4 – Il ritorno di Michael Myers (1988)
Dieci anni dopo la notte di terrore perpetrata da Michael Myers nell’ospedale in cui era ricoverata Laurie Strode, la quale è morta in un incidente stradale, l’assassino con la maschera bianca e la tuta da meccanico si risveglia da un lungo coma. Rinvigorito nella sua rinnovata furia assassina, Myers scopre che Lauire ha una figlia. Così, si reca ad Haddonfield per trovarla e ucciderla. Ma il dottor Loomis si mette sulle tracce del mostro, cercando di fermarlo per sempre. Il quarto capitolo cerca di approfondire, a modo suo, la tematica “famigliare” nonché le origini di uno dei babau più inquietanti della storia, tuttavia senza regalare, allo spettatore, brividi o shock degni di nota. Qui non si respirano più le atmosfere alla Carpenter bensì quelle di uno slasher dozzinale e non necessario.
7. Halloween – 20 anni dopo
Vent’anni esatti dividono l’attuale notte di Halloween da quella che è considerata la presunta morte di Michael Myers. Una serie di brutali omicidi, però, preannunciano il ritorno del folle e spietato killer. Laurie Strode, che in realtà non è morta come si è fatto credere negli anni precedenti bensì ha cambiato identità, si ritrova di nuovo faccia a faccia con suo fratello Michael in un letale pareggiamento dei conti. Rispetto ai prequel precedenti decisamente non riusciti, Halloween – 20 anni dopo non solo segna il ritorno in scena del personaggio interpretato da Jamie Lee Curtis ma, al tempo stesso, cerca di ricalcare, anche se non pienamente, le orme del classico di Carpenter, regalando momenti di tensione non indifferenti, merito anche di un plot più curato.
6. Halloween II (2009)
Secondo capitolo del reboot della saga firmato da Rob Zombie, Halloween II è il naturale prosieguo di Halloween – The Beginning: creduto morto dopo essere stato colpito alla testa da Laurie Strode, in realtà Michael Myers è vivo e, risvegliatosi dal coma, inizia a mietere nuove vittime con un unico scopo: trovare sua sorella Laurie e riportarla a casa. Halloween II innalza, ancora di più, l’asticella del gore e dello splatter. Il secondo lungometraggio su Michael Myers diretto da Rob Zombie è un delirio di violenza cieca, terrore puro e momenti onirici, un film che sprizza cattiveria e nichilismo da ogni singolo frame. Un vero e proprio viaggio nell’inferno in terra in cui, l’assassino Myers, ne è il signore (della morte) assoluto.
5. Halloween Kills (2021)
Sequel sempre diretto da David Gordon Green come il film del 2018, Halloween Kills è il sequel di Halloween che, a sua volta, è il direct sequel del capostipite originale. Laurie Strode, ferita dopo la lotta e con Michael Myers ormai creduto morto poiché avvolto dalle fiamme dello scantinato in cui è stato rinchiuso, viene portata in ospedale. In realtà, l’assassino è vivo e viene liberato, accidentalmente, dai vigili del fuoco accorsi per domare l’incendio. Sempre più implacabile, Michael elimina chiunque si frapponga tra lui e Laurie. Ma l’intera città di Haddonfield, fattasi coraggio, gli dà la caccia per fermarlo. È l’inizio di un bagno di sangue. Halloween Kills vive di una duplice natura: da una parte è un film di transizione che, in sostanza, non aggiunge niente di nuovo alle vicende del prequel rivelandosi, così, un capitolo alquanto di appendice mentre, dall’altra parte, può essere considerato come un puro esercizio di stile, un divertissement grandguignolesco in cui, scena dopo scena, si assiste a un crescendo di morti sempre più orribili e splatter.
4. Halloween II – Il signore della morte (1981)
Sopravvissuta alla furia omicida di Michael Myers e trasportata in ospedale, Laurie Strode è pesantemente provata dalla notte di terrore vissuta. Tuttavia, l’assassino è ancora in giro e il dottor Loomis, coadiuvato dallo sceriffo, cerca il suo ex paziente in ogni anfratto di Haddonfield per fermarlo una volta per tutte. Ma Michael raggiunge l’ospedale dando così vita a un massacro. Senza più John Carpenter alla regia che, però, rimane alla sceneggiatura insieme a Debra Hill, Halloween II – Il signore della morte continua le vicende da dove sono state interrotte nel primo capitolo e, a differenza di quest’ultimo, nonostante cerchi di riproporne i tòpoi che ne hanno decretato il successo, aumenta il tasso di emoglobina sul grande schermo. Nonostante la deriva di sottogenere dallo slasher allo splatter, è tra i sequel più validi.
3. Halloween – The Beginning (2007)
Remake dell’Halloween originale, Halloween – The Beginning porta la firma di un regista estremo come Rob Zombie. La storia ricalca, in maniera similare ma con decisive aggiunte e qualche modifica qua e là, la genesi di Michael Myers, già problematico e psicolabile nell’infanzia macchiata dal rosso del sangue fino all’età adulta durante la quale l’assassino che è in lui si scatena definitivamente. Confrontarsi con un’opera cult non è mai facile eppure Halloween – The Beginning è un remake riuscito: certo, chi si aspetta la “purezza” del lungometraggio carpenteriano rimarrà deluso poiché, il film di Rob Zombie è una catabasi negli inferi, un bagno di sangue brutale e spiazzante capace di mettere a dura prova i nervi degli spettatori.
2. Halloween (2018)
Sono trascorsi quarant’anni da quando, durante la notte di Halloween del 1978, Laurie Strode è sopravvissuta alla cieca follia di Michael Myers, ora rinchiuso in un carcere psichiatrico di massima sicurezza. Ed è lì che due giornalisti, Aaron Korey e Dana Haines, si recano per poter intervistare il killer di Haddonfield. Ma Michael non spiaccica parola, anche di fronte alla sua maschera esibitagli da Korey. Durante il trasporto di alcuni pazienti tra cui Myers, l’autobus subisce un incidente e le guardie restano uccise. Myers fugge e, sulla strada, incontra i due giornalisti che vengono da lui trucidati. Tornato ad Haddonfield, l’Uomo Nero comincia a seminare cadaveri per la città. Laurie, che in tutto questo tempo si è preparata per l’evenienza, vende cara la pelle all’assassino. Facendo tabula rasa di tutti i sequel (alcuni davvero discutibili e dimenticabili) girati a partire dal 1981 e non tenendone conto nella timeline, Halloween di David Gordon Green è il seguito diretto del film del 1978. Come nel caso di Halloween Kills, questo primo capitolo di una trilogia (che dovrebbe concludersi nel 2022 con Halloween Ends) vive una natura da Giano bifronte: ritornano gli aspetti che hanno caratterizzato l’opera di Carpenter e, parallelamente, ne introduce altri come l’uso ricorrente di scioccanti scene splatter e una resa dei conti talmente fisica da fomentare una tensione palpabile.
1. Halloween – La notte delle streghe (1978)
Al primo posto come miglior film in assoluto della classifica sulla saga di Halloween non poteva non esserci quello da cui tutto è iniziato: Halloween – La notte delle streghe, che non è solo uno dei capolavori di John Carpenter (che ne è il regista nonché lo sceneggiatore insieme a Debra Hill) ma anche è un capolavoro tra gli horror d’autore dell’intera storia del cinema. Basandosi su quel tipo di orrore lovecraftiano più suggerito che mostrato, soggettive ansiogene, quel dannato quanto amato leitmotiv del main theme partorito dalla vena musicale di Carpenter stesso, Halloween – La notte delle streghe è la genesi di Michael Myers: macchiatosi dell’omicidio della sorella la sera del 31 ottobre del 1963 alla sola età di sei anni, Michael trascorre il resto della sua infanzia e parte dell’adolescenza in un istituto psichiatrico. Ma una notte, quindici anni dopo, Michael fugge. Sulle sue tracce si mette il dottor Loomis, psichiatra che lo ha in cura. Tornato nella sua città natale di Haddonfield, Michael prende di mira la giovane babysitter Laurie Strode e il suo gruppo di amici. Considerato come l’apripista del sottogenere slasher, all’epoca dell’uscita Halloween – La notte delle streghe fu accusato di essere un film che fomenta la misoginia. Posatosi il polverone, l’opera di Carpenter non ha impiegato molto tempo a diventare un vero e proprio cult, una pietra miliare capace di spaventare senza far ricorso all’emoglobina gratuita bensì innescando, nello spettatore, quell’ansia anticipatoria sul fatto che, l’Ombra della Strega, possa uscire dal buio quando meno ce lo si aspetta.